Phylloscopus trochiloides

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Luí verdastro
Phylloscopus trochiloides
a Bhopal (Madhya Pradesh, India)
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Aves
Sottoclasse Neornithes
Superordine Neognathae
Ordine Passeriformes
Sottordine Oscines
Infraordine Passerida
Superfamiglia Sylvioidea
Famiglia Phylloscopidae
Genere Phylloscopus
Specie P. trochiloides
Nomenclatura binomiale
Phylloscopus trochiloides
(Sundevall, 1837)
Sinonimi

Acanthiza trochiloides

Sottospecie

vedi testo

Il luí verdastro (Phylloscopus trochiloides (Sundevall, 1837)) è un uccello passeriforme, diffuso in Europa e Asia, tradizionalmente collocato nella famiglia Sylviidae ma da una recente revisione filogenetica attribuito alla famiglia Phylloscopidae[2][3].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

P. trochiloides viridianus

P. trochiloides è un passeraceo caratterizzato da una livrea di colore grigio-verde sul dorso che sfuma nel bianco verso l'addome; la presenza di una singola striatura colorata sulle ali permette di distinguere questo volatile dalle specie congeneri, con l'eccezione di P. borealis, che presenta la medesima striatura; tuttavia P. trochiloides è più piccolo e presenta un corpo più sottile rispetto a P. borealis; si può riconoscere anche dall'omogeneità del colore del becco, caratterizzato dall'assenza di estremità scure all'apice dello stesso[4]. Le popolazioni delle regioni settentrionali sono di taglia inferiore rispetto a quelle che vivono a latitudini con clima meno rigido[5].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie ha un ampio areale che si estende dall'Europa nordorientale (Austria, Germania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Danimarca, Norvegia, Svezia, Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Russia e Ucraina) all'Asia continentale (Turchia, Azerbaigian, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Uzbekistan, Iran, Kuwait, Afghanistan, Pakistan, India, Bangladesh, Nepal, Bhutan, Myanmar, Cina, Mongolia, Cambogia, Laos, Thailandia, Vietnam e Corea).[1] In Europa è stato segnalato occasionalmente, come specie accidentale, in Spagna, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Irlanda, Regno Unito, Italia, Grecia e Romania.[1]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Distribuzione delle varie sottospecie.

     P. t. trochiloides

     P. t. obscuratus

     P. t. plumbeitarsus

     P. t. ludlowi

     P. t. viridanus

     P. t. nitidus

Sono state descritte 6 sottospecie, che mostrano una distribuzione tipica delle specie ad anello, con popolazioni divergenti sui versanti occidentale ed orientale dell'altopiano tibetano, che si ricongiungono sul versante settentrionale:[6]

  • Phylloscopus trochiloides trochiloides
    Diffuso dal versante meridionale dell'Himalaya sino al Nepal e alla Cina occidentale.
  • Phylloscopus trochiloides obscuratus
    Diffuso nel Gansu e nelle aree circostanti della China.
  • Phylloscopus trochiloides plumbeitarsus
    Popola la taiga Siberiana orientale.
  • Phylloscopus trochiloides viridanus
    Il suo areale si estende dall'Europa nord-orientale alla Siberia occidentale e all'India settentrionale.
  • Phylloscopus trochiloides nitidus
    Sottospecie tipica della regione del Caucaso.
  • Phylloscopus trochiloides ludlowi, diffusa nel Baltistan, da alcuni autori considerato un ibrido tra P. t. trochiloides e P. t. viridianus.

Sorprendentemente le due popolazioni della Siberia occidentale (P. t. viridanus) e della Siberia orientale (P. t. plumbeitarsus), che pure condividono parte del loro areale, non sono in grado di incrociarsi. Tale dato è considerato sufficiente da alcuni autori per proporre l'inquadramento di P. t. plumbeitarsus come specie a sé stante (Phylloscopus plumbeitarsus). Altri autori, adottando un punto di vista rigidamente filogenetico, si spingono a elevare al rango di specie tutti e cinque i taxa summenzionati (P. trochiloides, P. obscuratus, P. viridanus, P. nitidus e P. plumbeitarsus)[7][8].

La più recente classificazione del Congresso ornitologico internazionale (settembre 2013) riconosce come valide le seguenti sottospecie:[3]

  • P. t. viridanus
  • P. t. ludlowi
  • P. t. trochiloides
  • P. t. obscuratus

mentre assegna a Phylloscopus nitidus e Phylloscopus plumbeitarsus il rango di specie a sé stanti.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Come la maggior parte dei passeracei è una specie insettivora.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Canto[modifica | modifica wikitesto]

Spostamenti[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) BirdLife International 2012, Phylloscopus trochiloides, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ Alström P et al., Phylogeny and classification of the avian superfamily Sylvioidea (PDF), in Mol. Phylogenet. Evol. 2006; 38(2): 381–397.
  3. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Phylloscopidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato l'8 maggio 2014.
  4. ^ Del Hoyo J., Elliot A., Christie D., Handbook of the Birds of the World. Volume 11 Old World Flycatchers to Old World Warblers, Lynx Edicions, 2006, ISBN 84-96553-06-X.
  5. ^ Katti M & Price TD, Latitudinal trends in body size among over-wintering leaf warblers (genus Phylloscopus), in Ecography 2003; 26(1): 69-79, DOI:10.1034/j.1600-0587.2003.03264.x.
  6. ^ Alström P, Species concepts and their application: insights from the genera Seicercus and Phylloscopus (PDF), in Acta Zoologica Sinica 2006; 52(suppl.): 429-434. URL consultato il 5 settembre 2010 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  7. ^ Irwin DE, Song variation in an avian ring species (PDF), in Evolution 2000; 54: 998–1010 (archiviato dall'url originale il 20 giugno 2010).
  8. ^ Irwin DE, Bensch S, Price TD, Speciation in a ring, in Nature 2001: 409: 333–337.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Uccelli: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di uccelli