Quinto Fabio Massimo Eburno

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Quinto Fabio Massimo Eburno
Console della Repubblica romana
Nome originaleQuintus Fabius Maximus Eburnus
GensFabia
Pretura118 a.C.
Consolato116 a.C.

Quinto Fabio Massimo Eburno[1] (in latino Quintus Fabius Maximus Eburnus; ... – ...; fl. II secolo a.C.) è stato un politico romano, console nel 116 a.C..

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Era pretore urbano nel 118 a.C., quando fu presidente della commissione che mise sotto accusa Gaio Papirio Carbone per l'uccisione di cittadini senza prove giudiziarie.

Nel 116 a.C. fu eletto console con Gaio Licinio Geta. Condannò a morte uno dei suoi figli per immoralità, ma poi fu accusato da Gneo Pompeo Strabone di aver ecceduto i limiti della patria potestas. Fu condannato all'esilio, probabilmente a Nuceria.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Consoli romani Successore
Lucio Cecilio Metello Diademato,
Quinto Mucio Scevola
116 a.C.
con Gaio Licinio Geta
Marco Emilio Scauro,
Marco Cecilio Metello
Controllo di autoritàVIAF (EN8307155708706922580001 · GND (DE1185124268