Progetto:Politica/Correnti del Partito Democratico

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Questa voce elenca le diverse correnti del Partito Democratico.

L'articolo 29 de Lo Statuto del Partito democratico recita che «Il Partito Democratico ai sensi dell’articolo 18 della Costituzione, favorisce la libertà e il pluralismo associativo e stabilisce rapporti di collaborazione con fondazioni, associazioni ed altri istituti, nazionali ed internazionali, a carattere politico-culturale e senza fini di lucro, garantendone e rispettandone l’autonomia». «Tali fondazioni, associazioni ed istituti» vengono considerati «strumenti per la divulgazione del sapere, il libero dibattito scientifico, la elaborazione politico-programmatica» e le loro iniziative «non sono soggette a pareri degli organi del Partito Democratico»[1].

Per tale motivo diversi esponenti nel PD hanno subito promosso fondazioni e associazioni o hanno rilanciato quelle che già preesistevano al partito. L'attività febbrile intorno alle fondazioni democratiche ha fatto sì che da più parti si parlasse di vera e propria attività correntizia più o meno occulta. Non è ancora dato di parlare di correnti in senso classico, e del resto uno stesso esponente democratico può essere iscritto a più fondazioni e associazioni, così come quest'ultime spesso iscrivono anche soggetti esterni al PD quando non iscritte ad altri partiti.

Le correnti attuali[modifica wikitesto]

Ex maggioranza bersaniana[modifica wikitesto]

Pier Luigi Bersani

L’area di maggioranza che sostiene l'ex-Segretario nazionale Pier Luigi Bersani conta il 53% del partito. In essa si sono sciolte le vecchie correnti che hanno appoggiato la prima mozione, quella che al congresso del 2009 candidava Bersani alla Segreteria. I gruppi che costituiscono la maggioranza sono quello dei Bersaniani fedelissimi, dei Dalemiani, dei Bindiani e dei Lettiani. La linea politica della maggioranza dei Bersaniani si basa sulla ricerca della sintesi tra le culture fondative del partito in un pensiero politico nuovo che rinnovi fortemente, senza però rinnegarli, i princìpi storici del centrosinistra e della sinistra, ovvero sulla costituzione di un partito popolare e fortemente radicato sul territorio, rappresentante innanzitutto del mondo del lavoro, sia imprenditori che lavoratori, e delle famiglie, liberale in economia, laico nell’etica, fortemente sociale e civico nel welfare.

Bersaniani[modifica wikitesto]

Paolo De Castro, anello di congiunzione tra D'Alema e Prodi, è stato designato presidente, Lino Duilio, popolare ed ex-animatore di Italia Popolare - Movimento per l'Europa, vice presidente e Michele Ventura coordinatore.[7][8] In occasione delle elezioni primarie del 2009 il gruppo ha candidato e sostenuto Pier Luigi Bersani che ha vinto con il 53% dei voti contro il segretario uscente Dario Franceschini che ne ha invece sostenuti il 35%.

È la corrente socialdemocratica vicina all'ex-Segretario nazionale Pier Luigi Bersani e a Massimo D'Alema, ma anche a Nicola Latorre, Barbara Pollastrini e Michele Ventura.

I fedelissimi di Bersani sono l'ex Presidente dell'Emilia Romagna Vasco Errani, il Coordinatore Organizzativo del PD Maurizio Migliavacca, il Responsabile degli Enti Locali Davide Zoggia, il Presidente della regione Toscana Enrico Rossi ed il Sindaco di Bologna Virginio Merola[2][3].

Alle Primarie del centro-sinistra del 2012, che hanno visto la vittoria al ballottaggio di Bersani, coordinatori della campagna di Bersani sono stati la Vicesindaco di Vicenza Alessandra Moretti, Tommaso Giuntella ed il Segretario regionale della Basilicata Roberto Speranza.

Nella XVII Legislatura sono il gruppo più numeroso, sia alla Camera che al Senato, e rappresentano circa il 35% degli eletti[4] e nel Governo Letta esprimono il Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato, il sottosegretario al Lavoro Carlo Dell'Aringa, il sottosegretario presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina ed il sottosegretario alla Giustizia Giuseppe Berretta.

È bersaniano anche lo scrittore Miguel Gotor e l'ex segretario ad interim del partito Guglielmo Epifani.

Nel nuovo Governo Renzi la corrente è rappresentata da Maurizio Martina all'Agricoltura mentre, tra gli altri, Alessandra Moretti e Roberto Speranza appoggiano la scalata al governo di Renzi.

Lettiani[modifica wikitesto]

Enrico Letta

I Lettiani sono la corrente di riferimento dell'ex Presidente del Consiglio Enrico Letta.

Si presenta come una componente di matrice cattolico-liberale e centrista, disponibile al dialogo con l'Unione di Centro. I membri del gruppo provengono da varie correnti, come gli Ulivisti, I Popolari, i Veltroniani ed i Dalemiani. Fedelissimi di Letta sono il pugliese Francesco Boccia[2][3], la piacentina Paola De Micheli, Alessia Mosca, Marco Meloni e Guglielmo Vaccaro[5]. Associazione di riferimento dei Lettiani è l'associazione TrecentoSessanta.

Alle Primarie del PD del 2007 hanno appoggiato alla Segreteria Letta, poi non eletto; alle Primarie del PD del 2009 hanno appoggiato alla Segreteria Bersani, poi eletto Segretario; alle Primarie del centro-sinistra del 2012 hanno appoggiato il Segretario Bersani, poi eletto candidato Premier.

Nella XVII Legislatura rappresentano circa il 6% degli eletti[4]. Nel Governo Letta esprimono il Presidente del Consiglio dei ministri Enrico Letta e la Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca Maria Chiara Carrozza[6].

Nel nuovo Governo Renzi i lettiani sono rappresentati da Vito De Filippo, già presidente della Regione Basilicata e ora Sottosegretario alla Salute

Dalemiani[modifica wikitesto]

I Dalemiani sono guidati dall'ex leader del Partito Democratico della Sinistra e Democratici di Sinistra Massimo D'Alema.

I dalemiani propongono una linea diversa da quella di Veltroni in riferimento alle alleanze e alla struttura del partito. A questo gruppo storico si sono recentemente uniti Enrico Letta, alcuni ex-Ulivisti che avevano sostenuto la sua candidatura alle primarie del PD (tra i quali Paolo De Castro e Francesco Boccia) e alcuni Popolari, come Nicodemo Oliverio.

