Pietro di Lussemburgo

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Pietro di Lussemburgo
pseudocardinale
Enguerrand Quarton, La visione di Pietro di Lussemburgo (1460 circa); olio su tavola, 78x58 cm, Musée du Petit Palais, Avignone.
 
Incarichi ricoperti
 
Nato20 luglio 1369 a Ligny-en-Barrois
Nominato vescovo10 febbraio 1384 dall'antipapa Clemente VII
Creato pseudocardinale10 febbraio 1384 dall'antipapa Clemente VII
Deceduto2 luglio 1387 (17 anni) ad Avignone
 
Beato Pietro di Lussemburgo
Resti del sepolcro di Pietro di Lussemburgo, presso il Musée du Petit Palais ad Avignone
 

Pseudocardinale

 
Nascita20 luglio 1369 a Ligny-en-Barrois
Morte2 luglio 1387 (17 anni) ad Avignone
Venerato daChiesa cattolica
Beatificazione9 aprile 1527 da papa Clemente VII
Ricorrenza2 luglio
AttributiAbiti cardinalizi
Patrono diAvignone, Châteauneuf-du-Pape

Pietro di Lussemburgo (Ligny-en-Barrois, 20 luglio 1369Villeneuve-lès-Avignon, 2 luglio 1387) è stato un cardinale francese, nel 1432 fu proclamato patrono della città di Avignone, poi dichiarato beato nel 1527 da Clemente VII nonostante il fatto di essere stato nominato cardinale da un antipapa durante lo Scisma d'Occidente.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque da Guido di Lussemburgo, conte di Ligny-en-Barrois e da Mahaut di Châtillon, contessa di Saint-Pol, genitori appartenenti a nobili ed importanti casate di Francia. Rimasto orfano in tenera età venne educato Giovanna di Châtillon, sua zia. Nel 1377, all'età di otto anni, venne mandato a studiare a Parigi ove fu allievo del teologo Pierre d'Ailly che si incaricò di fargli da mentore[1]

Egli divenne canonico di Parigi nel 1379 e canonico di Cambrai nel 1382. Coinvolto, come il suo maestro Pierre d'Ailly, nelle lotte politico religiose che ebbero luogo negli anni dello Scisma d'Occidente, Pietro entrò a far parte dei disegni dell'antipapa Clemente VII che nel 1384 (quando Pietro era solo quattordicenne) lo nominò vescovo di Metz, in Lorena, e subito dopo cardinale nella stessa città. L'imperatore Venceslao di Lussemburgo, sostenitore del papa Urbano VI nominò alla stessa carica Thielleman de Bousse. Pietro fu così travolto in lotte cruenti per la disputa della cattedra vescovile.

Toccato da personali vicende familiari, egli rinunciò alla carica vescovile e cardinalizia e si ritirò a Parigi, impaziente di fuggire dalla vita pubblica.

L'antipapa Clemente VII, desideroso di avere al suo fianco il giovane Pietro e, per suo tramite, l'appoggio della sua importante casata d'origine, lo nominò cardinale ad Avignone, sede della corte papale, nel 1386. L'anno successivo Pierre fu colpito da una grave malattia che il 2 luglio 1387 lo condusse alla morte a Villeneuve-lès-Avignon.

Fu sepolto su sua richiesta nel cimitero comune dei poveri. Poco dopo la morte sulla sua tomba –come dicono le agiografie - iniziarono ad accadere miracoli. Suo fratello Giovanni ordinò nel 1395, la costruzione di una chiesa dedicata a papa San Celestino V, dove il corpo di Pietro doveva essere sepolto. Un convento di monaci Celestini venne poi costruito accanto alla chiesa (dove nel 1401 vennero trasferiti dalla cattedrale di Avignone i resti dell'antipapa Clemente VII)[2].

Il culto del beato Pietro di Lussemburgo[modifica | modifica wikitesto]

Pittore ignoto del XV secolo, Miracolo di una resurrezione compiuto dal Beato Pietro di Lussemburgo, Ivrea, Duomo.

L'anno dopo la morte il suo mentore Pietro di Ailly si adoperò per la sua causa di beatificazione, ma senza successo immediato. Anche la discussione sulla sua beatificazione durante il Concilio di Basilea (1431-1449) non ebbe successo. La città di Avignone nel 1432 lo dichiarò comunque suo patrono, nonostante il processo di beatificazione fosse stato ripetutamente interrotto. Tale processo si concluse solo il 9 aprile 1527, sotto il pontificato di papa Clemente VII.

