Pio Filippani Ronconi

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Pio Filippani Ronconi
Pio Filippani-Ronconi in uniforme da Waffen-SS
NascitaMadrid, 10 marzo 1920
MorteRoma, 11 febbraio 2010
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Bandiera della Germania Germania
Forza armata Regio Esercito
Waffen SS
ArmaFanteria
SpecialitàGranatiere
Unità21ª Divisione fanteria "Granatieri di Sardegna"
29. Waffen-Grenadier-Division der SS "Italia"
Anni di servizio1940 - 1943
1943 - 1945
GradoSergente (Regio esercito)

Untersturmführer (SS)

GuerreSeconda guerra mondiale
Guerra civile italiana
CampagneCampagna del Nordafrica
Campagna d'Italia
BattaglieSbarco di Anzio
DecorazioniCroce di Ferro di II classe
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Pio Alessandro Carlo Fulvio Filippani-Ronconi (Madrid, 10 marzo 1920Roma, 11 febbraio 2010) è stato un indologo, iranista, esoterista e militare italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Famiglia, infanzia e adolescenza[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Fulvio Benedetto Biagio Stefano Maria Filippani-Ronconi e di Anita Tamagno,[1] nato a Madrid[2] nel 1920[3] da famiglia aristocratica[4] di nobiltà romana pontificia[5], in seguito allo scoppio della Guerra civile spagnola si spostò in Italia con la famiglia. Ivi conseguì il diploma classico al De Mérode e successivamente si dedicò allo studio universitario delle lingue indoeuropee, tra cui il sanscrito e molti dialetti dell'India, e di altre lingue quali il turco, l'arabo, l'ebraico, il cinese. Per questo fu più tardi impiegato all'EIAR come lettore dei radiogiornali in lingua straniera.

Interessi spirituali[modifica | modifica wikitesto]

I suoi interessi spirituali lo portarono alla pratica del Tantra e alla conoscenza di Julius Evola e di altri membri del Gruppo di Ur[6].

Filippani-Ronconi avvertì i limiti della lettura del tantrismo fatta da Julius Evola[7]: l'interpretazione di Evola accentuava l'aspetto della volontà dell'asceta che infrange ogni limitazione ordinaria, ma lasciava in ombra un altro aspetto fondamentale del tantrismo, quello della pura consapevolezza, del pensiero cosciente che rischiara ogni reazione interiore.[8]

Seconda guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Allo scoppio della seconda guerra mondiale si arruolò volontario nella Compagnia Volontari Universitari[3] appartenente alla Granatieri di Sardegna,[3] e combatté in Africa settentrionale italiana.[9] Ferito due volte, fu promosso dapprima caporale[10] e successivamente sergente,[10] venendo decorato con alcune onorificenze. Dopo la caduta di Mussolini e la fondazione della Repubblica Sociale Italiana, si arruolò con il grado di Untersturmführer[10] nella Legione SS italiana, formazione appartenente alle Waffen SS europee, e per il suo impegno nella difesa del fronte di Anzio (Nettuno) ricevette dal comando tedesco la Croce di Ferro di seconda classe[11]. Nel 1945 fu recluso nel Campo di concentramento di Coltano.

Dopoguerra[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la seconda guerra mondiale, fu impiegato all'ufficio radiodiffusione per l'estero della presidenza del Consiglio. Conobbe in questo periodo Massimo Scaligero[12], attraverso il quale si avvicinò agli scritti di Rudolf Steiner; fu nello stesso tempo amico di Giovanni Colazza[13] ("Leo" del Gruppo di Ur), un diretto collaboratore di Steiner. Filippani aderì al metodo di ascesi antroposofico, incentrato su esercizi di purificazione del pensiero, della volontà, del sentimento, del giudizio, della memoria; rimase peraltro appartato rispetto alla Società Antroposofica e agli antroposofi "di scuola", preferendo perseguire un cammino di ricerca individuale e non settario.[14]

Studi e insegnamento[modifica | modifica wikitesto]