Massimo D'Alema

Sono la componente d'ispirazione socialdemocratica, comprendente però anche esponenti de I Popolari e d'estrazione liberale, come Paolo De Castro. La corrente nella XVI Legislatura comprendeva circa 100 parlamentari ed era favorevole all'ingresso del partito nel Partito del Socialismo Europeo ed ad un'alleanza con l'Unione di Centro. Esponenti di spicco sono Michele Ventura, Nicola Latorre, Luciano Violante, Nicodemo Oliverio e Gianni Cuperlo Ernesto Abaterusso e amici pugliesi. Sono stati accusati di aver boicottato la candidatura di Romano Prodi al Quirinale nella votazione del 19 aprile 2013 e di aver, conseguentemente, affossato irrimediabilmente il PD. Le accuse sono state tali da spingere lo stesso Massimo D'Alema, indignato, a minacciare una denuncia contro chi continuasse a sostenere questa tesi.

I Dalemiani si raccolgono nella fondazione Italianieuropei e nell'associazione Riformisti e Democratici, che comprende oltre cento eletti nelle file del PD.

Nella XVII Legislatura D'Alema non si è ricandidato ma il suo gruppo rappresenta circa il 4,5% degli eletti[4] e nel Governo Letta esprime il Ministero per i Beni e le Attività Culturali Massimo Bray[6].

Nel Governo Renzi la corrente è in qualche modo rappresentata da Pier Carlo Padoan, nuovo Ministro dell'Economia indipendente, vicino a D'Alema sin dai tempi di Palazzo Chigi quando era suo consigliere economico.

Rifare l'Italia (Giovani Turchi)[modifica wikitesto]

Noti come "Giovani Turchi", per via dell'appellativo loro conferito dagli organi di stampa con riferimento al nome utilizzato dalla componente della DC che negli anni '50 spingeva per un radicale rinnovamento generazionale e politico, in realtà l'area politica del Partito Democratico si costituisce nel settembre del 2011 con il nome di Rifare l'Italia.

Peraltro, l'utilizzo del nome "Giovani Turchi", che si richiama al movimento politico omonimo (turco Genç Türkler o Yeni Türkler o Jön Türkler) che pianificò ai primi del Novecento il Genocidio armeno, ha suscitato le rimostranze della comunità armena in Italia.[7][8]

Matteo Orfini

Il gruppo inizia la propria attività nel settembre 2010, ma prende corpo ufficialmente un anno dopo, nel settembre 2011, con l'iniziativa dal titolo "Rifare l'Italia. Rinnovare il Pd", tenutasi a Pesaro in occasione dello svolgimento del Festa democratica nazionale e partecipata da più di duecento giovani dirigenti e amministratori arrivati da tutta Italia. Tra i promotori dell'iniziativa ci sono: Andrea Orlando, Matteo Orfini, Stefano Fassina, Roberto Gualtieri, Fausto Raciti, Matteo Ricci, Francesco Verducci.

A partire dalla successiva iniziativa tenutasi a L'Aquila nell'ottobre 2011, il gruppo prende definitivamente il nome di Rifare l'Italia.

I suoi esponenti si caratterizzano per una durissima critica alle politiche di austerità portate avanti dalla Commissione europea e nei confronti dell'allora Governo Monti.

Nel Pd di Bersani rappresentano la sinistra del Partito, ponendo con forza la centralità della questione sociale e del rinnovamento dell'organizzazione del Partito. Importanti a questo proposito le iniziative nazionali di Roma (giugno 2012) e Reggio Emilia (settembre 2012).

Dopo le elezioni del 2013, per valutazioni differenti sull'operato di Bersani, si interrompe il sodalizio con Stefano Fassina.

Nella attuale XVII legislatura hanno una consistente base parlamentare, con oltre 60 tra deputati e senatori (in base alle indiscrezioni, i grandi elettori aderenti a Rifare l'Italia avrebbero votato con la dizione Mattarella S. - 66 voti - nella seduta che ha eletto Presidente della Repubblica Sergio Mattarella).

Nel Governo Letta hanno espresso il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Andrea Orlando.

Nel Governo Renzi i Giovani Turchi sono rappresentati da Andrea Orlando come Ministro della Giustizia e da Silvia Velo come Sottosegretario di Stato all'Ambiente. Della corrente fa parte anche Valentina Paris, attuale membro della segreteria nazionale con delega agli Enti locali.

Matteo Orfini, con Andrea Orlando e Francesco Verducci, il principale animatore della componente, dal giugno 2013 è Presidente dell'Assemblea nazionale Pd.

Nell'Assemblea nazionale del giugno 2013, Francesco Verducci è stato eletto Coordinatore nazionale dell'Associazione Rifare l'Italia.

In ogni regione e in moltissime provincie sono attivi coordinamenti territoriali di Rifare l'Italia, che coinvolgono un pezzo importante di classe dirigente diffusa del Partito Democratico.

Recentemente l'Associazione ha svolto quattro scuole nazionali di Formazione politica, in Toscana, Campania, Lombardia, Sicilia.

Sito internet: www.rifarelitalia.it

Bindiani[modifica wikitesto]

Rosy Bindi

I Bindiani sono il gruppo di riferimento di Rosy Bindi per sostenere la sua candidatura alle elezioni primarie del PD del mese di ottobre del 2007.

Si presenta come corrente di stampo cattolico democratico, erede della sinistra democristiana e del Partito Popolare Italiano. I membri della corrente provengono dai gruppi degli Ulivisti, del Partito Democratico Meridionale di Agazio Loiero e de I Popolari, tra i quali Giovanni Bachelet, Marina Magistrelli e Roberto ZaccariaNando Dalla Chiesa e da Arturo Parisi fino a luglio 2008, per divergenze sull'atteggiamento nei confronti della segreteria del Partito.

Alle primarie del 2007 hanno sostenuto come candidato segretario Rosy Bindi e la sua lista Con Rosy Bindi. Democratici, Davvero; alle primarie del 2009 hanno sostenuto Bersani.

Nella XVII Legislatura rappresentano circa il 2% degli eletti[4].

Cristiano Sociali[modifica wikitesto]

Il Movimento dei Cristiano Sociali è una piccola corrente di ispirazione cristiana; originariamente era uno dei tanti partiti formatisi in seguito alla scissione della Democrazia Cristiana, e confluito nel 2001 nei DS. Di stampo socialdemocratico e cristiano-sociale, lo scopo dei CS è quello di creare una formazione politica di sinistra ed attenta ai valori cristiani. Vi aderiscono i deputati Mimmo Lucà, che è anche il Coordinatore del Movimento, Paolo Corsini, Donata Lenzi e Fabio Porta.

Ecologisti Democratici[modifica wikitesto]

Gruppo ecologista formato da esponenti sia provenienti dai Democratici di Sinistra che da La Margherita. Il gruppo venne fondato nel 2008 e aveva come leader di riferimento l'attuale presidente della commissione ambiente della Camera dei deputati Ermete Realacci. È presente in tutte le regioni italiane con 221 circoli ecodem e 4312 iscritti (dato 2013). Gli attuali leader di riferimento sono: Alessandro Bratti, Chiara Braga, Raffaella Mariani, Massimo PIntus, Susanna Cenni, arco Ciarafoni. Degli ecodem fa parte anche il nuovo sub commissario dell'ILVA Corrado Carrubba.

