Passaloteuthis

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Passaloteuthis
Ricostruzione di Passaloteuthis
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Ramo Bilateria
Superphylum Protostomia
(clade) Lophotrochozoa
Phylum Mollusca
Subphylum Conchifera
Classe Cephalopoda
Sottoclasse Coleoidea
Ordine Belemnoidea
Famiglia †Passaloteuthididae
Genere †Passaloteuthis
Stolley, 1919

La passaloteutide (gen. Passaloteuthis) è un mollusco cefalopode estinto, appartenente ai belemnoidi. Visse tra il Giurassico inferiore e il Giurassico medio (circa 190 - 170 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Europa, in Groenlandia e in Africa settentrionale.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Come tutte le belemniti, anche Passaloteuthis possedeva un corpo allungato simile a quello dei calamari, dotato però di una robusta struttura interna tripartita (proostraco, fragmocono e rostro). Come le altre belemniti, questo animale possedeva numerose braccia, ognuna delle quali fornite di 40 micro-uncini sporgenti. Passaloteuthis, tuttavia, è notevole perché in alcuni esemplari si sono conservati due uncini di enormi dimensioni, noti come onichiti; questi uncini sono stati interpretati come caratteristiche specifiche degli esemplari maschi, ma la loro esatta funzione resta sconosciuta (Hoffmann e Stevens, 2020).

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Passaloteuthis è il genere eponimo de Passaloteuthidae, un gruppo di belemniti tipiche del Giurassico europeo e africano. In particolare, Passaloteuthis comprende numerose specie i cui fossili sono stati ritrovati in numerosi giacimenti europei (Germania, Francia, Italia, Inghilterra), ma anche in Groenlandia e in Africa del Nord (Marocco e Tunisia). Tra le specie più note si ricorda Passaloteuthis paxillosa, nota per numerosi esemplari perfettamente conservati rinvenuti nello straordinario giacimento di Holzmaden in Germania, risalente al Toarciano. Altre specie sono P. apicicurvata, P. argillarum, P. auricipitis, P. bisulcata, P. bruguieriana, P. dayi, P. elongata, P. ima, P. laevigata, P. milleri, P. ridgensis, P. seatownensis, P. stonebarroensis, P. westhaiensis, P. woottonensis.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • W. D. Lang. 1928. Belemnites, in The Belemnite marls of Charmouth, a series in the Lias of the Dorset Coast. Quarterly Journal of the Geological Society 84
  • A. Rosenkrantz. 1942. The Lower Jurassic Rocks of East Greenland Part II The Mesozoic Sediments of the Kap Hope Area Southern Liverpool Land. Meddelelser Om Gronland 110(2):5-55
  • Riegraf, W., & Reitner, J. 1979. Die" Weichteilbelemniten" des Posidonienschiefers (Untertoarcium) von Holzmaden (Baden-Württemberg) sind Fälschungen. Neues Jahrbuch für Geologie und Paläontologie,, (5), 291–304.
  • J. D. Pinard, R. Weis, P. Neige, N. Mariotti, and A. Di Cencio. 2014. Belemnites from the Upper Pliensbachian and the Toarcian (Lower Jurassic) of Tournadous (Causses, France). Neues Jahrbuch für Geologie und Paläontologie, Abhandlungen 273:155-177
  • M. T. Sanders, J. Bardin, M. Benzaggagh and F. Cecca. 2015. Early Toarcian (Jurassic) belemnites from northeastern Gondwana (South Riffian ridges, Morocco). Palaeontologische Zeitschrift 89:51-62
  • R. Weis, N. Mariotti, and A. Cencio. 2015. Systematics and evolutionary implications of Early Jurassic belemnites from the Peri-Mediterranean Tethys. Palaeontologische Zeitschrift 89:729-747
  • Hoffmann, René; Stevens, Kevin (2020). "The palaeobiology of belemnites – foundation for the interpretation of rostrum geochemistry". Biological Reviews. 95 (1): 94–123. doi:10.1111/brv.12557

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