Rachel Cusk

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Rachel Cusk (Saskatoon, 8 febbraio 1967) è una scrittrice inglese d'origine canadese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata nel 1967 a Saskatoon, ha vissuto parte dell'infanzia a Los Angeles prima di trasferirsi a 7 anni in Inghilterra[1].

Dopo i primi studi in una scuola retta dalle suore, ha perfezionato l'inglese al New College di Oxford prima d'intraprendere una lunga serie di viaggi in Spagna e America centrale[2].

Ha esordito nella narrativa nel 1993 con il romanzo Saving Agnes vincendo il Whitbread Award per il miglior romanzo d'esordio[3].

Dopo la pubblicazione di Le variazioni Bradshaw, ha avuto un lungo periodo di inattività nel quale ha ripensato al suo modo di fare letteratura. Il risultato tangibile di questa fase è stata la pubblicazione, a partire dal 2014, di una trilogia composta da Resoconto, Transiti e Onori. Resoconto è stato uno dei primi cinque romanzi nella classifica del New York Times del 2015[4]. Transiti, elogiato per la "prosa brillante"[5], si caratterizza, come del resto il libro precedente, “per proporre una narrazione dai contorni imprecisi, in cui l’unico vero punto di riferimento è la protagonista, ossia la Cusk stessa"[6].

Selezionata nel 2003 tra le migliori giovani scrittrici britanniche dalla rivista Granta, ha pubblicato altri 10 romanzi oltre a tre saggi-memoir e un testo teatrale[7] ottenendo nel 2018 un Guggenheim Fellowship[8].

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Dopo un primo breve matrimonio con un banchiere, è stata sposata per dieci anni con il fotografo Adrian Clarke dal quale ha avuto due figli[9]. Dopo il divorzio ha raccontato l'esperienza del matrimonio e della separazione in Aftermath e in altre opere successive[10].

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

Romanzi[modifica | modifica wikitesto]

  • Saving Agnes (1993)
  • The Temporary (1995)
  • The Country Life (1997)
  • The Lucky Ones (2003)
  • In the Fold (2005)
  • Arlington Park (2006), Milano, Mondadori, 2007 traduzione di Silvia Pareschi ISBN 978-88-04-57176-6.
  • Le variazioni Bradshaw (The Bradshaw Variations, 2009), Milano, Mondadori, 2010 traduzione di Silvia Pareschi ISBN 978-88-04-60229-3.
  • La seconda casa (Second Place, 2021), Torino, Einaudi, 2023 traduzione di Isabella Pasqualetto ISBN 9788806256302.

Trilogia Outline[modifica | modifica wikitesto]

Saggi[modifica | modifica wikitesto]

  • A Life's Work: On Becoming a Mother (2001)
    • Puoi dire addio al sonno: cosa significa diventare madre, Milano, Mondadori, 2009 traduzione di Micol Toffanin ISBN 978-88-04-58474-2.
    • Il lavoro di una vita: sul diventare madri, Torino, Einaudi, 2021 traduzione di Anna Nadotti ISBN 978-88-06-24557-3.
  • The Last Supper: A Summer in Italy (2009)
  • Aftermath: On Marriage and Separation (2012)
  • Coventry: Essays (2019)
  • Controfigura: l'artista e il suo doppio (The Stuntman), Venezia, Marsilio, 2023 traduzione di Anna Nadotti e Isabella Pasqualetto ISBN 9791254631027.

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

  • Medea (2015)

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

  • La Vie domestique regia di Isabelle Czajka (2013) (soggetto dal romanzo Arlington Park)

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Liz Thomson, Winds of Change: Rachel Cusk, su publishersweekly.com, 10 maggio 2018. URL consultato il 22 settembre 2018.
  2. ^ (EN) Scheda dell'autrice, su literature.britishcouncil.org. URL consultato il 22 settembre 2018.
  3. ^ (EN) Clifford Armion, Rachel Cusk: Love narratives, su cle.ens-lyon.fr, 28 agosto 2014. URL consultato il 22 settembre 2018.
  4. ^ (EN) The 10 Best Books of 2015, in The New York Times, 3 dicembre 2015. URL consultato il 10 dicembre 2019.
  5. ^ (EN) Helen Dunmore, Transit by Rachel Cusk review – a woman’s struggle to rebuild her life, in The Observer, 28 agosto 2016. URL consultato il 10 dicembre 2019.
  6. ^ R. Colonna, Dalla campagna alla capitale i “Transiti” di Rachel Cusk”, in “Raffaello Magazine”, numero 6, novembre 2019, p. 5, su raffaellomagazine.it.
  7. ^ (EN) Cenni biografici, su gold.ac.uk. URL consultato il 22 settembre 2018.
  8. ^ (EN) Profio della scrittrice, su gf.org. URL consultato il 22 settembre 2018.
  9. ^ (EN) Lynn Barber, Rachel Cusk: A fine contempt, su theguardian.com, 30 agosto 2009. URL consultato il 22 settembre 2018.
  10. ^ (EN) Diane Leach, Rachel Cusk's 'Aftermath' is Maddening, su popmatters.com, 25 settembre 2012. URL consultato il 22 settembre 2018.
  11. ^ (FR) Didier Jacob, Rachel Cusk, l’Anglaise du Marais couronnée par le prix Femina étranger, su nouvelobs.com, 7 novembre 2022. URL consultato il 12 novembre 2022.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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