Rottamatori[modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Leopolda (convegno).
Matteo Renzi, segretario del partito dal dicembre 2013 e premier dal febbraio 2014

È la componente di Matteo Renzi, segretario nazionale del PD, già sindaco di Firenze e dal 22 febbraio 2014 Presidente del Consiglio, ed i suoi simpatizzanti sono detti Rottamatori. C'è comunque da precisare che Matteo Renzi si è sempre detto contrario a fare qualsiasi tipo di corrente e quindi il neologismo "renziani" deve essere concepito come un modo per identificare tutti coloro che durante le primarie del 2012 hanno appoggiato il sindaco di Firenze. C'è inoltre da specificare che, proprio perché non è una vera corrente, nel corso del tempo alcune persone si sono distaccate e altre magari si sono riavvicinate. Ad esempio Ignazio Marino ha dichiarato che al prossimo congresso potrebbe appoggiare Matteo Renzi o Debora Serracchiani[9] dopo aver precedentemente appoggiato Bersani alle primarie[10].

Tuttavia il 2 febbraio 2012 è stata fondata a sostegno di Matteo Renzi la Fondazione BigBang, presieduta da Alberto Bianchi e il cui consiglio direttivo conta fra gli altri Marco Carrai[11], vicinissimo al Sindaco e a capo di alcune partecipate del Comune di Firenze, e Giuliano da Empoli, già assessore alla cultura del Comune di Firenze e Presidente del Gabinetto Viesseux. Nel 2012 la Fondazione ha raccolto 814.502,13 euro a sostegno della campagna elettorale di Matteo Renzi, di cui una cospicua parte ancora in forma anonima.

Graziano Delrio, Ministro per gli affari regionali e le autonomie nel Governo Letta e Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri nel Governo Renzi

Vicino all'ex sindaco di Firenze si riuniscono tradizioni diverse, in generale si tratta di persone che vogliono il rinnovamento della classe dirigente attraverso la rottamazione di quella vecchia. Dal punto di vista economico sono d'accordo con lettera della BCE[12] e con la riforma delle pensioni e vogliono le primarie per il candidato premier del centrosinistra del 2013[3]. In generale sono persone che vogliono che il Partito Democratico torni al suo progetto originario, quello impostato da Veltroni con spirito simile all'omonimo partito statunitense, e vedono in Matteo Renzi la persona più adatta ad esserne leader. In generale il sindaco di Firenze riceve anche apprezzamenti dall'ex-ministro della coesione territoriale Fabrizio Barca[13] neo iscritto al PD, ma noto per essere più vicino alle posizioni del leader di Sinistra Ecologia Libertà Nichi Vendola e il sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha espresso il suo favore ad una futura candidatura di Renzi come leader di uno schieramento di centrosinistra che allarghi il suo perimetro consensuale, arrivando a dire che a suo parere, è l'unica persona attualmente in grado di riuscire in questa impresa[14] I principali punti di riferimento dei "renziani" sono i grandi riformisti inglesi e americani Tony Blair, Bill Clinton, Barack Obama. Sue principali figure italiane sono Romano Prodi e Sergio Chiamparino.

Maria Elena Boschi, Ministro per le riforme costituzionali e per i rapporti con il Parlamento nel Governo Renzi

Suo principale uomo è il Presidente dell'Assemblea Legislativa dell'Emilia Romagna Matteo Richetti. Insieme a quest'ultimo, si sono dichiarati a sostegno del gruppo altri parlamentari: i senatori Andrea Marcucci, Roberto Della Seta, Francesco Ferrante, Pietro Ichino, Luigi Lusi e i deputati Luigi Bobba, Roberto Giachetti, Maria Paola Merloni, Ermete Realacci, Giuseppina Servodio, Emanuele Fiano, Angelo Rughetti e Renata Bueno.[15].

Il gruppo nasce nel 2010 con prima edizione della cosiddetta Leopolda, il convegno Prossima fermata Italia, organizzato da Renzi e dal consigliere regionale lombardo Giuseppe Civati presso la Stazione Leopolda di Firenze[16]. Nel 2011 il convegno si è ripetuto alla Leopolda col nome di Big Bang, alla quale ha partecipato, a sorpresa, anche Civati[17]; sono intervenuti, tra gli altri, Alessandro Baricco e Giorgio Gori[18]. L'assessore alla Cultura del comune di Firenze Giuliano Da Empoli lascia la carica politica per dedicarsi alla costituzione della Fondazione Big Bang[19]. Nel 2012 Renzi, si costituisce a suo supporto il comitato Adesso! in occasione della sua candidatura alle primarie del centrosinistra che col 39% perde al ballottaggio con Pier Luigi Bersani (61%).

Nella XVII Legislatura rappresentano circa il 13% degli eletti[4] e nel Governo Letta esprimono il Ministro per gli affari regionali Graziano Delrio[6] ed il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Erasmo De Angelis.

Nel successivo Governo Renzi la corrente dei renziani è rappresentata dal sottosegretario Graziano Delrio e da Maria Elena Boschi, Ministro per le riforme e per i rapporti con il Parlamento.

Con l'avvento di Matteo Renzi alla Segreteria del partito e alla Presidenza del Consiglio, il gruppo si è notevolmente allargato raggiungendo la maggioranza congressuale del partito sia tra gli iscritti che tra gli elettori. Sulla scia dello spirito originale della Leopolda e della fondazione Big Bang sono comunque rimasti diversi gruppi, tra cui quello dei giovani (solitamente under-30) dell'associazione politico-culturale FutureDem che funge da forte riferimento politico per il prosieguo dell'idea iniziale di rottamazione.

Alle Elezioni regionali italiane del 2015 risultano eletti 54 consiglieri renziani su un totale di 112 del partito di cui 18/24 in Toscana, 9/15 nelle Marche, 2/10 in Umbria, 6/23 in Puglia, 9/21 in Campania e 1/8 in Liguria.[20].

