Qi Baishi

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Ritratto di Qi Baishi su un francobollo sovietico

Qi Baishi[1] (齊白石T, 齐白石S, Qí BáishíP); Xiangtan, 1º gennaio 1864Pechino, 16 settembre 1957) è stato un pittore cinese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dipinto di Qi Baishi, dove si reincarna lo spirito di Zhu Da

Nacque nella provincia dello Hunan, in una famiglia numerosa, composta da ben otto fratelli, e di umile origine contadina.[2]

Dopo un brevissimo corso di studio, Baishi divenne artigiano all'età di 14 anni e imparò come autodidatta a dipingere utilizzando varie tecniche, e prendendo come modello gli esempi provenienti dalla tradizione Ming (ad esempio Xu Wei) e Qing (Bada Shanren, Zhū Dā e Shitao).[3]

Di questi modelli antichi, Baishi valorizzò soprattutto l'aspetto romantico e lirico e l'attenzione sugli umili e semplici oggetti quotidiani lavorativi.

Dopo aver raggiunto la quarantina, incominciò una serie di viaggi attraverso la Cina in cerca di ispirazione.[3]

Durante il suo soggiorno a Shanghai, venne a contatto con gli esponenti della locale scuola artistica, tra i quali Wu Changshuo che influenzò notevolmente le sue opere.[3]

Dopo il 1917 risiedette in Pechino e nell'ultimo periodo di vita proseguì il suo cammino evolutivo artistico, che lo ha reso uno dei più apprezzati in patria ed in Occidente.[3][4]

Nel 1953 venne eletto presidente dell'Associazione di artisti cinesi.[3]

Morì a Pechino nel 1957 all'età di 93 anni.[2]

I soggetti dei suoi dipinti inclusero animali, vegetali, scenari, figure. Significativi furono i paesaggi, come il Paesaggio primaverile e l'Albero di banane, conservati nei musei di Pechino, caratterizzati da raffigurazioni di alberi allungati, per suggerire il silenzio e lo spazio della natura, oltre a foglie smaterializzate.[4]

Il pittore dimostrò la sua profonda passione per il mondo animale, descritto con il tipico realismo di impronta cinese e quindi impreziosito di sensibilità, di una delicata variabilità di colori, di una flessibile scelta dei punti di vista.[5] Qi Baishi fu capace di cogliere l'essenza e l’anima della natura, rendendola più vivace, più elegante e più ricca di forza e del gusto della vita.[4]

Per tutte queste sue caratteristiche, la sua arte è stata definita "intimismo naturalistico".[5]

Nell'ultimo periodo di vita, i suoi paesaggi evidenziarono il desiderio dell'artista di introdursi nel mondo descritto per coglierne l'essenza e perdersi dentro una pace profonda.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nell'onomastica cinese il cognome precede il nome. "Qi" è il cognome.
  2. ^ a b (EN) Qi Baishi, su artnet.com. URL consultato il 16 luglio 2018.
  3. ^ a b c d e (EN) Qi Baishi, su chinaonlinemuseum.com. URL consultato il 16 luglio 2018.
  4. ^ a b c Qi Baishi, su italian.cri.cn. URL consultato il 16 luglio 2018.
  5. ^ a b "le muse", De Agostini, Novara, 1965, Vol.III pag.361

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Boorman, Howard L., and Richard C. Howard, "Ch'I Pai-Shih." Dizionario biografico cinese I" (1967): 302-304.
  • (EN) Chao-Wen, Wang, "An Appreciation of Chi Pai-Shih's Paintings." 126-131.
  • (EN) Tsao, Jung Ying, The Paintings of Xugu and Qi Baishi, ed. Seattle and London, Far East Fine Arts Inc, 1993. 5-447.
  • (RU) Abbi Honglian, Il vero fascino della natura. Alcune idee per leggere l'arte di Qi Baishi, in Galleria Tretyakov, vol. 56, n. 3, 2017.

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