Per San Martino la sementa del poverino

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Per San Martino la sementa del poverino è un proverbio popolare molto antico a sfondo religioso, ma anche laico, diffuso in molte zone d'Italia, che riguarda una festività e le abitudini del mondo agricolo.[1]

San Martino e la semina[modifica | modifica wikitesto]

«Per San Martino
la sementa del poverino.»

Abitualmente, chi non ha soldi, semina tardi, anche perché non può permettersi grandi aiuti e quindi alla fine raccoglierà una ben misera messe.

San Martino e il vino[modifica | modifica wikitesto]

«Chi vuol far buon vino
zappi e poti a San Martino.»

Considerando le differenze climatiche, una buona potatura può essere fatta da novembre a marzo, ossia dal momento in cui la vite non ha più uva fino a quando le gemme si muovono.[1]

San Martino e le fave[modifica | modifica wikitesto]

«A San Martinu
favi e linu.
»

"A San Martino, fave e lino."
Questo è il momento ideale per la semina di altri tipi di piante, sempre considerando due fattori importanti, quali la latitudine e le gelate. Per il lino vi sono due periodi indicati: uno è autunnale l'altro è primaverile.

San Martino e le oche[modifica | modifica wikitesto]

«Oche, castagne e vin
ten tut per San Martin.
»

"Oche, castagne e vino, tieni tutto per San Martino."
Quando il 12 novembre incominciava il periodo dell'Avvento che presentava usanze e riti simili alla Quaresima, il giorno precedente la festività di San Martino era sfruttato per abbondanti mangiate e bevute tanto che nell'Istria veniva chiamato il giorno degli imbriagoni.[1]

San Martino e gli ubriachi[modifica | modifica wikitesto]

«Par Sa' Martèn
u s'imbariega grend e znèn.
»

"Per San Martino s'ubriaca il grande e il piccino."
Una vecchia usanza prevedeva che tutti, compresi i bambini, mangiassero le castagne e bevessero vino. Secondo alcuni storici questa festa fu ereditata dai latini che la rinominarono Brumalia, mentre in seguito i cristiani la definirono Martinalia.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Carlo Lapucci & Anna Maria Antoni, I proverbi del mese, ed. Garzanti, 1985, pp. 254-258

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Carlo Lapucci e Anna Maria Antoni, I proverbi del mese, Garzanti, 1985.
  • T. Buoni, Nuovo thesoro de' proverbij italiani, Venezia, 1604.
  • N. Castagna, Proverbi italiani raccolti e illustrati, Napoli, 1869.
  • U. Rossi, Proverbi agricoli, Firenze, 1931.
  • A. Pochettino, Tradizioni meteorologiche popolari, Torino, 1930.
  • A. Arthaber, Dizionario comparati di proverbi e modi proverbiali, Milano, 1929.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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