Pierre Riel de Beurnonville

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Pierre Riel de Beurnonville

Ministro della Guerra della Prima Repubblica francese
Durata mandato4 febbraio 1793 –
1° aprile 1793
PredecessoreJean-Nicolas Pache
SuccessorePierre Henri Hélène Tondu

Dati generali
Partito politicoIndipendente
ProfessioneMilitare
Pierre Riel de Beurnonville
Ritratto del generale Pierre Riel de Beurnonville
NascitaChampignol-lez-Mondeville, 10 maggio 1752
MorteParigi, 23 aprile 1821
Dati militari
Paese servito Regno di Francia
Regno di Francia (1791-1792)
Prima Repubblica francese
Primo Impero francese
Restaurazione borbonica
Forza armata Reale esercito francese
Esercito rivoluzionario francese
Grande Armata
Anni di servizio1766 - 1816
GradoMaresciallo di Francia
GuerreGuerre rivoluzionarie francesi
Guerre napoleoniche
BattaglieBattaglia di Valmy
Battaglia di Jemappes
Comandante diArmata della Mosella
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Pierre Riel de Beurnonville (Champignol-lez-Mondeville, 10 maggio 1752Parigi, 23 aprile 1821) è stato un generale francese.

Esordi[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di un artigiano e di una contadina, si arruolò quattordicenne nella gendarmeria, per poi passare nell'esercito reale. Dopo alcuni anni di servizio nelle colonie, sposò una ricca creola. Rientrato in Francia senza la moglie, il 22 novembre 1788 acquistò il grado di tenente della guardie svizzere del fratello cadetto del re, il Conte di Provenza.

La Rivoluzione francese[modifica | modifica wikitesto]

Iniziata la Rivoluzione francese fece rapidamente carriera, assurgendo al grado di tenente-generale. Ebbe un ruolo importante nella decisiva battaglia di Valmy e nella successiva battaglia di Jemappes. A seguito di questi eventi divenne, il 4 febbraio 1793, addirittura ministro della guerra. Denunciò il proprio comandante in capo, generale Dumouriez, di fronte alla Convenzione Nazionale.

Inviato con altri quattro deputati ad arrestarlo, venne da questi arrestato a sua volta e consegnato agli austriaci, che lo tennero prigioniero ad Olmutz sino al 3 novembre 1795, allorché venne scambiato, insieme a molti altri ostaggi, in cambio di Maria Teresa Carlotta di Francia, l'ultima figlia superstite di Luigi XVI

Rientrato a Parigi, dopo alcuni mesi ebbe il comando della armata di Sambre-et-Meuse e dell'Armata del Nord, fu quindi ispettore di fanteria dell'Armata di Inghilterra, nel 1798.

Epoca napoleonica[modifica | modifica wikitesto]

Giunto al potere il Buonaparte, nel 1800 venne nominato ambasciatore a Berlino per poi passare, nel 1802, ambasciatore a Madrid.
Negli anni successivi Napoleone ne fece un senatore e conte dell'Impero.

La restaurazione[modifica | modifica wikitesto]

Cambiò radicalmente campo alla caduta del suo mentore: nel 1814 fu membro del governo provvisorio che resse, per alcuni decisivi giorni, il Paese, dopo la caduta di Parigi. Nel 1815, al ritorno dell'Imperatore per i cento giorni, seguì Luigi XVIII nella fuga a Gand, meritandone, dopo Waterloo, la promozione a marchese e maresciallo di Francia.

Massone, fu Venerabile d'onore della loggia "Les Chevaliers de la Croix de Saint Jean de Jérusalem" di Troyes. Dal 1814 al 1821 fu gran conservatore, poi Gran maestro aggiunto nel 1815, del Grande Oriente di Francia[1].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di Gran Croce della Legion d'Onore - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce de l'Ordre de la Reunion - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Jean-Claude Rochigneux, "Maçons d'hier, maçonnerie d'aujourd'hui" in: Humanisme, Conform éditions, 2003.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • A. Chaquet, Les Guerres de la Révolution (Paris, 1886).

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN46873546 · ISNI (EN0000 0000 8125 2680 · CERL cnp01076327 · ULAN (EN500354479 · LCCN (ENno2010108821 · GND (DE116158379 · BNE (ESXX5396001 (data) · BNF (FRcb12544195w (data)