Pompeo Colonna (scrittore)

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Operette contra gli astrologastri, 1657

Pompeo Colonna (ca. 1614 – Roma, 6 gennaio 1661) è stato uno scrittore, poeta e librettista italiano.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Di nobile famiglia romana, era Principe di Gallicano. Ebbe possedimenti nel Lazio e in Abruzzo, principalmente a Gagliano Aterno e a Petrella Salto. All'Aquila istituì la sua residenza con la moglie e un piccolo esercito. Il palazzo era luogo d’incontro della nobiltà cittadina e spesso venivano messe in scena rappresentazioni teatrali. Nella città finanziò opere di edilizia pubblica, tra cui il restauro del Teatro San Salvatore.[1]
Poco prima del 1633 aveva sposato Francesca, figlia di Iñigo d'Avalos, marchese del Vasto, e vedova di Marino Caracciolo, principe di Avellino, che condusse all'Aquila nell'agosto di quell'anno.[1]

Presso di sé fece educare dei giovani per averli al suo fianco durante le cerimonie ufficiali come l’elezione del nuovo pontefice Innocenzo X nel 1644. In quell’occasione fece loro recitare il suo dramma musicale Il ratto di Proserpina, composto in onore di Olimpia Maidalchini Pamphilj, cognata del papa.[1]

A causa dei suoi ideali filofrancesi fu catturato dagli spagnoli a Napoli e trascorse quindi alcuni anni in prigione, dal 1646 al 1649. In carcere scrisse le Operette contra gli astrologastri, dedicate al cardinale Flavio Chigi e successivamente pubblicate a Roma nel 1657.[1]

Rientrato defintivamente a Roma nel 1649, fu attivo come autore di testi in campo teatrale e musicale. A lui si devono i testi degli oratori Sant'Agnese, eseguito all'oratorio della Chiesa Nuova nel gennaio 1651,[2] e Il Daniele, messo in musica da Giacomo Carissimi ed eseguito nel palazzo della regina Cristina di Svezia, durante la quaresima del 1656.[3]

Morì a Roma il 6 gennaio 1661.[4]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Operette contra gli astrologastri, Roma, Angelo Bernabò, 1657.
  • Arte del verso italiano, con le tavole delle rime di tutte le sorti copiosissime del cavalier Fr. Tommaso Stigliani, con varie giunte e notazioni dì Pompeo Colonna, principe di Gallicano, Roma, Angelo Bernabò, 1658.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e DBI.
  2. ^ Arnaldo Morelli, Il tempio armonico. Musica nell'oratorio dei Filippini in Roma (1575-1705), Laaber, Laaber Verlag, 1991, p. 44.
  3. ^ Arnaldo Morelli, “Un bell’oratorio all’uso di Roma”. Patronage and secular context of the oratorio in Baroque Rome, in Music observed. Studies in memory of William C. Holmes, a c. di Colleen Reardon e Susan Parisi, Warren, Harmonie Park Press, 2004, p. 336.
  4. ^ Pompeo Litta, Le famiglie celebri d'Italia, vol. 37, Milano, 1836, "Colonna di Roma", tav. VI.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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