"Nel 1939 si iscrisse alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Roma, dove fu allievo dell'Accademico d'Italia professor Carlo Formichi, per la lingua sanscrita, dell'Accademico d'Italia professor Giuseppe Tucci[15], per le religioni e filosofie dell'India e dell'Estremo Oriente, nonché del professor Ettore Rossi (più tardi Socio linceo), per le lingue turca e persiana. Vi apprese anche l'arabo, il pali, il tibetano e l'avestico."[16] Laureatosi in indologia[17] con il massimo dei voti e la lode, nel marzo 1949, con una tesi su L'azione mistica in rapporto alla coscienza unitaria dell'universo, secondo la speculazione indiana. Studio introduttivo al concetto del Macrantropo, avente come oggetto la molteplicità degli stati di coscienza nella filosofia Vedānta, nel 1959 iniziò la carriera accademica all'Istituto Universitario Orientale di Napoli come assistente ordinario di Giuseppe Tucci[10] alla cattedra di Religioni e Filosofie del Medio ed Estremo Oriente. L'anno seguente fu nominato docente di Lingua e Letteratura sanscrita e nel 1970 professore straordinario di Dialettologia iranica, per finire nel 1972 diventò ordinario nella cattedra di Religioni e Filosofie dell'India. Della sua attività di traduzione di testi e saggi sulle tradizioni orientali resta fondamentale il volume sul Canone buddhista. Parallelamente alla sua attività accademica, Filippani Ronconi pose le proprie conoscenze tecniche al servizio delle istituzioni italiane, lavorando come crittografo presso il Ministero della difesa nonché come traduttore di lingue orientali.

Dal 1970 al 1973 fu vicepresidente dell'Istituto Ticinese di Alti Studi a Lugano e tra il 1990 e il 2002 partecipò agli incontri di Eranos[18].

Indagini della magistratura[modifica | modifica wikitesto]

Verso la fine degli anni novanta fu interrogato quale persona informata sui fatti nell'ambito dell'inchiesta sulla strage di piazza Fontana, in relazione alla sua partecipazione al convegno dell'Hotel Parco dei Principi sulla guerra rivoluzionaria[19], nel quale aveva presentato una relazione dal titolo "Ipotesi per una contro rivoluzione" che prospettava "una guerra totale contro l’apparato sovversivo comunista e dei suoi alleati"[20]. Nel suo intervento, Filippani Ronconi ipotizzava l'opportunità di costituire, per finalità controrivoluzionarie, "... nuclei scelti di pochissime unità, addestrati a compiti di controterrore e di «rotture» eventuali dei punti di precario equilibrio, in modo da determinare una diversa costellazione di forze al potere. Questi nuclei, possibilmente l’un l’altro ignoti, ma ben coordinati da un comitato direttivo, potrebbero essere composti in parte da quei giovani che attualmente esauriscono sterilmente le loro energie, il loro tempo e, peggio ancora, il loro anonimato, in nobili imprese dimostrative, che non riescono a scuotere l’indifferenza della massa di fronte al deteriorarsi della situazione nazionale[20]".

Successivamente Filippani Ronconi venne nuovamente coinvolto, seppure indirettamente, in una indagine, in quanto risultò che Delfo Zorzi, all'epoca latitante ed accusato di strage (ma infine assolto[21]), aveva seguito i suoi corsi universitari all'Istituto Universitario Orientale di Napoli e aveva dato con lui l'esame di sanscrito[22].

In ambedue i casi le indagini esclusero qualsiasi sua forma di coinvolgimento in attività di tipo eversivo e non diedero luogo ad alcun seguito giudiziario.

Attività[modifica | modifica wikitesto]

Un anziano Pio Filippani Ronconi

Filippani-Ronconi conobbe personalmente lo scià di Persia Mohammad Reza Pahlavi e lo scià dell'Afghanistan Mohammed Zahir Shah, frequentando quest'ultimo nel periodo del suo esilio romano. Da Reza di Persia fu invitato a partecipare alle celebrazioni del bimillenario dell'impero achemenide.

In qualità di docente e storico delle religioni, ha sviluppato ricerche sulle sette gnostiche in India e Tibet e sui movimenti mistici ed eterodossi nell'Islam orientale, specialmente in Persia. Ha indirizzato i propri interessi verso la fenomenologia religiosa, dello Yoga e dello Sciamanesimo, argomenti sui quali ha pubblicato vari scritti. Fra le sue attività, si ricorda la partecipazione alla spedizione in Marocco promossa dalla Fondazione Ludwig Keimer, presieduta da Boris de Rachewiltz, che portò alla scoperta dell'antica città di Sigilmassa.[23] Nel 2000 ha collaborato con il Corriere della Sera[10] scrivendo articoli sulle filosofie orientali, ma il rapporto si interruppe quando un lettore denunciò al giornale la militanza[10] di Filippani-Ronconi nelle Waffen SS nel corso della seconda guerra mondiale[24][25] e la redazione del giornale ne pretese l'allontanamento, insieme al giornalista Armando Torno[26].

