Pietro Turchi

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Pietro Turchi, San Maurelio, sul lato destro della facciata della chiesa arcipretale di San Lorenzo ad Occhiobello.

Pietro Turchi (Ferrara, 1711Ferrara, 29 ottobre 1781) è stato uno scultore e intagliatore italiano.

Pietro Turchi, San Giorgio, sul lato sinistro della facciata della chiesa arcipretale di San Lorenzo ad Occhiobello.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Giuseppe Turchi, fu uno dei migliori allievi di Andrea Ferreri, di cui fu abile imitatore e sotto la cui guida produsse ottime opere soprattutto d'arte sacra, ma dopo la cui morte non seppe elaborare un proprio stile, limitandosi a una fredda ripetizione degli schemi già appresi per volti, panneggi e atteggiamenti.[1]

Fu attivo principalmente a Ferrara, dove si trovano (o si trovavano) numerose sue opere:

  • molte le sue statue in stucco, accanto a quelle del Ferreri, nel rifacimento barocco del Duomo, come quelle del Beato Giovanni da Tossignano all'altare del Crocefisso e gli Angeli all'altare della Circoncisione;[2] quattro suoi Angioletti ornavano i lati dell'altare nella Certosa di Ferrara; decorò anche le chiese di San Girolamo (Crocifissione in stucco policromo, le sette stazioni dei Sette dolori della Madonna e altri stucchi),[3] di Santo Stefano (vari busti di religiosi Filippini) e di Santa Lucia (santi Agostiniani in gesso);
  • lavorò nella Chiesa del Gesù con il fratello Alessandro a due angioletti in marmo per l'altare di Sant'Ignazio; nel convento di San Guglielmo realizzò le statue di Santa Chiara e di San Francesco; nella Chiesa di San Francesco eseguì in gesso i due Profeti della cappella della Concezione e, in una nicchia della cappella Riminaldi, il Presepio a mezzo rilievo con figure a grandezza naturale; sue sono anche le decorazioni interne del santuario del Santissimo Crocifisso di San Luca;[4]
  • nell'ex chiesa di Sant'Apollonia decorò la volta[5] e l'altare della cappella di Sant'Antonio con alcuni angeli in stucco e intagliando in legno una statua di San Francesco; nella Chiesa di Santa Maria in Vado ornò la cappella del Preziosissimo Sangue con due Profeti in legno e realizzò due busti ai lati dell'organo; nella "chiesa pubblica" delle Carmelitane scalze arricchì con due statue l'ancona lignea progettata da Antonio Foschini;[6]
  • scomparsi invece i puttini dell'altare nel convento delle Orsoline, la Madonna intagliata in legno nel Conservatorio delle Zittelle della Rosa e un'altra Madonna nella sala degli infermi del vecchio Ospedale di Sant'Anna insieme a un'altra statua del Beato Giovanni da Tossignano nella sala delle donne, un bassorilievo raffigurante Carlo Magno in trono sulla facciata dell'Oratorio di San Crispino.[7]

Venne anche chiamato a decorare case e giardini privati nonché diversi edifici religiosi in Polesine; fra questi si ricordano:

  • la chiesa arcipretale di San Lorenzo ad Occhiobello, la cui movimentata facciata barocca ospita in quattro nicchie simmetriche le statue di San Giorgio e di San Maurelio (primo ordine) e quelle di San Pietro e di San Paolo (secondo ordine), tutte realizzate in pietra tenera fra il 1740 e il 1748;[8]
  • analogamente, la chiesa parrocchiale dell'Annunciazione a Ceneselli, progettata dallo stesso architetto ferrarese Angelo Santini che aveva realizzato quella di Occhiobello, raffigura in quattro nicchie simmetriche le statue in pietra tenera della Beata Vergine e dell'Arcangelo Gabriele (a rappresentare appunto l'Annunciazione), oltre a quelle di San Pietro e di San Paolo.[9]

Fu a sua volta maestro del fratello minore Alessandro e di due nipoti.[10] Morì nel 1781 e venne sepolto nella chiesa ferrarese di Santa Maria in Vado.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cittadella, op. cit., p. 289.
  2. ^ Lucio Scardino, "Inedite sculture ferraresi modelli d'arte sacra dal Settecento al Novecento", sul quadrimestrale la pianura, n. 3, 2014, pp. 58-59. Per le altre opere di Pietro e Alessandro Turchi in Duomo e nelle varie chiese ferraresi, si può consultare il testo citato dello Scalabrini.
  3. ^ "La chiesa di San Girolamo" L'interno Archiviato il 12 febbraio 2015 in Internet Archive., ma anche "Nuovi capitoli di storia ferrarese tra altari, cappelle e opere sacre" sul quotidiano online comunale CronacaComune del 3 marzo 2010, ripreso pure da il Resto del Carlino della stessa data.
  4. ^ Storia del Crocifisso di San Luca Archiviato il 13 febbraio 2015 in Internet Archive..
  5. ^ Letizia Lodi, Giuseppe Facchinetti, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 44, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1994.
  6. ^ La chiesa pubblica Archiviato il 3 marzo 2017 in Internet Archive. delle Carmelitane scalze.
  7. ^ Cittadella, op. cit., pp. 289-292.
  8. ^ "Chiesa Arcipretale di S. Lorenzo, Diacono e Martire, Occhiobello", sul sito della Regione del Veneto Archiviato il 12 luglio 2015 in Internet Archive..
  9. ^ "Chiesa Beata Vergine Maria", sul sito Guida Polesine.
  10. ^ Con possibili attribuzioni delle opere dell'uno all'altro. Cfr., ad esempio, gli stucchi nella volta della Chiesa di Santa Maria del Suffragio a Ferrara, o alcuni gessi nel Duomo ferrarese.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Antenore Scalabrini, Memorie istoriche delle chiese di Ferrara e de' suoi borghi munite, ed illustrate con antichi inediti monumenti, che ponno servire all'istoria sacra della suddetta città, Ferrara, Coatti, 1773 (il testo è consultabile anche su Internet Archive).
  • Cesare Cittadella, Catalogo istorico de' pittori e scultori ferraresi e delle opere loro con in fine una nota esatta delle più celebri pitture delle chiese di Ferrara, Ferrara, Pomatelli, 1783, vol. 4º, pp. 288-292 (il testo è consultabile anche su Google Libri).

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