Portale:Teatro/Evidenza/martedì

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Anton Pavlovič Čechov (in russo Анто́н Па́влович Че́хов) (29 gennaio 1860 - 15 luglio 1906; secondo il calendario giuliano: 17 gennaio 1860 - 2 luglio 1904), medico, scrittore e drammaturgo russo.

Si laurea in medicina, ma conduce una sorta di doppia vita: mentre esercita la professione di medico, scrive novelle. Le sue opere narrano di gente umile e anche la sua vita in questo senso è stata sempre volta all'aiuto del prossimo, soprattutto se più debole.

Le commedie di Čechov rappresentano una pietra miliare della drammaturgia di tutti i tempi. All’inizio del XX secolo, sui suoi testi teatrali il regista Kostantin Stanislavski elaborò una nuova metodologia della recitazione, per adeguare l'arte drammatica alla espressione di stati d'animo complessi, delle sfumature emozionali di personaggi apparentemente quotidiani ma portatori di istanze attribuibili ad ogni essere umano.

Carlo Grabher (traduttore delle opere di Cechov) afferma: I veri eroi cecoviani soffrono di non sapere e la loro volontà, sebbene si spezzi dinanzi all'azione e si ripieghi vinta, non rinuncia, almeno, a un'aspirazione iniziale; essi vorrebbero sapere, vorrebbero agire, vivere, e questo slancio impotente, costituisce il vero principio dinamico del loro dramma. L'anima dei veri eroi cecoviani, si trova in una situazione spirituale di una ambiguità delicatissima: essi non amano la loro vita, perché non sanno viverla.

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