Filippani Ronconi commentò:

«L'acqua bagna, il fuoco brucia: è il dharma, come lo chiamano gli indiani...sarebbe a dire che ognuno fa le cose con i mezzi che ha. C'è gente che striscia nel fango e non può fare altro che inzaccherarti.[26]»

È stato uno storico delle religioni, conoscitore di tradizioni mistiche del Vicino e dell'Estremo Oriente e di numerose lingue occidentali e orientali, è ritenuto tra i massimi orientalisti e storici delle religioni del Novecento italiano. Una cerchia di discepoli, nel corso della sua vita, si è rivolta a lui come a un autentico maestro spirituale e ancora oggi, dopo la sua morte, ne segue le indicazioni per la disciplina dello spirito[27].

Morte[modifica | modifica wikitesto]

I suoi funerali si sono svolti il 13 febbraio 2010 nella Chiesa di Santa Caterina Martire, alle ore 11, con rito russo ortodosso, secondo le sue indicazioni.[28] Le sue spoglie riposano al cimitero del Verano.

Figli[modifica | modifica wikitesto]

La figlia Sveva Olga è produttrice televisiva, il figlio Rodrigo lavora nel settore automobilistico.

Nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

Pietrangelo Buttafuoco si è ispirato a lui per il personaggio di Alì degli Aliminusa nel romanzo Le Uova del Drago.[29]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Croce di Ferro di II classe - nastrino per uniforme ordinaria

Distinzioni[modifica | modifica wikitesto]

Membro dell'Accademia Pontaniana di Napoli e dell'Istituto di Studi Califfali della Reale Accademia di Cordoba, Filippani-Ronconi è stato l'unico occidentale ad aver ricevuto la laurea honoris causa in Teologia e Scienze dell'Islam all'Università di Teheran[30], ed ha anche ricevuto quella in Filosofia della Storia nell'Ateneo di Trieste.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Autore[modifica | modifica wikitesto]

  • Avviamento allo studio del pensiero orientale, Napoli, Pironti, 1959 (2 vol.).
  • Storia del pensiero cinese, Torino, 1964 (nuova edizione: Bollati Boringhieri, 1992).
  • Ismaeliti ed "Assassini", Basilea, Thoth, 1973 (nuova edizione: Rimini, Il Cerchio, 2004, ISBN 88-8474-059-2).
  • Le vie del Buddhismo, Roma, Basaia, 1986 (nuova edizione: Genova, ECIG, 1988, ISBN 88-7545-905-3).
  • Vak. La parola primordiale. Quattro saggi sui Tantra, Marina di Patti, 1988.
  • Magia, religioni e miti dell'India, Roma, Casa del Libro, 1989.
  • Miti e religioni dell'India, Roma, Newton Compton, 1992.
  • Il buddhismo, storia e dottrina, Roma, 1994 (nuova edizione: Roma, Newton Compton, 2004).
  • Buddha: aforismi e discorsi, Roma, Tascabili Newton, 1994.
  • L'induismo, Roma, Tascabili Newton, 1994.
  • Zarathustra e il Mazdeismo, Roma, Edizioni Irradiazioni, 2007.
  • Un altro Islam. Mistica, metafisica e cosmologia, Roma, Edizioni Irradiazioni, 2012.

Curatore e traduttore[modifica | modifica wikitesto]

  • Nasir-e Hosraw, Il libro dello scioglimento e della liberazione, Napoli, Istituto Universitario Orientale, 1959.
  • Upanisad antiche e medie, Torino, Paolo Boringhieri, 1960-1961 (nuova edizione: Torino, Bollati Boringhieri, 2007 ISBN 978-88-339-1797-9).
  • Sa'dî, Il roseto, Torino, Paolo Boringhieri, 1965.
  • Ummu'l-Kitab, Napoli, Istituto Universitario Orientale, 1966. Ulteriore edizione con prefazione di Farhad Daftary: IRFAN Edizioni, 2016.
  • Canone buddhista: discorsi brevi, Torino, UTET, 1968.
  • Canone buddista: così è stato detto (Itivuttaka), Milano, 1995.
  • Buddha, La via per la saggezza. Dhamma-Pada e discorsi, Roma, Newton Compton, 2006.

Prefazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • "Julius Evola e la via della realizzazione", introduzione a: Julius Evola, Lo Yoga della Potenza. Saggio sui Tantra, Roma, Edizioni Mediterranee, 1968-1994.
  • Introduzione a: Massimo Scaligero, La luce. Introduzione all'immaginazione creatrice, Edilibri, 2005.

Articoli[modifica | modifica wikitesto]

  • "Note sulla costruzione del mandala con riferimento al primo capitolo del Guhyasamayatantra", in: AION, Napoli, 1959.
  • "La cosmologia arcana degli Ismaeliti", in: Vie della Tradizione, n. 7, luglio-settembre 1972.
  • "Aspetti della teoria della parola nello Sivaismo del Kasmir", in: Vie della Tradizione, n. 25, gennaio-marzo 1977.
  • "Le cinque vie per il cuore secondo lo Scivaismo del Kashmir", in: Vie della Tradizione, n. 29, gennaio-marzo 1978.
  • "Il mezzo di Sciva (çâmbhavôpâya) e le "vie al vuoto", in: Vie della Tradizione, n. 30, aprile-giugno 1978.
  • "Significato e valore del pensiero indiano per l'occidente (È possibile una sintesi fra India e Occidente?), in: Vie della Tradizione, n. 31, luglio-settembre 1978.
  • "I Siddha ed i "sistemi del cuore", in: Vie della Tradizione, n. 32, ottobre-dicembre 1978.
  • "Orientamenti della medicina tradizionale indiana", in: Vie della Tradizione, n. 35, luglio-settembre 1979.
  • "Psicologia fondamentale dello Shamanesimo in Asia ed in America", in: Vie della Tradizione, n. 36, ottobre-dicembre 1979.
  • "Motivi regali dall'Iran all'occidente" (prima parte), in: Vie della Tradizione, n. 37, gennaio-marzo 1980.
  • "Motivi regali dall'Iran all'occidente" (seconda parte), in: Vie della Tradizione, n. 38, aprile-giugno 1980.
  • "Diversi orizzonti per una ricerca culturale", in: Vie della Tradizione, n. 40, ottobre-dicembre 1980.
  • "Tradizione e "tradizionalismi". Le non-vie degli incapaci", in: Solstitium, anno VIII, n. 1, marzo 1983.
  • "I Tantra Antropologia e cosmologia" (prima parte), in: Vie della Tradizione, n. 52, ottobre-dicembre 1983.
  • "I Tantra Antropologia e cosmologia" (seconda parte), in: Vie della Tradizione, n. 53, gennaio-marzo 1984.
  • "Il quadruplice vuoto e la Mahâmudrâ secondo il Sahajayâna" (prima parte), in: Graal, anno IV, n. 13-14, 1987.
  • "Il quadruplice vuoto e la Mahâmudrâ secondo il Sahajayâna" (seconda parte), in: Graal, anno IX, n. 36, 1991.
  • "L'Isola Iniziatica", in: Graal, anno IX, n. 36, 1991.
  • "Un tempo, un destino. Il fato singolare del barone-generale Román Fiodórovic von Unger-Sternberg", in: Vie della Tradizione, n. 29, aprile-giugno 1991.
  • "Le vie dei Tantra" (prima parte), in: Vie della Tradizione, n. 83, luglio-settembre 1991.
  • "Le vie dei Tantra" (seconda parte), in: Vie della Tradizione, n. 84, ottobre-dicembre 1991.
  • "Memorie religiose di Roma", in Futuro presente, n. 3, autunno 1993.
  • "La coscienza-deposito (Alaya-Vijnana) quale fondamento epistemologico della realtà", in: Vie della Tradizione, n. 94, aprile-giugno 1994.
  • "Appunti sull'arte regia: concentrazione, meditazione, contemplazione", in: Mos Maiorum, n. 3, dicembre 1994.
  • "L'esilio occidentale e il ritrovamento della luce. Variazioni sul tema dell'"Isola Iniziatica", in: Mos Maiorum, n. 4, marzo 1995.
  • "La metafisica del sacro. Il fuoco vedico. Agni", in: Mos Maiorum, anno II, aprile 1995.
  • "Valore della Speculazione Indiana Tradizionale per il Moderno Occidente", in Heliodromos, n. 8, autunno 1995.
  • "La concezione sacrale della Terra in Asia in particolare in India e Iran", in: Vie della Tradizione, n. 107, luglio-settembre 1997.