Civatiani[modifica wikitesto]

Giuseppe Civati

È la corrente dei sostenitori di Giuseppe Civati. Ne fanno parte, tra gli altri, anche Fabrizio Barca, Felice Casson, Laura Puppato, Corradino Mineo, Andrea Ranieri, Walter Tocci, Sandra Zampa, Paolo Gandolfi e i parlamentari europei Elly Schlein, Elena Gentile, Renata Briano e Daniele Viotti[21]. Vuole il rinnovamento della classe dirigente del partito e avversa le larghe intese, sia nella forma del Governo Letta sia nella forma del Governo Renzi, preferendo la creazione di una nuova legge elettorale per tornare alle urne. Quest'area sostiene il dover ripartire dall’idea iniziale del PD, plurale e di sinistra, come fu l'Ulivo delle origini: per questo sostiene l’ingresso di SEL e di esponenti della vita pubblica nel PD. Fortemente impegnata per la laicità dello stato, quest'area vuole un piano sui diritti civili ed è apertamente favorevole al matrimonio gay. Sostenitore delle battaglie per i beni pubblici, in economia Civati sostiene il bisogno di una "svolta liberale", sostenendo un sistema di mercato meno condizionato dal pubblico e più concorrenziale. Inoltre si è più volte espresso sulla legalizzazione della cannabis.

Area Democratica[modifica wikitesto]

All'indomani del congresso del 2009, tutti i sostenitori della seconda mozione che proponevano la riconferma a Segretario nazionale di Dario Franceschini, forti del 34% dei voti presi in congresso, decidono di strutturarsi come corrente organizzata dandosi il nome di Area Democratica (abbreviato AreaDem). In essa confluirono quindi le vecchie correnti veltronian-franceschiniane, cioè i Popolari/Quarta Fase, i Veltroniani, i Fassiniani, i Democratici Rinnovatori, i SemDem, gli Ecodem, i Liberal PD ed i Teodem. In Area Democratica però si è verificata una separazione promossa da Veltroni, Fioroni e Gentiloni, che hanno costituito Movimento Democratico, corrente più critica nei confronti della maggioranza rispetto ad AreaDem. La rottura definitiva tra Areadem e Modem è avvenuta alla direzione nazionale del partito del 13 gennaio 2011, in cui la corrente franceschiniana è entrata ufficialmente in maggioranza[22].

Dario Franceschini

Nella XVII Legislatura rappresentano circa il 23% degli eletti[4] e nel Governo Letta esprimono Dario Franceschini (Ministro per i rapporti con il Parlamento e per il coordinamento attività di governo)[6] e Lapo Pistelli (Viceministro agli esteri).

Nel successivo Governo Renzi Area Democratica sostiene il nuovo premier ed è rappresentata ancora una volta da Franceschini (questa volta al Ministero per i beni e le attività culturali), nonché da Federica Mogherini (agli esteri) e da Roberta Pinotti (alla difesa).

Franceschiniani[modifica wikitesto]

È la corrente di origine cristiano-democratico e cristiano-sociale che si rifà alla tradizione della sinistra sociale della Democrazia Cristiana e del Partito Popolare Italiano e che fa riferimento all'ex Segretario nazionale ed ex Capogruppo alla Camera Dario Franceschini.

Nasce proprio per sostenere Franceschini alle primarie del 2009 contro Bersani. Dopo la vittoria di quest'ultimo hanno formato la minoranza insieme ai Veltroniani, per poi iniziare a collaborare con la maggioranza bersaniana ed allontanarsi dai veltroniani.

Suoi esponenti sono Franco Marini, Antonello Soro, Antonello Giacomelli, Alberto Losacco, Pina Picierno,[2][3] Federica Mogherini e Roberta Pinotti.[23]

Fanno riferimento alla corrente le associazioni I Popolari e Quarta Fase.

Fassiniani[modifica wikitesto]

Piero Fassino

Corrente che fa riferimento al sindaco di Torino Piero Fassino.

Tra i suoi membri la Vicepresidente dell'Assemblea nazionale Marina Sereni, l'ex Ministro Cesare Damiano, Fabrizio Morri, Federica Mogherini, Roberto Cuillo e Maurizio Migliavacca.

È composta dagli ex esponenti dei Democratici di Sinistra che alle elezioni primarie del PD del 2009 non hanno appoggiato Pier Luigi Bersani ma Dario Franceschini.

Lancia nel giugno 2015 il cantiere FuturoDemocratico.

Semplicemente Democratici[modifica wikitesto]

Nasce come lista a sostegno di Dario Franceschini alle primarie del 2009, promossa da importanti esponenti del Pd quali Debora Serracchiani, Rita Borsellino, Sergio Cofferati, David Sassoli e Francesca Barracciu. Questo gruppo pone particolare attenzione al rinnovamento del gruppo dirigente e alla questione morale interna.

Movimento Democratico[modifica wikitesto]

A seguito della direzione nazionale del partito del 23 settembre 2010, da Area Democratica sono usciti Veltroni, Fioroni e Gentiloni, che hanno costituito un'altra area di minoranza, detta Movimento Democratico, più critica nei confronti della maggioranza rispetto ad AreaDem. La rottura definitiva tra AreaDem e MoDem è avvenuta alla direzione del 13 gennaio 2011[22]. Nel successivo Governo Renzi anche Movimento Democratico sostiene il nuovo premier.

Veltroniani[modifica wikitesto]

Walter Veltroni

Sono la corrente del Partito Democratico che hanno come riferimento l'ex segretario Walter Veltroni, eletto alle elezioni primarie del 14 ottobre 2007.

Essa raggruppa una parte dei DS fedele a Veltroni. I suoi aderenti sono stati tra i più forti sostenitori della nascita del PD all'ultimo congresso DS. I suoi maggiori esponenti sono Goffredo BettiniPiero Fassino, e Giovanna Melandri. I Veltroniani hanno presentato liste comuni per l'elezione dell'Assemblea Costituente, denominate Democratici con Veltroni, con i Dalemiani, i Popolari, i Rutelliani, i Cristiano Sociali, esponenti della società civile. La lista Democratici con Veltroni ha ottenuto il 43,7% dei voti a livello nazionale, con un forte radicamento nel centro del Paese. Va detto che in alcune circoscrizioni la lista si è aggregata ad altri gruppi, mente in altre (segnatamente in Campania) alcune correnti, come i Popolari e i Rutelliani, hanno presentato liste separate dal gruppo dei Veltroniani. Alcuni Veltroniani, tra i quali Giovanna Melandri, hanno animato la lista Ambiente, Innovazione, Lavoro. I membri della corrente sono in genere favorevoli al sistema elettorale uninominale, magari con doppio turno, e vedono di buon occhio il semipresidenzialismo. In tema di alleanze sono contrari a ricomporre una vasta coalizione di centro-sinistra "solo per vincere" ma vogliono invece un nuovo centro-sinistra basato sul programma di governo.

Oltre ai veltroniani in senso stretto, possono essere considerati veltroniani in senso lato molti esponenti di altre correnti che sono molto vicini a Veltroni: dai popolari Dario Franceschini, successore di Veltroni alla Segreteria del Partito Democratico, e Antonello Soro, all'ex dalemiano Marco Minniti ai cristiano-sociali Giorgio Tonini e Stefano Ceccanti, dall'ecologista Ermete Realacci al prodiano Salvatore Vassallo, al liberal Enrico Morando.

