Rhombomys opimus

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Grande gerbillo
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Superordine Euarchontoglires
Ordine Rodentia
Famiglia Muridae
Sottofamiglia Gerbillinae
Genere Rhombomys
Wagner, 1841
Specie R.opimus
Nomenclatura binomiale
Rhombomys opimus
Lichtenstein, 1823
Sinonimi

Amphiaulacomys, Pliorhombomys, R.o.alaschanicus, R.o.dalversinicus, R.o.fumicolor, R.o.major, R.o.minor, R.pallidus, R.o.sargadensis, R.o.sodalis

Il grande gerbillo (Rhombomys opimus Lichtenstein, 1823) è un roditore della famiglia dei Muridi, unica specie del genere Rhombomys (Wagner, 1841), diffuso nell'Asia centrale.[1][2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Roditore di piccole dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 150 e 185 mm, la lunghezza della coda tra 130 e 160 mm, la lunghezza del piede tra 36 e 47 mm, la lunghezza delle orecchie tra 12 e 19 mm e un peso fino a 275 g.[3]

Caratteristiche craniche e dentarie[modifica | modifica wikitesto]

Il cranio presenta un rostro e delle ossa nasali corte e larghe, le creste sopra-orbitali ben sviluppate e le bolle timpaniche moderatamente rigonfie. I denti masticatori superiori sono a crescita continua. Gli incisivi superiori sono attraversati da due solchi longitudinali ciascuno.

Sono caratterizzati dalla seguente formula dentaria:

3 0 0 1 1 0 0 3
3 0 0 1 1 0 0 3
Totale: 16
1.Incisivi; 2.Canini; 3.Premolari; 4.Molari;

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

La pelliccia è molto densa e soffice. Il corpo è robusto. Le parti superiori sono ocracee, con dei riflessi grigio chiari sulla groppa e più chiari sulle spalle. Le parti ventrali sono biancastre. Il mento è bianco puro. Le orecchie sono fortemente ridotte e densamente ricoperte di peli. Gli artigli sono robusti, adattamento ad una vita fossoria. La pianta dei piedi è densamente ricoperta di peli. La coda è più corta della testa e del corpo, è uniformemente color ruggine con dei peli nerastri all'estremità. Il numero cromosomico è 2n=40.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

È una specie fossoria e diurna, attiva dall'alba fino al tramonto. Costruisce elaborati sistemi di cunicoli, con grandi entrate, tunnel profondi e diverse camere utilizzate sia come nidi che come magazzini alimentari. Durante l'inverno queste camere posso raggiungere le dimensioni di circa 2,5 metri di diametro. Vivono in gruppi familiari e diverse famiglie, solitamente fino a 3, possono occupare le stesse tane, sebbene tra di loro rimanga sempre un grado di intolleranza reciproca. Non cade in letargo, ma la sua attività è notevolmente ridotta durante i periodi freddi. Possono effettuare spostamenti anche su distanze fino a 10 km. Quando vengono avvistati dei predatori emettono dei forti richiami, accoppiati a battiti ripetuti sul terreno delle zampe.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre di arbusti succulenti, come quelli delle specie di Salsola. Il cibo è solitamente depositato nelle tane ma occasionalmente vengono costruiti dei covoni in superficie con diametro di 2-3 metri e alti fino ad un metro.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Si riproduce durante tutto l'anno, con una ridotta attività durante l'estate. Le femmine danno alla luce 1-14 piccoli, solitamente però sono 4-7, anche per 6 volte in sei mesi. La gestazione dura 23-32 giorni. Le femmine raggiungono la maturità sessuale dopo 3-4 mesi. L'aspettativa di vita è di 3-4 anni nelle femmine e 2-3 anni nei maschi.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è diffusa nell'Asia centrale, dalle sponde orientali del Mar Caspio fino alla Mongolia meridionale.

Vive in ambienti desertici e semi-desertici, in particolare nei letti dei fiumi asciutti ricoperti di arbusti. Nella parte meridionale del suo areale è presente anche nei frutteti e nei terrapieni argillosi.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Sono state riconosciute 4 sottospecie[3]:

Una popolazione isolata è presente nella provincia pakistana del Belucistan centro-occidentale.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La IUCN Red List, considerato il vasto areale e la popolazione numerosa, classifica R.opimus come specie a rischio minimo (Least Concern).[1]

Rapporti con l'Uomo[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è considerata una piaga, poiché è serbatoio naturale di alcune malattie, danneggia colture, le massicciate dei binari ferroviari e gli argini dei canali di irrigazione. In certe zone è catturata per la sua pelliccia.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Shar, S., Lkhagvasuren, D. & Molur, S. 2008, Rhombomys opimus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Rhombomys opimus, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ a b Smith & Xie, 2008.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ronald M. Novak, Walker's Mammals of the World, 6th edition, Johns Hopkins University Press, 1999. ISBN 978-0-8018-5789-8
  • Andrew T.Smith & Yan Xie, A guide to the Mammals of China, Princeton University Press, 2008, ISBN 978-0-691-09984-2.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Mammiferi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di mammiferi