  • "The Fundamental Psychology of Shamanism in Asia and America (As seen through a Hindu's Scholar Eyes), in: Eranos Yearbook, 1997, vol. 66, pp. 11-15.
  • "Excerpts from Symbols and Creative Imagination - Notes about the Methapysics of Symbols", in: Eranos Yearbook, 1997, vol. 66, pp. 45–47.
  • "La immaginazione quale poiesis del sacro nella meditazione filosofica indiana e nella gnosi islamica", in: Letteratura-Tradizione, n. 3, marzo-maggio 1998.
  • "Le radici storiche e culturali dell'arditismo", in: Letteratura-Tradizione, n. 4, giugno-agosto 1998.
  • "Il Bodhicitta e la "memoria" del risveglio", in: Viàtor, Annuario del G.E.R., anno III, 1999.
  • "Orientamenti epistemologici della medicina indiana", in: Letteratura-Tradizione, n. 5, gennaio 1999.
  • "Mondo simbolico e mondo reale", in: Letteratura-Tradizione, n. 6, aprile 1999.
  • "La tipologia del guerriero", in: Letteratura-Tradizione, n. 7, luglio 1999.
  • "Psicologia e metafisica della guerra d'ogni tempo", in: Letteratura-Tradizione, n. 7, luglio 1999.
  • "La regalità iranica e i suoi riflessi nelle istituzioni dell'Occidente", in: Viàtor, Annuario del G.E.R., anno IV, 2000.
  • "L'esperienza "gnostica" del pensiero orientale", in: Letteratura-Tradizione, n. 9, gennaio 2000.
  • "L'assurdo come doppia dimensione del reale in Franz Kafka", in: Letteratura-Tradizione, n. 10, primavera 2000.
  • "La 29ª divisione granatieri SS" , in: Arthos, Genova, nuova serie, n. 7-8, gennaio-dicembre 2000.
  • "Massimo Scaligero Amico e Maestro", in L'Archetipo, anno VI, n. 3, gennaio 2001.
  • "Julius Evola: per una impersonalità attiva", in: Julius Evola un pensiero per la fine del millennio. Atti del convegno di Milano 27-28 novembre 1998 - Centro Congressi "Le Stelline", Fondazione Julius Evola, Milano, 2001.
  • "Agni-Ignis. Metafisica del Fuoco Sacro", in La Cittadella, anno I, n. 4, ottobre-dicembre 2001.
  • "L'oro, la moneta, la ricchezza", in: Letteratura-Tradizione, n. 20, primavera 2002.
  • "I consigli per la vita militare di Pio Filippani-Ronconi", in La Cittadella, anno II, n. 8, ottobre-dicembre 2002.
  • "In 7 punti: l'oro, la moneta, la ricchezza", in: L'Archetipo, anno VIII, n. 6, giugno 2003.
  • "Le radici storiche e culturali dell'arditismo", in La Cittadella, anno V, n. 17, gennaio-marzo 2005.
  • "I molteplici stati di coscienza nello Yoga e nello sciamanesimo", su simmetria.org.
  • Ristampa degli Scritti di Pio Filippani-Ronconi per Vie della Tradizione, Vie della Tradizione, Palermo, 155-156, 2010.
  • Ristampa degli Scritti di Pio Filippani-Ronconi per Vie della Tradizione, II parte, Vie della Tradizione, Palermo, 159-160, 2012.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Benché molte fonti sul web riportino che sia stata assassinata dai repubblicani durante la guerra civile spagnola, Anita Tamagno (1898-1980) riuscì in extremis a sfuggire al plotone d'esecuzione. Cfr. Anita Tamagno - geni.com, Alessandro Pallini, Pio Filippani Ronconi: il relitto inaffondabile, su Il Primato Nazionale, 11 febbraio 2015 e Intervista a Pio Filippani Ronconi di Pietrangelo Buttafuoco Il Foglio, 27/01/2001
  2. ^ «Io sono nato nel cuore della Spagna, in Castiglia, esattamente a Madrid, calle Torrijos 78…», A. Iacovella, L'Oriente "in carne e ossa" di Pio Filippani-Ronconi, in L'Orientalista Guerriero, Rimini, Il Cerchio, 2011, p. 197, Angelo Iacovella.
  3. ^ a b c Papo de Montona 2010, p. 10.
