Paul Strudel

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Busto in marmo di Lasa di Carlo II di Spagna, 1695, (Kunsthistorisches Museum).

Paul Strudel (Denno, 1648Vienna, 20 novembre 1708) è stato un pittore e scultore austriaco, rinomato artista altoatesino, è considerato uno dei maggiori esponenti del barocco austriaco. Per i suoi meriti fu creato barone von Strudel e Vochburg.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Si formò in Italia e introdusse in Austria lo stile berniniano, pur senza esercitare un vero influsso. Dopo un periodo di apprendistato nelle botteghe di intaglio della Valle di Non, si formò con i maestri Johann Carl Loth (originario di Monaco di Baviera), Baldassare Longhena e lo scultore fiammingo Giusto Le Court, attivi a Venezia.

Colonna della peste, Vienna

L'attività in Austria[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1684 si spostò a Vienna, dove cercò di ingraziarsi diversi mecenati quali ad esempio i principi Carlo Eusebio del Liechtenstein, principe del Liechtenstein (per il quale realizzò tre statue) e il suo successore Giovanni Adamo I Liechtenstein, oltre al principe elettore Giovanni Guglielmo del Palatinato. In seguito, tra il 1686 (anno della morte di Matthias Rauchmüller, lo scultore che ne aveva ideato il progetto) e il 1693, collaborò con Lodovico Burnacini alla realizzazione della Colonna della Peste: l'alto compenso che ricevette causò l'invidia degli altri scultori tedeschi presenti nella capitale.

La galleria ereditaria degli Asburgo[modifica | modifica wikitesto]

Tra il 1696 e il 1708 Leopoldo I d'Asburgo gli affidò il compito di realizzare una serie di statue degli Asburgo: ne scolpì sedici, le rimanenti quindici furono portate a termine dal fratello Peter. Attualmente queste statue si trovano sparse tra Laxenburg, Franzensburg e la biblioteca nazionale di Vienna.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Paul Strudel, Busto di Leopoldo I, a destra Busto di Eleonora Maddalena. (Kunstkammer, Kunsthistorisches Museum)

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Andrea Bacchi, "Paul Strudel", in: Scultura in Trentino. Il Seicento e il Settecento. Volume secondo, a cura di A. Bacchi & L. Giacomelli, Trento, Provincia Autonoma di Trento. Servizio Beni Culturali, 2003 (pp. 345-348).
  • Luciana Giacomelli & Giuseppe Sava, Scultura barocca in Trentino: i crocifissi. Modelli e compresenze culturali, in «Studi trentini. Arte», 91/2, 2012 (pp. 265-300). (online)
  • Sabine Haag (a cura di), A brief Guide to the Kunsthistorisches Museum Vienna. Vol. 12: Masterpieces of the Kunstkammer, Vienna, Kunsthistorisches Museum, 2013.
  • Manfred Koller, Die Brüder Strudel: Hofkünstler und Gründer der Wiener Kunstakademie, Innsbruck, Tyrolia, 1993, ISBN 3-7022-1830-0.
  • Manfred Leithe-Jasper & Rudolf Distelberger, The Kunsthistorische Museum. Treasury and the Collection of Sculpture and Decorative Arts, the Paintings Collection, Firenze, Scala/Paul Wilson, 1982.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Paul Strudel, su Enciclopedia Treccani. URL consultato il 23 aprile 2024.

Controllo di autoritàVIAF (EN57418194 · ISNI (EN0000 0000 8385 4167 · CERL cnp00547989 · Europeana agent/base/5622 · ULAN (EN500115718 · LCCN (ENn94055675 · GND (DE119128330 · WorldCat Identities (ENlccn-n94055675