Quintetto Chigiano

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Il Quintetto Chigiano è stato un ensemble da camera italiano, attivo dal 1939 al 1966. Successivamente l'ensemble si ricostituì in una nuova formazione, dando origine al Sestetto Chigiano d'Archi. Ad oggi rimane uno dei pochi quintetti con pianoforte stabili nella storia.[1]

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

La formazione con cui il Quintetto Chigiano crebbe a fama mondiale fu la seguente:

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il Quintetto Chigiano venne fondato a Siena nel 1939 in seno ai corsi dell'Accademia Musicale Chigiana, su iniziativa del conte Guido Chigi-Saracini. Il conte contribuì in prima persona allo sviluppo delle attività del quintetto, mettendo tra l'altro a disposizione dei musicisti un quartetto di strumenti ad arco tra i migliori della sua collezione privata: un violino Camillo Camilli, un violino Guadagnini, una viola Amati e un violoncello Stradivari.[2]

La formazione vide inizialmente la partecipazione come secondo violino di Ferruccio Scaglia, che tuttavia abbandonò il gruppo dopo pochi mesi per intraprendere la carriera di direttore d'orchestra.[3] Per sostituire Scaglia venne chiamato fin da subito Mario Benvenuti, che rimase fino al 1955, partecipando quindi a tutte le registrazioni discografiche e alla maggior parte della carriera del Quintetto Chigiano. Gli succedette, fino al 1960, Angelo Stefanato (1926-2014) e poi ancora Arnaldo Apostoli.

Il quintetto ebbe una fortunata carriera concertistica internazionale, con concerti in tutta Europa, negli Stati Uniti, in America, Canada e Sudafrica.[4][5][6][7][8]

Ebbe nel suo repertorio i capisaldi della letteratura per quintetto con pianoforte, tra cui i quintetti di Brahms, Schumann, Dvorak, Shostakovich e Franck, che pubblicò inoltre in vari album per l'etichetta Decca Records.[9] Si dedicò tuttavia anche alla riscoperta e alla valorizzazione di opere meno note: è il caso, ad esempio, dei quintetti di Boccherini, Bloch, Martinů[5], Riccardo Malipiero[10] e Franco Margola[11].

Contribuì inoltre alla creazione di nuovo repertorio: fra le prime esecuzioni si ricordano la prima italiana del Quintetto per chitarra e archi di Mario Castelnuovo-Tedesco nel 1952 (con Andres Segovia alla chitarra e gli archi del Quintetto Chigiano)[12], la prima italiana del Quintetto n. 2 di Bloch[13], la prima assoluta del Concerto per quintetto con pianoforte e orchestra di Giulio Viozzi nel 1959 (con l'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino e Peter Maag)[8] e la prima assoluta del Quintetto per pianoforte e archi op. 29 di Alberto Ginastera nel 1963[14].

Per suonare Mozart, autore che non scrisse quintetti per pianoforte archi, il Quintetto Chigiano si presentò talvolta all'interno dei suoi concerti anche in formazione di quartetto con pianoforte (Mozart fu autore infatti di due Quartetti per pianoforte e archi, KV 478 e KV 493).[15]

Nel 1966, dopo la morte del conte Chigi-Saracini, il quintetto tenne il suo ultimo concerto il 7 marzo[16] e in seguito si trasformò nel Sestetto Chigiano d'Archi. La formazione, sempre con Brengola nel ruolo di primo violino, vide il ritorno di Benvenuti alla viola.[17]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