La corrente fa riferimento al gruppo di opposizione interna del PD Movimento Democratico.

Rappresenta il gruppo costituito intorno all'ex segretario Walter Veltroni di ispirazione prevalentemente democratica, con particolare riferimento alla tradizione democratica statunitense, e moderata.

Nel Governo Renzi la corrente è rappresentata da Marianna Madia, candidata al parlamento per la prima volta da Veltroni.[23]

Fioroniani[modifica wikitesto]

Beppe Fioroni

La corrente è cristiano-democratico e fa riferimento a Beppe Fioroni.

È la componente di ex esponenti del Partito Popolare Italiano, vicini alle associazioni I Popolari e Quarta Fase, che però non hanno seguito Dario Franceschini nel riavvicinamento a Bersani. Considerata come la più moderata, è fortemente contraria all'ingresso del Partito Democratico nel PSE. Durante la segreteria Bersani hanno fatto parte dell'opposizione interna, inserendosi quindi nel MoDem. Quest'area, ridimensionata nei numeri a causa dell'adesione di una parte dei suoi esponenti a Scelta Civica, è ritornata in auge e si sta rafforzando in seguito al modesto risultato di Mario Monti alle elezioni del 2013. Attualmente fanno capo alla corrente popolare una quindicina di deputati, un Sottosegretario, dieci consiglieri regionali, diversi sindaci e consiglieri comunali.

Rutelliani[modifica wikitesto]

Detti in precedenza anche Democratici Rinnovatori o Coraggiosi o anche Liberi Democratici, erano una corrente di orientamento centrista e liberale guidata da Francesco Rutelli (che governa la parte più a sinistra, rimasta nel PD): ne fanno parte Paolo Gentiloni e Linda Lanzillotta, Renzo Lusetti e Rino Piscitello. Alle primarie del 2008 i centristi rutelliani hanno eletto più di 230 membri nell'Assemblea Costituente, candidati nelle liste Democratici con Veltroni.

Al Manifesto dei Coraggiosi hanno aderito, tra gli altri, il gruppo dei TeodemTiziano TreuLuigi ZandaAntonio Polito, Ermete RealacciAntonio MaccanicoSergio ChiamparinoMassimo CacciariFilippo PenatiEnrico Gasbarra e Andrea Olivero (presidente delle ACLI). Al gruppo di Rutelli fanno riferimento anche i Socialisti Democratici per il Partito Democratico e alcuni politici vicini a Lamberto Dini che però hanno deciso di non seguirlo nei Liberaldemocratici.

Il gruppo ha manifestato insofferenza verso la cosiddetta "sinistra radicale", area politica corrispondente a La Sinistra - l'Arcobaleno alleata al PD fino al 2008. Alla corrente fanno riferimento molti laici, liberali e socialdemocratici (molti dei quali provenienti dalla componente rutelliana de La Margherita), così come molti cattolici d'ispirazione moderata che non si riconoscono né nel gruppo dei Popolari né degli Ulivisti né dei Cristiano Sociali, tutti percepiti come troppo a sinistra.

La corrente si presenta come rappresentanza della fazione di stampo liberal-democratica specialmente in campo economico e della concezione dello stato e si era battuta per l'entrata del Partito Democratico nel Partito Democratico Europeo affermandolo come partito di stampo riformista e blairiana oltre all'adesione come già citato di gruppi cattolici centristi.

Nel 2014 Gentiloni sostiene Matteo Renzi per la sua scalata a Palazzo Chigi.

Lo sfaldamento del gruppo dei Rutelliani e la fondazione di Alleanza per l'Italia[modifica wikitesto]

Il gruppo risente subito difficoltà e incomprensioni. Diversi firmatari del Manifesto dei Coraggiosi hanno infatti firmato, nel gennaio 2008, anche il manifesto per la costituzione della corrente detta Liberal PD, altri sono tra gli animatori degli Ecologisti Democratici. Sebbene molti membri del gruppo abbiano sostenuto Veltroni, una delle principali battaglie della corrente è quella riguardo alla collocazione europea del PD, fatta in alleanza con I Popolari: i Rutelliani sono nettamente contrari al suo eventuale ingresso nel Partito del Socialismo Europeo, come caldeggiato dalla sinistra interna e dai Dalemiani. Infine alcuni esponenti cattolici rutelliani, tra i quali Renzo Lusetti, si sono uniti ai Teodem per dare vita a una nuova associazione denominata Persone e Reti (PeR). Già nel 2008, inoltre, Rino Piscitello decide di abbandonare il partito per aderire al Movimento per l'Autonomia di Raffaele Lombardo e a seguito delle primarie del 25 ottobre 2009 il leader e fondatore del gruppo Rutelli lascia il partito ritenendolo troppo ancorato a sinistra e quindi non rispettoso dell'idea originale per cui era stato fondato il partito. Lo seguono anche Linda Lanzillotta, Gianni Vernetti, Donato Mosella, Pino Bicchielli e gran parte della corrente, mentre Paolo Gentiloni sceglie di restare e di avvicinarsi a Dario Franceschini. A seguito di questa evoluzione la corrente si è disarticolata e ciò che ne è rimasto è confluito nella nuova creatura politica rutelliana, Alleanza per l'Italia, con l'obiettivo di costruire un nuovo centro popolare, moderato e liberale e di perseguire un'alleanza con l'Unione di Centro (a cui sceglie di aderire direttamente, invece, Renzo Lusetti).

Liberal PD[modifica wikitesto]

Enzo Bianco

È la corrente di orientamento liberale, socioliberale e riformista.

Il gruppo è stato costituito il 26 gennaio 2008 su iniziativa di Enzo Bianco (attuale Presidente dei Liberal PD, sindaco di Catania e già esponente del PRI), Valerio Zanone (ex segretario del PLI), Enrico Morando (ex leader dei Liberal DS) e Franco Bassanini (ex esponente del PSI prima e dei DS poi).

Ne fanno parte inoltre Ludina Barzini, Sandro Gozi, Andrea Marcucci, Adriano Musi e Luigi De Sena

Nel 2010, Valerio Zanone, uno degli esponenti principali della corrente, segue Francesco Rutelli e abbandona il PD per costruire il Comitato Liberale di Alleanza per l'Italia. Nel 2013 anche Pietro Ichino, uomo simbolo della flexsecurity, aderisce all'Agenda Monti lasciando il PD e di conseguenza la corrente Liberal.

A livello internazionale si riconosce nell'Internazionale Liberale e vi aderisce, con alcuni esponenti, come Gruppo italiano dell'Internazionale Liberale, che gode dello status di membro osservatore[24]. Inizialmente composto totalmente da membri della corrente, dopo l'abbandono del partito di una parte dell'area centrista il Gruppo italiano è formato per metà da esponenti dell'area Liberal PD e per metà da ex-democratici confluiti in nuove formazioni di centro e centro-sinistra.

