Portale:Fantascienza/Luogo

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Marte nelle opere di fantascienza è uno dei pianeti più popolari, sia come ambientazione che come luogo di provenienza di extraterrestri. Hanno contribuito a portarlo all'attenzione degli scrittori la sua vicinanza alla Terra, la somiglianza tra molte sue caratteristiche – come il periodo di rotazione, l'inclinazione dell'asse di rotazione, le calotte polari – con quelle del nostro pianeta, il suo acceso colore rosso e la rete di canali scoperta da Schiaparelli alla fine del XIX secolo e pubblicizzata come opera di esseri intelligenti.

Una delle più antiche apparizioni di Marte nella letteratura fantastica avviene ne I viaggi di Gulliver di Jonathan Swift. In una descrizione di una società di scienziati chiamata Laputa, si accenna alla loro scoperta di due satelliti di Marte invisibili agli astronomi del resto del mondo. Poiché sono stati davvero scoperti due piccoli satelliti attorno a Marte oltre 150 anni dopo, nel 1877, in alcune opere successive di fantascienza si è immaginato che Swift fosse un preveggente o avesse ricevuto notizie dal futuro. All'ipotesi che Marte avesse due satelliti aveva fatto riferimento, 25 anni dopo Swift, anche Voltaire nel suo racconto filosofico Micromega (1752).