  • 1950 – Dvořák: Quintetto per pianoforte e archi n. 2, op.81 (Decca LXT2519)
  • 1950 – Franck: Quintetto per pianoforte e archi (Decca LXT2520)
  • 1951 – Bloch: Quintetto per pianoforte e archi n. 1 (Decca LXT2626)
  • 1952 – Brahms: Quintetto per pianoforte e archi, op.34 (Decca LXT2687)
  • 1952 – Shostakovich: Quintetto per pianoforte e archi, op.57 (Decca LXT2749)
  • 1954 – Boccherini: Quintetto con pianoforte op.posth. in La maggiore, Quintetto in Re minore (Decca LXT2841)
  • 1955 – Castelnuovo-Tedesco: Quintetto per chitarra e archi - Andres Segovia/Brengola/Benvenuti/Leone/Filippini (Decca)[18]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Robin Elliott, Counterpoint to a City: The First One Hundred Years of the Women's Musical Club of Toronto, ECW Press, 1997, ISBN 9781550223064. URL consultato il 4 settembre 2019.
  2. ^ Fondazione Accademia Chigiana | Dalla Scuola superiore di Musica per stranieri al Chigiana Factor: il grande progetto del Conte, su chigiana.it. URL consultato il 2 settembre 2019.
  3. ^ Forgotten Artists - Ferruccio Scaglia [CH] Classical Music Reviews: March 2017 - MusicWeb-International, su www.musicweb-international.com. URL consultato il 2 settembre 2019.
  4. ^ Christian Science Monitor, 16-Dec-1961, Harold Rogers, "Quintetto Chigiano's Boston debut", Boston
  5. ^ a b Eldercrock, Celebrated musicians' concert tours of Southern Africa 1953 -1978: 1957 on - Quintetto Chigiano, Italian., su Celebrated musicians' concert tours of Southern Africa 1953 -1978, 21 giugno 2014. URL consultato il 4 settembre 2019.
  6. ^ Enzo Porta, Il violino nella storia: maestri, tecniche, scuole, EDT srl, 2000, ISBN 9788870634006. URL consultato il 2 settembre 2019.
  7. ^ (EN) Arts Canada, Society for Art Publications, 1962. URL consultato il 4 settembre 2019.
  8. ^ a b Maria Girardi, Lungo il Novecento: la musica a Trieste e le interconnessioni tra le arti : Festschrift in onore del centenario della fondazione del Conservatorio Giuseppe Tartini di Trieste 1903-2003, Marsilio, 2003, ISBN 9788831783835. URL consultato il 4 settembre 2019.
  9. ^ Quintetto Chigiano, su Discogs. URL consultato il 2 settembre 2019.
  10. ^ Edizioni Suvini Zerboni, Notiziario, Edizioni Suvini Zerboni., 1970. URL consultato il 5 settembre 2019.
  11. ^ Ottavio De Carli, Franco Margola (1908-1992), Catalogo delle opere (PDF).
  12. ^ Simona Boni, Romolo Ferrari e la chitarra in Italia nella prima metà del Novecento, Mucchi Editore, 2009, ISBN 9788870005141. URL consultato il 2 settembre 2019.
  13. ^ Capitolivm: rassegna mensile di attivita municipale, 1961. URL consultato il 4 settembre 2019.
  14. ^ (EN) Deborah Schwartz-Kates, Alberto Ginastera: A Research and Information Guide, Taylor & Francis, 3 maggio 2011, ISBN 9781136981166. URL consultato il 4 settembre 2019.
  15. ^ (EN) Susana Salgado, The Teatro Solís: 150 Years of Opera, Concert and Ballet in Montevideo, Wesleyan University Press, 22 luglio 2003, ISBN 9780819565945. URL consultato il 4 settembre 2019.
  16. ^ Fondazione Accademia Chigiana | Riccardo Brengola: i suoi cento anni sulle corde del violino, su chigiana.it. URL consultato il 10 settembre 2019.
  17. ^ Fondazione Accademia Chigiana | Un appuntamento con la storia, su chigiana.it. URL consultato il 2 settembre 2019.
  18. ^ Il disco, forse del 1953, è stato ripreso in un CD del 2004 pubblicato da Deutsche Grammophone.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN136206262 · ISNI (EN0000 0000 9281 8205 · Europeana agent/base/16660 · LCCN (ENn91108746 · BNF (FRcb13948583s (data) · J9U (ENHE987007325101005171 · WorldCat Identities (ENlccn-n91108746
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