Subito dopo la morte la devozione popolare nei suoi confronti si diffuse in Provenza, in Lorena e in altre regioni francesi. Le raffigurazioni che lo riguardano lo ritraggono con il volto giovanile, con il cappello ed abiti cardinalizi. Il ritratto più celebre, del 1450 circa, è quello eseguito dal cosiddetto "Maestro della Pietà di Avignone" (generalmente identificato con Enguerrand Quarton) convervato nel Musée Calvet di Avignone. A testimonianza della diffusione del culto anche nel Ducato di Savoia, si può osservare nel duomo di Ivrea un affresco di un ignoto autore della seconda metà del XV secolo che lo ritrae nell'atto di compiere un miracolo.

Le diocesi di Avignone, Metz, Parigi, Verdun e Lussemburgo lo celebrano il 2 luglio. A Villeneuve-lès-Avignon un museo è stato intitolato al suo nome (Musée Pierre-de-Luxembourg).

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
8. Waleran II di Lussemburgo-Ligny 16. Waleran I di Lussemburgo-Ligny  
 
17. Giovanna di Beauvoir  
4. Giovanni I di Lussemburgo-Ligny  
9. Guidotta di Lille 18. Giovanni IV di Lille  
 
19. Beatrice di Clermont  
2. Guido di Lussemburgo-Ligny  
10. Guido di Dampierre 20. Guglielmo IV di Dampierre  
 
21. Alice di Clermont  
5. Alice di Dampierre  
11. Beatrice di Putten 22. Niccolò III di Putten  
 
23. Alessia di Strijen  
1. Pietro di Lussemburgo  
12. Guido IV di Châtillon-Saint-Pol 24. Guido III di Châtillon-Saint-Pol  
 
25. Matilde di Brabante  
6. Giovanni di Châtillon-Saint-Pol  
13. Maria di Bretagna 26. Giovanni II di Bretagna  
 
27. Beatrice d'Inghilterra  
3. Matilde di Châtillon  
14. Giovanni I di Fiennes 28. Guglielmo II di Fiennes  
 
29. Bianca di Brienne  
7. Giovanna di Fiennes  
15. Isabelle di Dampierre 30. Guido di Dampierre  
 
31. Isabella di Lussemburgo  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Le informazioni utilizzate in questa voce sono state prevalentemente desunte da Pietro di Lussemburgo, in Santi, beati e testimoni - Enciclopedia dei santi, santiebeati.it. URL consultato il 4-12-2009.
  2. ^ scheda "LUXEMBOURG, Pierre de" nel sito The Cardinals of the Holy Roman Church. Sito consultato il 4-12-2009

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) Le Peuple des Saints, croyances et dévotion en Provence et Comtat Venaissin des origines à la fin du Moyen Âge, p. 87 à 107, Michel Feuillas, Une tradition hagiographique: les panégyriques latins du bienheureux Pierre de Luxembourg dans l'église des Célestins d'Avignon au XVII siècle, Mémoire de l'Académie de Vaucluse, 1987.
  • (FR) Jules Avril, La Merveilleuse histoire du bienheureux cardinal Pierre de Luxembourg, éd. J. Aubanel et fils, 1974.
  • Lauro Mattalucci, Note su due affreschi tardo-medievali in Canavese dedicati al beato Pietro di Lussemburgo e sulla parabola del suo culto, in Bollettino ASAC, vol. 16, Ivrea, 2016, pp. 141-166, 2016.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Metz Successore
Thierry V Bayer di Boppard 10 febbraio 1384 – 2 luglio 1387 Raoul di Coucy
Predecessore Pseudocardinale diacono di San Giorgio in Velabro Successore
Pietro Tomacelli
(obbedienza romana)
15 aprile 1384 – 2 luglio 1387 Galeotto Tarlati di Petramala
(obbedienza romana)
Controllo di autoritàVIAF (EN89167647 · ISNI (EN0000 0000 5133 6402 · BAV 495/31592 · CERL cnp00811215 · LCCN (ENnr93008198 · GND (DE131564986 · WorldCat Identities (ENlccn-nr93008198