  4. ^ «Dunque, la mia famiglia è una famiglia…romana. […] Non dagli antichi Romani. Può darsi che sia così. Nel 1452, ci siamo trasferiti da Gubbio a Roma. Un anno prima che Mehmet Fatih occupasse Bisanzio. Un anno prima. Nel 1644, non il capofamiglia beninteso, ma il capo della casata, più o meno lo stesso, il mio antenato, il cardinal Pamphili, divenne Papa, col nome di Innocenzo X. Attraverso la mano sinistra (mi esprimo in termini araldici) nacque un figlio in più e questo figlio cambiò il cognome di Pamphili in Filippani. Di Pamphili ce ne sono tanti, Gubbio è piena di Pamphili. Nel 1832, ereditammo un insieme di piccoli privilegi e il titolo di "Conti". Io sono il conte Ronconi, Filippani-Ronconi. Questa è la famiglia. Per quanto riguarda mio padre, noi fummo praticamente rovinati dal terremoto di Casamicciola, nel 18…1884.», A. Iacovella, L'Oriente "in carne e ossa" di Pio Filippani-Ronconi, in: L'Orientalista Guerriero, Rimini, Il Cerchio, 2011, p. 197. Ma secondo Angelo Scordo i Filippani, patrizi romani, sono una famiglia di origine ebraica convertita al cattolicesimo romano, tenuti al fonte battesimale dal Cardinal Pamphili, per cui il loro cognome ne è l'anagramma. Cfr. A. Scordo, Ebrei e nobiltà (DOC), su vivant.it, p. 3. URL consultato il 13 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  5. ^ Elenco delle famiglie nobili riconosciute dai Sommi Pontefici, in Annuario della nobiltà italiana, n. 360. URL consultato il 13 febbraio 2016.
  6. ^ Gianfranco Drioli, Ahnenerbe. Appunti su scienza e magia nel Nazionalsocialismo, Milano, Ritter, 2011, pp. 158-159, ISBN 978-88-89107-33-1.
    «Julius Evola ha rappresentato, nella cultura italiana del ventennio fascista e del secondo dopoguerra, quella corrente che si può definire come tradizionalismo pagano, in contrapposizione al cattolicesimo. Ma era una posizione intellettualmente aristocratica, destinata a rimanere inevitabilmente minoritaria. Il sogno mistico pagano di un nuovo impero non poteva sconfiggere duemila anni di credenze cattoliche. La sua formazione idealistica ed esoterica lo portò sempre a vedere gli eventi (fenomeni) come il risultato di idee (noumeni). Non è un caso che una simile visione abbia influenzato un altro nobile italiano, il Conte Pio Filippani-Ronconi, ritenuto il massimo orientalista italiano del '900 (aveva studiato, oltre alle lingue indoeuropee, arabo, ebraico, cinese e turco) e pagano dichiarato, che si arruolò nelle Waffen-SS col grado di Obersturmführer e ottenne la Croce di Ferro per la battaglia di Nettuno. Si è detto che Filippani-Ronconi avesse appreso gli insegnamenti e le tecniche di meditazione della Thule Gesellschaft
  7. ^ Stefano Arcella, Gli insegnamenti del Buddha, in Marco Iacona (a cura di), Il Maestro della Tradizione: Dialoghi su Julius Evola, Napoli, Controcorrente, 2008, p. 294, ISBN 978-88-89015-68-1.
    «Su questo punto, anche nella Dottrina del risveglio, Evola ha, rispetto alla dottrina della reincarnazione, una posizione di rifiuto e ciò nonostante che, secondo la dottrina buddhista, alla radice di dukkha (dolore) vi siano avidya (ignoranza) e tanha (la "sete", cioè la brama) a causa delle quali ci si colloca in quella corrente sub-personale che è appunto la corrente samsarica di cui lo stesso Evola parla. Anche nello Yoga della potenza vi è l'esplicito disconoscimento di questa dottrina e non a caso Filippani Ronconi - nella sua introduzione a questo testo di Evola - muove un deciso rilievo critico a tale impostazione. È un rilievo critico che è da leggere, nell'ambito del discorso complessivo che Filippani Ronconi svolge sul tantrismo e sulla interpretazione evoliana di tale corrente spirituale.»
