Raimondo Recrosio

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Raimondo Recrosio, B.
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricopertiVescovo di Nizza (1727-1732)
 
Nato1º ottobre 1657 a Vercelli
Ordinato diacono15 marzo 1680
Ordinato presbitero21 settembre 1680
Nominato vescovo30 luglio 1727 da papa Benedetto XIII
Consacrato vescovo21 settembre 1727 dall'arcivescovo Pierre Guérin de Tencin (poi cardinale)
Deceduto21 maggio 1732 (74 anni) a Bolena
 

Raimondo Recrosio (Vercelli, 1º ottobre 1657Bolena, 21 maggio 1732) è stato un vescovo cattolico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Abbracciò la vita religiosa tra i barnabiti prendendo il nome di Raimondo in luogo di quello secolare di Filippo.[1]

Dal 1680 al 1699 fu insegnante di teologia e filosofia nel collegio Chappuy di Annecy; fu poi assegnato alla comunità barnabita di Thonon-les-Bains e destinato alla predicazione delle missioni popolari nel Chiablese. Nel 1716 fu nominato superiore della comunità di Vercelli, dove fondò case per ritiri ed esercizi.[1]

Nel 1727 fu eletto vescovo di Nizza,[1] diocesi vacante da un ventennio per alcune controversie tra il re di Sardegna e la Santa Sede.[2]

Celebrò un sinodo diocesano ed eresse il seminario.[2]

Morto nel 1732, fu sepolto sepolto nella chiesa di San Cristoforo a Vercelli. A Nizza e a Vercelli furono avviate inchieste in vista di un processo di beatificazione.[2]

Lasciò numerose opere. Sono frutto della sua esperienza come predicatore di missioni ed esercizi: Sentiments de componction (Lione, 1709); Instructions chrétiennes à l'usage des missions des clercs réguliers de S. Paul (Annecy, 1712); Retraîte spirituelle de dix jours sur les principaux devoirs des chrétiens (Avignone, 1713). Il suo lavoro maggiore è Ordo amoris, seu Teologia ethico-theorica. Ex maximo et primo dilectionis mandato noua metodo disposita, in due volumi (Milano, 1719-1722).[2]

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Virginio M. Colciago, EC, vol. X (1953), col. 611.
  2. ^ a b c d Virginio M. Colciago, EC, vol. X (1953), col. 612.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pio Paschini (cur), Enciclopedia Cattolica (EC), 12 voll., Ente per l'Enciclopedia Cattolica e per il Libro Cattolico, Città del Vaticano, 1948-1954.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Nizza Successore
Enrico Provana di Leyni, O.C.D. 30 luglio 1727 - 21 maggio 1732 Carlo Francesco Cantoni
Controllo di autoritàVIAF (EN433159474048127660352 · BAV 495/230485