Alle Primarie del PD del 2009 i Liberal PD hanno appoggiato Dario Franceschini nella corsa alla Segretaria; alle Primarie del centro-sinistra del 2012, invece, hanno sostenuto il segretario Bersani, poi eletto come candidato Premier.

Insieme per il PD[modifica wikitesto]

Nata nel 2009 sul web da militanti, iscritti ed amministratori territoriali, oggi conta più di 25.000 sostenitori e nuclei locali in tutte le regioni. È una community di cittadini attivi, impegnata a costruire una cultura democratica che sappia rispondere alle sfide e alle esigenze della società contemporanea.

Organizzata in modo innovativo, sostiene il progetto originario del PD, comprendendo e superando le culture di provenienza a favore di una cultura democratica che mobiliti intorno ad alcuni temi forti di cambiamento della società Italiana. I sostenitori condividono i temi quali la lotta al precariato, la meritocrazia, il riformismo, rinnovamento generazionale, criticismo verso i leader storici, apertura del PD alla società civile e la democrazia interna al partito con meccanismi come le Primarie e sistemi partecipativi come i referendum interni. Sono contro il nucleare, a favore del testamento biologico e la regolamentazione giuridica delle coppie di fatto.

Il 20 novembre 2010 per la prima volta i partecipanti si sono riuniti a Roma per la prima edizione di Insieme Day, un convegno che ha sancito la nascita dell'area a livello pubblico. Il secondo Forum Nazionale, Voltiamo pagina. Insieme, tenutosi il 19 giugno 2011 nella suggestiva Arena del Sol di Bologna, ha segnato la definita affermazione della community a livello nazionale. L'evento ha avuto un ampio risalto nei media nazionali ed l'intervento del Padre nobile del PD, Romano Prodi, che ha inviato un video-messaggio di saluti. L'area è guidata da Giuseppe Rotondo e dal deputato Sandro Gozi.

Ulivisti[modifica wikitesto]

Sono l'area interna al Partito Democratico più vicina a Romano Prodi e alla sua idea di partito.

Gli Ulivisti enfatizzano molto l'apertura del PD alla società civile e la democrazia interna al partito. In occasione delle primarie per eleggere il segretario del PD, gli Ulivisti si sono divisi in due correnti che si muovono in modo autonomo all'interno del partito: uno più di sinistra guidato da Rosy Bindi e uno più centrista guidato da Enrico Letta, il quale è ora alla guida di un gruppo autonomo.

La maggioranza degli Ulivisti si rifà al cristianesimo sociale (alcuni sono spesso indicati dai giornali come cattocomunisti), ma non mancano socialdemocratici e liberali di sinistra. A questo gruppo fanno riferimento Rosy Bindi, candidata alla segreteria a capo della lista Con Rosy Bindi democratici, davvero, Arturo Parisi, Mario Barbi, Franco Monaco, Marina Magistrelli, Gad Lerner, Gianfranco Morgando, Nando Dalla Chiesa, Vittorio Prodi e Roberto Zaccaria. A sostegno della candidatura della Bindi, figurano anche Giovanni Bachelet, Pietro Scoppola, Agazio Loiero, Franca Chiaromonte e Anna Maria Carloni. Va sottolineato come la Bindi sia anche membro dell'associazione I Popolari.

Gli Ulivisti sono particolarmente radicati nel Nord del Paese, a differenza dei sostenitori di Veltroni che sono più forti nel Centro-Sud. La Bindi ha comunque ricevuto il massimo dei consensi in Calabria, grazie al sostegno di Loiero e del suo Partito Democratico Meridionale. La lista a sostegno della Bindi ha ottenuto a livello nazionale il 12,9%, con punte tra il 16 e il 29% in Piemonte, Lombardia e Veneto, nonché il 31,3% in Calabria. La candidatura della Bindi è stata presentata sotto il nome di Con Rosy Bindi, democratici davvero.

Alle elezioni primarie del 2009 la maggioranza degli Ulivisti ha appoggiato Pier Luigi Bersani sostenuto dai dalemiani e dalla sinistra interna anche se ufficialmente non ha appoggiato la candidatura dell'ex ministro. Il gruppo è stato critico nei confronti del segretario Walter Veltroni e del suo successore Dario Franceschini ed è favorevole alla proseguimento dell'alleanza con l'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro. Uno dei leader del gruppo Arturo Parisi, critico nei confronti di Veltroni alla fine ha sostenuto Franceschini.

Ne fanno parte Arturo Parisi, Antonio La Forgia, Giulio Santagata, Ricardo Franco Levi, Albertina Soliani, Sandra Zampa e Mario Barbi.

Cambia l'Italia[modifica wikitesto]

È la rete di chi ha sostenuto a Segretario nazionale Ignazio Marino.

Sono il gruppo eterogeneo e non organizzato che ha sostenuto la candidatura di Ignazio Marino alle primarie del 2009, ottenendo il 13% dei voti. Per la sua stessa avversione al correntismo il gruppo non forma una vera e propria corrente organizzata ma una rete di personalità e territori. Il coordinatore della rete è Michele Meta, già segretario dei DS della regione Lazio, e nella segreteria sono rappresentati dal responsabile dei nuovi diritti Ettore Martinelli; ne fanno parte Paola Concia, Felice Casson, Rosa Calipari.

Tutti coloro che sostenevano la candidatura Marino condividono un forte interesse comune per i temi legati alla laicità dello Stato e ai diritti civili, al rinnovamento generazionale, alla questione morale e al merito. A sostegno di Marino si sono schierati inoltre ex veltroniani doc come Goffredo Bettini, Marta Vincenzi, Ileana Argentin, Felice Casson e Rosa Calipari, Ulivisti come Sandro Gozi, e i promotori del cosiddetto gruppo dei “piombini” come Ivan Scalfarotto, Paola Concia e Giuseppe Civati. Piemonte, Lombardia, Liguria, Sardegna, Lazio sono le realtà di maggior radicamento della rete vicino a Marino.

Area riformista[modifica wikitesto]

Nell'aprile del 2014 al Teatro Eliseo nasce Area riformista, corrente che riunisce dalemiani, bersaniani, lettiani, giovani turchi, fioroniani e cioè molti di coloro che sono alternativi a Renzi. Tra gli esponenti troviamo il candidato alle europee Enrico Gasbarra, i ministri del governo Letta Maria Chiara Carrozza e Massimo Bray, il vicepresidente della FAO Maurizio Martina ,Andrea Orlando, l'ex capogruppo alla Camera Roberto Speranza, lo sfidante alle primarie Gianni Cuperlo, l'ex candidato presidente in Puglia Francesco Boccia, l'ex portavoce di Bersani Alessandra Moretti, l'ex ministro dell'economia e delle finanze Roberto Gualtieri, Cesare Damiano e Paola De Micheli.

