Pietro Minghelli

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Pietro Minghelli

Pietro Minghelli (Vignola, 11 gennaio 1780Modena, 29 giugno 1822) è stato un pittore e decoratore italiano Docente dell'Accademia Atestina di Belle Arti , fu uno dei maggiori esponenti del neoclassicismo modenese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Pietro Minghelli nacque a Vignola l'11 gennaio 1780 da Antonio e Rosa Zagnoni[1]. Grazie all'impegno economico di una società vignolese, presieduta da Francesco Galvani, poté seguire gli studi di pittura e nel 1801, ad appena ventuno anni, era professore di “paesaggio e ornato” all'Accademia delle Belle arti di Modena.[2]

All'attività accademica Minghelli affiancò quella di pittore in tantissimi cantieri, spesso in collaborazione con altri “ragazzi” del ben più celebre Soli: Geminiano Vincenzi, Camillo Crespolani e Biagio Magnanini. In molti casi si trattava di progetti legati a ristrutturazioni e/o restauri (il confine all'epoca era assai labile) in edifici modenesi (Palazzo Ducale, Archivio di Stato, Palazzo Comunale e alcune residenze private) o a ville suburbane.

Giuseppe Galvani, figlio di quel Francesco che ne aveva patrocinato gli studi; fu suo committente incaricandolo di affrescare Villa Galvani di Vignola.[3] I Bellucci (Giuseppe e il figlio Giovanbattista) gli riservarono un'importante committenza nel casino omonimo, progettato dal Soli, divenuto poi nel 1915 il municipio della cittadina.[4]

Oltre alle citate dimore vignolesi, gli vengono, riferite le pitture di villa Forni a Cognento, di villa Montecuccoli degli Erri a Baggiovara e di villa Chiarli a Castelvetro.[2]

Minghelli prestò sovente la sua opera, forse anche per motivi connessi all'attività di docente, in quegli apparati effimeri, che erano molto richiesti in occasione di cerimonie sacre e profane, ma che sono ovviamente andati dispersi: si è fortunatamente salvato un elegante esemplare nella modenese Chiesa del Voto.[5] Svolse inoltre anche l'incarico di scenografo per opere liriche, per lo più in collaborazione con altri: tra il 1813 e il 1822 vi è testimonianza certa della sua presenza in almeno sette allestimenti.

Pur avendo operato molto a Modena, senza dubbio Minghelli ha lasciato nella città natale le testimonianze più significative della sua arte: sono le opere vignolesi con i cicli di Villa Galvani e del Casino Tosi Bellucci, fortunatamente pervenuti in condizioni tutto sommato buone, che mostrano un pittore interessante, di ottimo spessore negli apparati decorativi e decisamente brillante nei pregevolissimi monocromi, che alludono ai bassorilievi antichi.[4]

Morì improvvisamente il 29 giugno del 1822 a Modena[3] dove risiedeva con la moglie Maria Teresa Bardoni, sposata appena un anno prima, matrimonio da cui non erano nati eredi.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Particolare della decorazione della finta cupola che sovrasta il vasto scalone nel Casino Bellucci, Vignola

Cicli di dipinti su parete

  • Casino Bellucci a Vignola (dal 1915 sede comunale Vignola)
  • Villa Galvani a Vignola
  • Villa Forni a Cognento, in collaborazione con Geminiano Vincenzi (attribuito)

Restauri

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Comune di Vignola, Pietro Minghelli e il Neoclassicismo a Vignola, su www.comune.vignola.mo.it. URL consultato il 6 luglio 2022.
  2. ^ a b BENEDETTI Benedetto, TRENTI Maria Giovanna e SIMONINI Gian Luca, I Galvani a Vignola tra Settecento e Ottocento, Savignano, 1998, pp. 107-137.
  3. ^ a b Direttore, 200 anni dalla morte di Minghelli, la città di Vignola gli dedica una iniziativa pubblica, su Modena 2000. URL consultato il 6 luglio 2022.
  4. ^ a b Gruppo di Documentazione Vignolese "Mezaluna-Mario Menabue" (a cura di), Villa Tosi Bellucci, Savignano sul Panaro, 2015, pp. 75-91.
  5. ^ CHIESA DEL VOTO, RIAPPAIONO I TESORI DELLA SAGRESTIA, su Sito Ufficio Stampa Comune di Modena. URL consultato il 6 luglio 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • 1797-1817 A.Rovatti - Cronaca modonese dell'anno 1805 (opera manoscritta) A.S.C.M
  • 1818-1845 F Sossai - Cronaca modenese (opera manoscritta) A.S.C.M 1833 G. Dé Brignoli di Brunnhoff "Del cav. G. M. Soli modonese" in Notizie biografiche e letterarie degli scrittori dello Stato Estense, Reggio Emilia 1837 F. Asioli Relazione sulla Reale Accademia di Belle Arti in Modena,Modena
  • 1838 D. Moglin "Soggetti ornamentali ed architettonici", Milano 1841 F Sossaj Modena descritta da Francesco Sossaj, Modena.
  • 1849 AA.VV. Chiese parrocchiali della Diocesi di Bologna (4 voll.) Bologna
  • 1862 F. Manfredini - Delle arti del disegno e degli artisti nella provincia di Modena dal 1777 al 1862, Modena
  • 1873 A Gandini, Cronistoria dei Teatri di Modena dal 1539 al 1871. Modena
  • 1878 A. Venturi - Le Belle Arti a Modena, parte prima, Modena 1885 A. Dalla Doccia - Passeggiata in Tramway a vapore. Vignola
  • 1915 U. Dallari "La sede dell'Archivio di Stato di Modena" in Deputazione di Storia e Patria delle antiche provincie modenexi. Modena, serie V. vol. IX
  • 1974 G. Soli - Chiese di Modena, III voll.. (ristampa a cura di G. Bertuzzi) in Deputazione di Storia e Patria per le antiche provincie modenesi.serie n° 27, Modena,
  • 1979 A. Neri - Uomini donne e cose della vecchia Vignola, Vignola Fabbri editrice
  • 1985 B. Guandalini - Il Palazzo Comunale di Modena, Modena Edizioni Panini
  • 1986 AA.VV. L'arte degli Estensi (catalogo della mostra), Modena Edizioni Panini
  • 1987 AA.VV Il Palazzo Carandini di Modena, Modena Banco S. Geminiano e S. Prospero
  • 1994 M.G. Trenti - Arte a Vignola, Pietro Minghelli in Centro Studi Vignola (pubblicazione n. 25).
  • 1996 F. Baldelli (a cura di) - "1796-1859" in Al Governo del Comune di Modena, Archivio storico del Comune di Modena
  • 1996-7 S. Roversi - Giuseppe Maria Soli, (tesi di laurea), Bologna Facoltà di Lettere e Filosofia, corso di laurea DAMS Arte 1997 AA.VV. - Collezionisti si Nasce (catalogo della mostra), Vignola
  • 1998 B. Benedetti - M. G. Trenti - G. L. Simonini, I Galvani a Vignola - tra Settecento e Ottocento
  • 2015, Villa Tosi Bellucci, a cura di Gruppo di Documentazione Vignolese "Mezaluna-Mario Menabue", Savignano sul Panaro