Re Neferkara e il generale Sisene

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Testa di un faraone coeva al regno di Pepi II Neferkara; probabilmente da una statua dello stesso Pepi II (Metropolitan Museum of Art, New York).

L'antico racconto egizio Re Neferkara e il generale Sisene (a volte intitolato Il querelante di Menfi) sopravvive solo in frammenti. Con la sua atmosfera di intrighi e misteri d'ambientazione notturna, si tratta di un antico esempio di letteratura di cappa e spada[1].

Descrizione e commento[modifica | modifica wikitesto]

Un militare egizio.

È spesso menzionato, nell'ambito dell'omosessualità e della sua storia, come una prova della relazione omosessuale tra un faraone e un suo generale[2][3][4]. D'altronde, la letteratura rifletteva spesso i costumi dell'epoca: il racconto è critico nei confronti della condotta del re e potrebbe riflettere le opinioni degli antichi egizi - anche solo del popolo - nei confronti dell'omosessualità[5].

Il racconto è generalmente ascritto al tardo Nuovo Regno (XII-XI secolo a.C.), benché appaia probabile una composizione più antica[6]. Descriverebbe la uscite notturne del faraone Pepi II Neferkara (regno: 2278 - 2216 a.C. o 2184 a.C.; dibattuto[7][8][9]) e i suoi incontri intimi con un generale di nome Sisene. Alcuni studiosi, come R. S. Bianchi, hanno ipotizzato che possa trattarsi di un'opera di letteratura arcaizzante, risalente alla XXV dinastia e riferita a Shabaka Neferkara (ca. 716 - 702 a.C.), un faraone kushita[10]. L'egittologo italiano Cimmino ha commentato, riferendosi anche alle valutazioni complessive sul regno di Pepi II:

«Qualche studioso ha voluto ipotizzare una decadenza del regno causata dalle mollezze attribuite a Pepi II e ai suoi cortigiani. Si tratta di valutazioni basate su un testo, probabilmente redatto durante la XVIII dinastia, circa 7 secoli più tardi, nel quale si parla apertamente della omosessualità del sovrano, del suo rapporto col generale Sisene, e dello scorretto e degenerato comportamento dei cortigiani.»

Il testo contiene inoltre riferimenti all'antico mito del dio-sole Ra e del dio dei morti Osiride. Si credeva che fra queste due divinità esistesse in rapporto di interdipendenza: Osiride avrebbe necessitato della luce del sole mentre Ra, che doveva attraversare l'oltretomba (Duat) durante la notte per raggiungere l'orizzonte (akhet) ogni mattina, avrebbe avuto bisogno del potere, caratteristicamente osiriaco, di risorgere. La loro unione avveniva nelle quattro ore più buie della notte: le stesse ore che re Neferkara avrebbe trascorso in compagnia del suo generale[12].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) King Neferkare and General Sasenet, su reshafim.org.il. URL consultato il 19 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 9 aprile 2017).
  2. ^ Lynn Meskell, riferendosi all'omosessualità, lo definì «Another well documented example» ("Un altro esempio ben documentato"). Cfr. Lynn Meskell, Archaeologies of social life: age, sex, class et cetera in ancient Egypt, Wiley-Blackwell, 1999, p. 95, ISBN 9780631212997.
  3. ^ Age: adult, su ucl.ac.uk, University College London. URL consultato il 19 febbraio 2017.
  4. ^ Homosexuality in Ancient Egypt by Bruce Gerig, su epistle.us. URL consultato il 19 febbraio 2017.
  5. ^ Lynn Meskell, Private Life in New Kingdom Egypt, Princeton University Press, 2001, p. 145.
  6. ^ Lynn Meskell, Archaeologies of social life: age, sex, class et cetera in ancient Egypt, Wiley-Blackwell, 1999, p. 95, ISBN 9780631212997.
  7. ^ Hans Goedicke, The Death of Pepi II-Neferkare, in Studien zur Altägyptischen Kultur, n. 15, Amburgo, Helmut Buske Verlag, 1988, pp. 111–121.
  8. ^ Peter A. Clayton, Chronicle of the Pharaohs: The Reign-by-Reign Record of the Rulers and Dynasties of Ancient Egypt, Thames & Hudson, 2006, p. 64, ISBN 0-500-28628-0.
  9. ^ Darell D. Baker, The Encyclopedia of the Pharaohs: Volume I – Predynastic to the Twentieth Dynasty 3300 – 1069 BC, Stacey International, 2008, ISBN 978-1-905299-37-9.
  10. ^ Robert Steven Bianchi, Daily Life Of The Nubians, Greenwood Press, 2004, p. 164.
  11. ^ Franco Cimmino, Dizionario delle dinastie faraoniche, Milano, Bompiani, 2003, pp. 110-112, ISBN 88-452-5531-X.
  12. ^ Jacobus van Dijk, The Nocturnal Wanderings of King Neferkare, in Hommages Leclant, n. 4, pp. 387-393.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Jacobus van Dijk, The Nocturnal Wanderings of King Neferkare, in: Hommages Leclant. 4, 387-393.
  • R.B. Parkinson, Voices from Ancient Egypt, Norman University of Oklahoma Press, 1991, p. 56.
  • Robert Steven Bianchi, Daily Life Of The Nubians, Greenwood Press, 2004.
  • R.B. Parkinson, The Tale of Sinuhe and Other Ancient Egyptian Poems, 1940-1640 BC, Oxford University Press, 1999, pp. 289ss.
  • Lynn Meskell, Private Life in New Kingdom Egypt, Princeton University Press, 2001.
  • Franco Cimmino, Dizionario delle dinastie faraoniche, Milano, Bompiani, 2003, ISBN 88-452-5531-X.

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