Sinistra è cambiamento[modifica wikitesto]

Il 19 giugno 2015 viene presentata la corrente Sinistra è cambiamento formata dai deputati Cesare Damiano, Paola De Micheli, Maurizio Martina e Luciano Pizzetti, tutti esponenti del Governo Renzi posizionati però più a sinistra e quindi non renziani e che puntano alla sopravvivenza del governo.

Ex correnti[modifica wikitesto]

A Sinistra[modifica wikitesto]

È la corrente di sinistra interna del Partito Democratico.

A Sinistra individua come temi principali del suo impegno quelli dell'appartenenza al socialismo europeo, dei diritti della persona, dello sviluppo sostenibile e della tutela dell'ambiente, della sicurezza, della laicità e dei saperi. Vuole un PD chiaramente di sinistra e socialista, figlio delle culture politiche del Partito Comunista Italiano e del Partito Socialista Italiano. Le ideologie di riferimento di A Sinistra sono il socialismo democratico e la socialdemocrazia classica. Principali esponenti sono Livia Turco (iscritta anche a Riformisti e Democratici), Sergio Gentili, Massimo Brutti, Vincenzo Vita.

Si presenta come l'evoluzione della lista A Sinistra per Veltroni, che alle primarie del 2007, chiedendo un forte ancoraggio alPartito del Socialismo Europeo e all'Internazionale Socialista, un impegno per salvaguardare la Costituzione Italiana e soprattutto difendendo i principi lavoristi, ha ottenuto il 7,7% su base nazionale (con picchi del 30% nelle regioni dove era più radicata la presenza dei DS), eleggendo oltre 300 delegati all'Assemblea Costituente. Va detto che in molte circoscrizioni non è stata presentata una lista autonoma A Sinistra per Veltroni, ma, dove era presente (15 circoscrizioni su 29), essa ha ottenuto risultati considerevoli, tra i quali il 32,7% in Piemonte 1 e il 27,1% in Lazio 1. La lista era sostenuta, tra gli altri, da Giorgio Ruffolo, uno dei redattori della Carta dei Valori del partito.

Il 18 gennaio 2008 un gruppo di dirigenti di Sinistra Democratica (perlopiù ex-esponenti della mozione Mussi e rappresentanti del mondo sindacale come Famiano Crucianelli, Olga D'Antona, Paolo Nerozzi e Massimo Cialente) solleva delle forte critiche al proprio partito invocando una «sinistra per il paese». L'8 febbraio Crucianelli annuncia sul quotidianoEuropa la sua uscita da Sd per il Pd. Altri faranno lo stesso il 24 febbraio con una manifestazione alla quale partecipa anche Veltroni e che vede aderirivi anche ex-esponenti di alcuni partiti della cosiddetta "sinistra radicale", come l'ex-ministroAlessandro Bianchi (indipendente del Partito dei Comunisti Italiani) e l'ex-senatore Gianfranco Pagliarulo, passato in SD attraverso l'Associazione Sinistra Rossoverde[3. Da qui lì'idea di costituire il 7 marzo l'associazione Una Sinistra per il Paese. Il 23 aprile l'associazione organizza un primo incontro con la sinistra del Pd (Vita, Turco). Il 14 giugno l'associazione avvia di fatto la fusione con la sinistra del Pd e muta nome in Sinistra per il Paese.

L'unione fra Sinistra per il Paese e le correnti Pd che avevano sostenuto la lista A Sinistra per Veltroni (Democratici, Laici e Socialisti, fondata da quei sostenitori delle mozione Angius che decisero di non seguirlo in Sinistra Democratica e di rimanere invece nei DS, Dì Sinistra, formata dai sostenitori della mozione Mussi che presero la stessa decisione, Laburisti - Socialisti Liberali, i cui principali esponenti hanno aderito al Partito Socialista), viene ufficializzata il 5 luglio 2008. Il 20 settembre 2008 l'unificazione è completata con la costituzione di A Sinistra mediante un'assemblea fondativa che ne approva lo statuto e il manifesto.

Democrazia e Socialismo[modifica wikitesto]

La corrente si raccoglieva attorno all'associazione Democrazia e Socialismo, fondata da ex esponenti dei Democratici di Sinistra e della Margherita, transitati per il Partito Socialista che aderirono al Partito Democratico nel 2009 per partecipare all'imminente Congresso a sostegno della candidatura di Pier Luigi Bersani con l'obiettivo di dare al PD una forte identità laica e socialdemocratica.

La corrente era guidata da Gavino Angius e ne facevano parte, tra gli altri, Cinzia Dato, Accursio Montalbano e Fabio Baratella[25].

Teodem[modifica wikitesto]

Era una corrente minoritaria di stampo democristiano che rappresentava la destra del PD sul fronte dei temi etico-sociali.

Nel 2008 viene sancita la fine della corrente quando diversi Teodem decisero di aprire una nuova fase creando l'associazione Persone e Reti, che, sostenuta da Rutelli e dall'area cattolica a lui vicina, aveva l'obiettivo di portare il PD al dialogo con UDC[26].

Il gruppo contava diversi esponenti e godeva di un'ampia cassa di risonanza date le posizioni etiche spesso in contrasto con il resto del partito. Ne hanno fatto parte: Emanuela Baio Dossi, Marco Calgaro e Donato Mosella, che hanno aderito ad Alleanza per l'Italia; Dorina Bianchi, Enzo Carra, Renzo Lusetti e Paola Binetti, che hanno aderito all'Unione di Centro; Benedetto Adragna, che ha aderito all'Agenda Monti; Luigi Lusi, espulso dal partito il 6 febbraio 2012.

Dopo l'abbandono del PD da parte dei suoi esponenti, PeR fu trasformata in una associazione trasversale prima di cessare ogni attività.

L'unico esponente di questa corrente rimasto all'interno del PD è Luigi Bobba.

Democratici Rinnovatori e Coraggiosi[modifica wikitesto]

Conosciuti in precedenza come Liberi Democratici, ma più comunemente definiti Rutelliani, erano una corrente di orientamento centrista e liberale guidata da Francesco Rutelli, alla quale facevano riferimento anche l'area cattolica più conservatrice sui temi etici riunita nel gruppo dei Teodem e le parti più vicine a Rutelli degli Ecologisti Democratici e dei Liberal PD.

Contrari all'ingresso nel Partito del Socialismo Europeo, si caratterizzavano per una visione economica liberal-democratica e sostenevano perciò l'ingresso del PD nel Partito Democratico Europeo. Allo stesso tempo erano contrari ad alleanze con partiti alla Sinistra del PD.

