Planismo

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«... un programma che potrebbe essere immediatamente realizzato come programma di governo.»

Il planismo (in francese: planisme) è una teoria economica sviluppata durante gli anni '30. Essa, rifiutando sia la rivoluzione marxista sia il riformismo, si basa sul fatto che una pianificazione (piano) possa modificare profondamente la società, o per lo meno contrastare gli effetti perversi e la miopia del mercato. Tale corrente influenzò gli ambienti socialisti e sindacalisti. Uno dei suoi teorici principali fu il belga Henri de Man, dirigente del Partito Operaio Belga e dopo il 1940 passato alla collaborazione con i tedeschi. La teoria fu portata in Francia dal gruppo X-Crise, ispirando sia la SFIO che i pétainisti del Governo di Vichy.

«Alla teoria classica che fonda la democrazia borghese, non più rispondente alle realtà attuali, si deve sostituire una teoria nuova che presuppone una diversa concezione della separazione dei poteri: l'esecutivo governa, le istituzioni rappresentative controllano. Analogamente, all'interno del nuovo Stato economico in via di costituzione, le istituzioni rappresentative, cioè fondate sull'esercizio del diritto al suffragio individuale, eserciteranno un semplice diritto di ispezione e controllo. L'esercizio del diritto di gestione invece si fonderà sulla delega di poteri da parte dell'esecutivo e su un controllo esercitato dalla rappresentanza degli interessi corporativi.»

Per Karl Polanyi, esso rappresenta una rivolta della società contro il mercato, conseguenza della Grande depressione degli anni '30. Ha ispirato comunisti, socialdemocratici, fascisti (come Stanis Ruinas, Pino Rauti e Giano Accame) e anche democristiani. Molte di queste idee si ritrovano nel Programma del Consiglio Nazionale della Resistenza: si può quindi dire che abbia intellettualmente guidato la Ricostruzione dopo il 1945 e il fordismo alla francese.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]