Pyrenestes sanguineus

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Pireneste rosso
Pyrenestes sanguineus
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
ClasseAves
SottoclasseNeornithes
SuperordineNeognathae
OrdinePasseriformes
SottordineOscines
InfraordinePasserida
SuperfamigliaPasseroidea
FamigliaEstrildidae
GenerePyrenestes
SpecieP. sanguineus
Nomenclatura binomiale
Pyrenestes sanguineus
Swainson, 1837

Il pireneste rosso (Pyrenestes sanguineus Swainson, 1837) è un uccello passeriforme della famiglia degli Estrildidi[2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Misura fino a 14 cm di lunghezza, coda compresa.

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di uccelli dall'aspetto massiccio, muniti di un robusto becco di forma conica e di una lunga coda rettangolare.
La colorazione è cremisi su testa, petto, fianchi, codione e coda, mentre ali, dorso e ventre sono di colore bruno: nella femmina, il rosso è meno esteso rispetto a quanto osservabile nel maschio, limitandosi a testa, codione e coda e solo in alcuni casi anche al petto. In ambedue i sessi le zampe sono di color carnicino (più scure nel maschio), il becco è nero-bluastro e gli occhi sono bruno-rossicci, con evidente anello perioculare bianco superiormente ed inferiormente e nerastro lateralmente, dimodoché l'uccello sembra avere una caratteristica espressione dagli occhi socchiusi.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di uccelli dalle abitudini diurne, che vivono da soli o in coppie, a volte in associazione col becco azzurro occidentale: essi passano la maggior parte del tempo fra la vegetazione, alla ricerca di cibo.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

La dieta del pireneste rosso consta principalmente di semi e granaglie, il cui involucro viene spezzato agevolmente grazie al forte becco di cui questi uccelli dispongono: fra i semi prediletti vi sono quelli di carice ed altre graminacee, ma questi uccelli si nutrono anche dei semi immaturi di riso. Oltre a ciò, essi integrano la propria dieta anche con bacche e frutta, e molto sporadicamente anche con insetti.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Il nido consiste in una struttura globosa di un diametro che può raggiungere i 30 cm, ubicata nel folto della vegetazione (solitamente alla biforcazione di un ramo, fra i rampicanti o fra le foglie di pandano): alla sua costruzione partecipano entrambi i partner. All'interno del nido la femmina depone 3-4 uova biancastre, che essa provvede a covare alternandosi col maschio per 14-16 giorni. I nidiacei, ciechi ed implumi alla schiusa, vengono accuditi da ambedue i genitori, e sono in grado d'involarsi a 21-24 giorni di vita: essi tendono tuttavia a rimanere nei pressi del nido per almeno altre due settimane, dormendo al suo interno assieme ai genitori durante la notte e chiedendo loro sempre più sporadicamente l'imbeccata, prima di allontanarsene definitivamente.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Il pireneste sanguigno è diffuso nella porzione occidentale della Guinea, occupando un areale che va dal Senegal alla Costa d'Avorio. Il suo habitat è rappresentato dalle aree paludosi, dai canneti, dalle aree umide con presenza di macchie alberate e radure erbose o cespugliose: questi uccelli colonizzano inoltre risaie e terreni incolti.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Se ne riconoscono due sottospecie[2]:

Secondo alcuni autori, anche le altre due specie ascritte al genere Pyrenestes (Pyrenestes minor e Pyrenestes ostrinus) andrebbero riclassificate come sottospecie di P. sanguineus, rispettivamente coi nomi di Pyrenestes sanguineus minor e Pyrenestes sanguineus ostrinus[3]: tuttavia, attualmente la maggior parte degli studiosi è concorde nel ritenere le tre popolazioni come specie separate.

Il nome scientifico della specie, sanguineus, deriva dal latino e significa "del colore del sangue", in riferimento alla caratteristica livrea di questi uccelli.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) BirdLife International 2012, Pyrenestes sanguineus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Estrildidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 10 maggio 2014.
  3. ^ Nicolai J., Steinbacher J., van den Elzen R., Hofmann G., Mettke-Hofmann C., Prachtfinken - Afrika, Serie Handbuch der Vogelpflege, Eugen Ulmer, 2007, p. 107, ISBN 978-3-8001-4964-3.

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