Piani di bacino

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I piani di bacino, introdotti con la legge n. 183/1989, rappresenta uno strumento di pianificazione che coordina i diversi piani settoriali relativi alle risorse idriche e alla difesa del suolo.

Finalità[modifica | modifica wikitesto]

I piani di bacino riguardano specifici bacini idrografici e sono stati introdotti per superare le difficoltà di pianificazione provocate dalla frammentazione in ambiti territoriali delimitati da confini puramente amministrativi. Oggetto di tali piani sono in particolare le opere e gli interventi finalizzati alla difesa del suolo, al risanamento delle acque, alla fruizione e gestione del patrimonio idrico[1], problematiche che per essere efficacemente trattate devono tenere conto di tutta la superficie di un bacino. I piani sono composti da una notevole varierà di elaborati, sia di tipo testuale che cartografico.[2] L'elaborazione e l'attuazione dei piani di bacino viene demandato dalla normativa per i bacini di rilievo nazionale a specifiche Autorità di Bacino istituite con legge dello stato, mentre le attività amministrative per bacini di ordine inferiore sono demandate alle Regioni.[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Finalità e obiettivi del piano di bacino, su autorita.bacinoserchio.it, Autorità di Bacino pilota del fiume Serchio. URL consultato il 4 luglio 2019.
  2. ^ Piani di bacino, su geoportal.regione.liguria.it, Provincia di Savona. URL consultato il 4 luglio 2019.
  3. ^ Piani di Bacino, su ambiente.regione.emilia-romagna.it, Regione Emilia Romagna. URL consultato il 4 luglio 2019.