Progetto:Sicilia/Piramidi dell'Etna
Piramidi dell'Etna Torrette | |
---|---|
La piramide etnea sita nei pressi di Santa Maria di Licodia, in contrada Calafato | |
Civiltà | Si presume civiltà contadina moderna; altre ipotesi formulate riguardano la civiltà dei Siculi e dei Sicani |
Utilizzo | Incerto; presunto scopo sia pratico che estetico: togliere i massi dal terreno, accumulandoli in un unico punto finemente strutturato |
Stile | Edificate con la tecnica del pietrame a secco |
Epoca | Incerta; si presume intorno al XVIII secolo |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Provincia | Città metropolitana di Catania |
Dimensioni | |
Altezza | Variabile fino a un massimo di circa 40 metri |
Larghezza | Variabile |
Lunghezza | Variabile |
Le cosiddette piramidi dell'Etna sono delle costruzioni dalla forma piramidale che caratterizzano il paesaggio del vulcano Etna, sito nella Sicilia orientale. Esse sono altresì note con il nome di torrette dell'Etna (turritti in siciliano).
Sebbene al momento non esistano studi approfonditi che permettano di determinare l'esatta datazione di queste strutture, si fa risalire la loro edificazione intorno al XVIII secolo e non più tardi del XIX secolo. I loro costruttori sarebbero stati gli agricoltori locali, con lo scopo di rendere i propri terreni privi di massi e quindi predisporli meglio alla coltivazione. Tuttavia, il reale periodo in cui sorsero e il loro scopo ben definito sono ancora oggetto di dibattito.
In altri luoghi del pianeta esistono delle piramidi molto simili a quelle siciliane (in tal caso esse non hanno mai preso il nome di torrette): si trovano sia nelle isole Canarie (Spagna) sia nelle isole Mauritius (Madagascar). In particolare, oltre la sorprendente somiglianza fisica - che in base ai primi approcci scientifici sulle stesse sarebbe stata casualmente realizzata da culture ben differenti tra loro -, e alla presenza della pietra lavica, ciò che accomuna questi due siti con quello etneo è lo scopo di tali costruzioni: infatti, anche le piramidi delle Canarie e della Mauritius sarebbero sorte recentemente (per le piccole ma numerose piramidi delle Mauritius se ne è supposta la nascita nel periodo bellico della prima guerra mondiale), ad opera di contadini del luogo, il cui fine sarebbe stato, anche in questo caso, privare i terreni delle pietre poste nei campi da coltivare.
Ipotesi sull'origine e sullo scopo delle costruzioni etnee[modifica wikitesto]
«Nella popolatissima zona cirmuetnèa s'incontrano delle costruzioni di aspetto singolare, sovente poste in posizione eminente e distribuite lungo una fascia ben individuata. Denominate localmente "Torrette", sono talora imponenti costruzioni di blocchetti lavici a secco, composte da una base quadrilatera sulla quale insiste una torre subcilindrica, donde il nome: conferiscono una nota del tutto particolare al paesaggio. [...] In passato molte Torrette furono demolite per ricavarne pietrame di sostegno ai vigneti e, di recente, per trarne materiale scelto da costruzione [...][1]»
Piramidi[modifica wikitesto]
- Piramidi di Paternò, Paternò;
- Piramide di Pedara, Pedara;
- Piramide di Santa Maria di Licodia (contrada Calafato);
- Piramide di Santa Sofia, Catania;
- Piramide di Grotta Comune, Trecastagni;
- Piramide di Passopisciaro, Francavilla di Sicilia;
- Piramide di Via Entea, Tremestieri Etneo;
- Piramide di Baruneddu, Tremestieri Etneo;
- Piramide di Gattaino, Belpasso;
- Piramide di Catena, Linguaglossa;
- Piramide di xxx;
- Piramide di xxx;
Note[modifica wikitesto]
- ^ De Pasquale Schipani, 1975, p. 141.
Bibliografia[modifica wikitesto]
- Rosa De Pasquale Schipani, I paesaggi rurali europei. Atti del convegno internazionale indetto a Perugia dal 1 al 12 maggio 1973 dalla Conférence Européenne Permanente Pour L'étude Du Paysage Rural, 1975.
- Rosa De Pasquale Schipani, La distribuzione geografica delle "torrette" sulle pendici dell’Etna. Bollettino Della Società Geografica Italiana, 285–303, 1979. https://www.bsgi.it/index.php/bsgi/article/view/6257