  8. ^ Pio Filippani-Ronconi, "Julius Evola: un destino", in Gianfranco de Turris (a cura di), Testimonianze su Evola, 2ª ed., Roma, Ed. Mediterranee, 1985 [1973], p. 120, SBN IT\ICCU\CFI\0241655.
    «Con ogni probabilità fu proprio l'energia sprigionata dal faticoso opus additatomi dall'Evola, quella che mi permise successivamente di trovare il mio vero sentiero, che mi venne palesato proprio da qualcuno che aveva agito nell'ambiente di Ur.»
  9. ^ La Compagnia era di stanza a Viterbo al comando del sottotenente Quattrini, ed egli fu tra gli 87 firmatari che mandarono un telegramma a Benito Mussolini chiedendo rispettosamente di essere mandati al fronte a combattere.
  10. ^ a b c d e f Papo de Montona 2010, p. 11.
  11. ^ Pio Filippani-Ronconi, Le radici storiche e culturali dell'arditismo, «La Cittadella», Anno quinto, N. 17, gennaio-marzo 2005: «Non posso fare a meno di ricordare l'emozione di quando, ancora ragazzo, riuscii a far parte dei famosi "novanta granatieri" della compagnia volontari universitari (4 medaglie d'oro, 16 d'argento eccetera, tutte conquistate in reparti d'Arditi) in Africa settentrionale e l'appagamento profondo che ebbi, più tardi, nella RSI, quando ebbi l'onore di far parte come ufficiale del "battaglione d'assalto" del tenente colonnello Carlo Federico degli Oddi, sul fronte di Anzio-Nettuno nel 1944 (citato due volte sul bollettino del XXVI Corpo d'armata germanico), dove cadde il 70% dei nostri effettivi, senza arretrare di un passo fedeli alla parola data, a testimoniare la virtù dell'uomo d'arme italiano».
  12. ^ «Possiamo riconoscere come l'essenza dei Tantra abbia avuto in Massimo il suo ultimo, vero adepto.», Pio Filippani-Ronconi, "Massimo Scaligero e l'interpretazione dell'India", in: AA. VV. Massimo Scaligero. il coraggio dell'impossibile, Roma, Tilopa, 1982, p. 54; "Massimo Scaligero", in: Letteratura-Tradizione, n. 7, luglio 1999; e "Massimo Scaligero Amico e Maestro", in: L'Archetipo, anno VI, n. 3, gennaio 2001.
  13. ^ «Con noi studenti si proclamava "indegno discepolo" di Giovanni Colazza, medico e Maestro di antroposofia nel periodo post-bellico, fino al '53, anno della sua morte.», Gabriele Burrini, "L'abile traghettatore", in: L'Orientalista guerriero, a cura di Angelo Iacovella, Rimini, Il Cerchio, 2011, p. 26.
  14. ^ "Sono sempre stato un individuo evolizzante nel senso che non m'interessava ricalcare ciò che facevano gli altri...", mi diceva a proposito dei suoi poco ortodossi rapporti con l'ambiente antroposofico. "Sai che Colazza non mi ha voluto ammettere alla scuola esoterica?"Si riferiva a una cerchia ristretta di allievi, selezionati e ammessi a condividere certi insegnamenti steineriani più riservati. "Non mi ha ammesso e mi fa piacere raccontarlo: "Filippani ne deve vomitare di yoga prima di potervi entrare", mi diceva." Gli antroposofi, si sa, considerano lo yoga inadatto agli occidentali, ma il Professore si schermiva dicendo che per lui era un'altra faccenda, dato che sua nonna era indiana e quindi anche il suo sangue in parte lo era: ecco perché certe pratiche ascetiche lui se le poteva permettere. Ma, probabilmente, questa storia Colazza non la beveva." Luigi Capano, "Incontri con un uomo straordinario", in: L'Orientalista guerriero, a cura di Angelo Iacovella, Rimini, Il Cerchio, 2011, p. 32.
  15. ^ Per i rapporti tra Filippani-Ronconi e Tucci, vedi Enrica Garzilli, L'esploratore del Duce. Le avventure di Giuseppe Tucci e la politica italiana in Oriente da Mussolini a Andreotti: Con il carteggio di Giulio Andreotti, Milano, Memori / Asiatica Association, 2012, vol 1, pp. 100-108.