Alcuni esponenti cattolici rutelliani, tra i quali Renzo Lusetti, si unirono ai Teodem nell'associazione Persone e Reti, con l'obiettivo di creare un campo più grande per spostare l'asse del PD verso il centro.

Tra gli aderenti a questa corrente, alcuni parteciparono alla costituzione dell'associazione Liberal PD, altri, invece, erano aderivano agli Ecologisti Democratici.

Con l'abbandono di Rutelli del Partito Democratico e la nascita, nel Novembre 2009, della nuova formazione politica Alleanza per l'Italia la maggior parte dei Rutelliani, tra cui Linda Lanzillotta, Gianni Vernetti e Donato Mosella abbandona il PD per seguire Rutelli nella nuova esperienza volta a creare un legame con UDC. Altri, come Renzo Lusetti, aderiscono direttamente alla formazione politica guidata da Pier Ferdinando Casini.

Tra i pochi esponenti di spicco di questa corrente rimasti nel Partito Democratico vanno segnalati Paolo Gentiloni, aderente ai Liberal PD, ed Ermete Realacci, aderente agli Ecologisti Democratici. Il primo, dopo aver sostenuto Dario Franceschini, si è avvicinato a Walter Veltroni e alla sua area, Movimento Democratico, quando Dario Franceschini si è avvicinato alla maggioranza Bersaniana.

Partiti affiliati[modifica wikitesto]

Radicali Italiani[modifica wikitesto]

I Radicali Italiani sono un movimento politico nato nel 2001 come associazione costituente del Partito Radicale. Nel 2008 i Radicali hanno candidato i propri esponenti nelle liste del PD e hanno eletto sei deputati, Marco Beltrandi, Rita Bernardini, Maria Antonietta Farina Coscioni, Matteo Mecacci, Maurizio Turco e Elisabetta Zamparutti e tre senatori Emma Bonino, Marco Perduca e Donatella Poretti. Tutti i parlamentari eletti risiedono nei gruppi parlamentari di Senato e Camera del Partito Democratico.

I rapporti tra Radicali e Democratici si sono fatti tesi nell'autunno del 2011. I sei deputati Radicali non hanno partecipato al voto sulla mozione di sfiducia nei confronti dell'allora Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Francesco Saverio Romano, accusato di Concorso esterno in associazione di tipo mafioso, diversamente da tutte le altre forze di opposizione, sollevando in aula cartelli a favore dell'amnistia; per tale fatto la Presidente Rosy Bindi ha chiesto sanzioni severe, ma poi i sei non sono stati espulsi dal gruppo parlamentare[27]. La collaborazione è terminata nel 2013.

Moderati per il Piemonte[modifica wikitesto]

I Moderati per il Piemonte sono un movimento politico centrista e liberale di centro-sinistra, attivo nella regione Piemonte. Nel 2008 ha candidato i suoi esponenti nelle liste del PD ed è stato eletto il suo Segretario Giacomo Portas.

  1. ^ PartitoDemocratico.it - Lo Statuto del Partito democratico, Articolo 29. (Fondazioni, associazioni e altri istituti a carattere politico-culturale)
  2. ^ a b c Il Sole 24 ore - Dai bersaniani ai rottamatori di Renzi: ecco la mappa aggiornata delle (molte) correnti del Pd, 29 ottobre 2011
  3. ^ a b c d Linkiesta - In attesa del big bang, trova la tua corrente nel Pd, 27 ottobre 2011
  4. ^ a b c d e f Correnti PD: il parlamentino degli eletti democratici - Youtrend
  5. ^ Come le primarie cambiano il Pd - giornalettismo, 29-11-2012
  6. ^ a b c d Il Pd non conta più niente. E si vede - Il Tempo, 28 aprile 2013
  7. ^ La Stampa, 24.04.13
  8. ^ AnsaMed, 24.04.13
  9. ^ Marino: "Serracchiani e Renzi per la segreteria del Pd" / Politica - Nuovo Paese Sera
  10. ^ Primarie e laicità #5 – Ignazio Marino sostiene Bersani e critica Renzi | Dalla parte di Alice
  11. ^ Da Forza Italia a Prodi, fino a Cl: la rete del “Gianni Letta” di Renzi | Linkiesta
  12. ^ Il Sole 24 ore - Matteo Renzi: «Bene la lettera della Bce, il Pd deve essere coerente», 26 ottobre 2011
  13. ^ Pd, incontro tra Renzi e Barca: "Io e Matteo siamo complementari" - Repubblica.it
  14. ^ Globalist.it | Pisapia: Renzi l'unico che può riunire la sinistra
  15. ^ Corriere della Sera - Il Big bang incassa le firme di Ichino, 26 ottobre 2011
  16. ^ Corriere della Sera - Prossima fermata... Leopolda I «rottamatori» sono a Firenze, 4 novembre 2010
  17. ^ il Fatto Quotidiano - Rottamatori del Pd, scintille a sinistra Renzi: “Candidato alle primarie? Vedremo”, 29 ottobre 2011
  18. ^ il Fatto Quotidiano - I rottamatori a Firenze, un anno dopo Renzi: “Un big bang di idee per il Wiki-Pd”, 28 ottobre 2011
  19. ^ Libero - Firenze: assessore cultura lascia, dirigerà Fondazione 'Big Bang', 9 gennaio 2012
  20. ^ Ilaria Lombardo, Ma nelle Regioni la rottamazione non decolla, in Il Secolo XIX, 7 giugno 2015, p. 3.
  21. ^ Rudy Francesco Calvo, Europee, nel Pd AreaDem e sinistra fanno incetta di preferenze ed eletti, su europaquotidiano.it, Europa, 26 maggio 2014. URL consultato il 28 maggio 2014.
  22. ^ a b Il Fatto Quotidiano - Caos alla Direzione nazionale del Pd, prima si rischia la rottura. Alla fine Bersani passa, 13 gennaio 2011
  23. ^ a b A Matteo manca solo la fiducia
  24. ^ Ma quando si uniscono i liberali? - Europa, 23 novembre 2006
  25. ^ PD: CON ANGIUS SI ISCRIVE NUTRITO GRUPPO DI 'DEMOCRAZIA E SOCIALISMO' - adnkronos, 13 luglio 2009
  26. ^ Rutelli: l’ era dei teodem si è conclusa Ai cattolici serve un nuovo progetto Rutelli: l' era dei teodem si è conclusa Ai cattolici serve un nuovo progetto - Il Corriere della Sera, 27 settembre 2008]
  27. ^ Corriere della Sera - Il Pd non punisce i deputati radicali «Niente espulsione, il nodo è politico», 29 settembre 2011

Voci correlate[modifica wikitesto]