  16. ^ A. Iacovella, Materiali per servire a una "biografia immaginale" di Pio Filippani-Ronconi, in: L'Orientalista Guerriero, Rimini, Il Cerchio, 2011, p. 12.
  17. ^ "sono professionalmente un indologo..." Pio Filippani-Ronconi, "Psicologia fondamentale dello shamanesimo in Asia ed in America", in: Vie della Tradizione, n. 36, ottobre-dicembre 1979, ristampato nel n. 155-156, dicembre 2010, p. 151.
  18. ^ Hans Thomas Hakl, Eranos, An Alternative Intellectual History of the Twentieth Century, Sheffield, Equinox, 2013, p. 246.
  19. ^ Pio Filippani Ronconi, "Ipotesi per una controrivoluzione" Archiviato il 24 settembre 2015 in Internet Archive. in: La guerra rivoluzionaria, Giovanni Volpe Editore, Roma
  20. ^ a b “Ipotesi per una contro rivoluzione” Pio Filippani Ronconi – Convegno Ist. Pollio 1965, su La strage dell'Italicus - 4 agosto 1974, 27 agosto 2017. URL consultato il 9 giugno 2019.
  21. ^ "Piazza della Loggia, processo da rifare dopo quarant'anni. Zorzi assolto a titolo definitivo", La Repubblica, 21 febbraio 2014.
  22. ^ (PDF) Intervista di Stefano Lorenzetto a Delfo Zorzi, Il Giornale, 11 maggio 2014, p. 16.
  23. ^ "Al rilevamento e al ritrovamento della città carovaniera di Sigilmassa, sepolta nel deserto del Marocco, in collaborazione con la Fondazione Keimer (il sito è stato prima individuato da Filippani su scritti medievali musulmani e poi sul posto, grazie anche ad un piccolo aerostato realizzato dall'URRI per i rilievi fotografici)" Gabriele Troilo, "URRI. Un'esperienza", in: L'Orientalista guerriero, a cura di Angelo Iacovella, Rimini, Il Cerchio, 2011, p. 190.
  24. ^ "Il Professore fu invitato a scrivere nella terza pagina del Corriere della Sera ma ebbe appena il tempo di pubblicare a malapena un paio di articoli, di argomento orientalistico, che le proteste indignate di qualche lettore - sempre volgari motivi politici - indussero il giornale a interrompere la collaborazione." Luigi Capano, "Incontri con un uomo straordinario", in: L'Orientalista guerriero, a cura di Angelo Iacovella, Rimini, Il Cerchio, 2011, p. 33.
  25. ^ Il nazista che scriveva sul Corriere
  26. ^ a b Guerra, p. 43.
  27. ^ "In realtà, Filippani-Ronconi ha rappresentato una delle personalità più importanti ed interessanti dell'ambiente esoterico italiano del Novecento e come tale, in una storia futura di tale galassia umana e culturale, il suo nome dovrà trovare un'adeguata collocazione, tenendo inoltre presente che la sua lunga vita gli ha permesso di realizzare un costante impegno in tale versante quasi sino alla fine del primo decennio del nuovo millennio." Marco Rossi, "Pio Filippani-Ronconi: la collaborazione alle riviste dell'ambiente esoterico e tradizionale italiano", in: L'Orientalista guerriero, a cura di Angelo Iacovella, Rimini, Il Cerchio, 2011, p. 148-149.
  28. ^ «Come Mircea Eliade, il professore era di fede cristiana ortodossa, anche se di ciò poco dava a vedere», Gabriele Burrini, "L'abile traghettatore", in: L'Orientalista guerriero, a cura di Angelo Iacovella, Rimini, Il Cerchio, 2011, p. 26.
  29. ^ Pietrangelo Buttafuoco, Le Uova del Drago, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 2005.
  30. ^ Angelo Iacovella, " Materiali per servire a una "biografia immaginale" di Pio Filippani-Ronconi", in: L'Orientalista Guerriero, Rimini, Il Cerchio, 2011, pp. 13-14.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Periodici[modifica | modifica wikitesto]

  • Luigi Papo de Montona, Pio Filippani Ronconi, in : Il Granatiere, n. 2, Roma, Associazione Nazionale Granatieri di Sardegna, 4 aprile-giugno 2010, pp. 10-11.

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