Partito della Kampuchea Democratica

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Partito della Kampuchea Democratica
(KM) គណបក្សកម្ពុជាប្រជាធិបតេយ្យ
SegretarioPol Pot
(1981-1985)
Khieu Samphan
(1985-1993)
StatoBandiera della Cambogia Cambogia
Fondazione6 dicembre 1981
Derivato daPartito Comunista di Kampuchea
Dissoluzione30 novembre 1992
Confluito inPartito d'Unità Nazionale Cambogiano
IdeologiaSocialismo democratico (nominalmente)[1][2]
CollocazioneSinistra (nominalmente)[1][2]
CoalizioneGoverno di coalizione della Kampuchea Democratica
Fronte patriottico e democratico della Grande Unione Nazionale di Kampuchea

Il Partito della Kampuchea Democratica (in khmer គណបក្សកម្ពុជាប្រជាធិបតេយ្យ) è stato un partito politico cambogiano, fondato come continuazione del Partito Comunista di Kampuchea nel dicembre del 1981[3], a seguito della caduta della Kampuchea Democratica e della nascita della Repubblica Popolare di Kampuchea. Nella metà degli anni '80, il partito sostenne che la sua ideologia era basata su un socialismo democratico[1], avendo apparentemente rinunciato al comunismo.[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La dissoluzione del PCK e la formazione del PDK, secondo lo stesso partito[senza fonte], era richiesto dal bisogno di costituire un'ampia unità contro il Vietnam, un'unità che sarebbe stata ostacolata da una linea comunista. L'Esercito Nazionale della Kampuchea Democratica era il braccio armato del partito, mentre il Fronte patriottico e democratico della Grande Unione Nazionale di Kampuchea era un'organizzazione di massa controllata dal partito.

Il segretario generale del partito era inizialmente Pol Pot. Il capo di governo della deposta Kampuchea Democratica. I seguaci del partito erano generalmente indicati come Khmer rossi.[senza fonte]

Al tempo della fondazione del PDK, le forze dei Khmer rossi erano state respinte dal governo filo-vietnamita della Repubblica Popolare di Kampuchea in un'area vicina ai confini thailandesi. Il PDK comincio a cooperare con altre forze anti-vietnamite, e formò il Governo di coalizione della Kampuchea Democratica nel 1982.

Sebbene Pol Pot lasciò la guida del partito al suo fedelissimo Khieu Samphan nel 1985, continuò a mantenere un'influenza notevole sul movimento.

In vista delle elezioni cambogiane del 1992/'93, il partito fu in massima parte assimilato dal Partito d'Unità Nazionale Cambogiano (conosciuto anche come CNUP), che affermò pubblicamente che il suo desiderio era quello di partecipare alle elezioni di quell'anno, ma ciò nonostante non fu registrato e cominciò a sabotare le elezioni. A risposta di ciò l'UNTAC decise di non condurre le elezioni nelle zone sotto il controllo dei Khmer rossi.[4] Al tempo era stimato che almeno il 6% della popolazione della Cambogia viveva in aree sotto il controllo dei Khmer rossi.[5]

Il PDK fu dichiarato illegale in Cambogia nel 1994, dopo questo evento le attività dei Khmer rossi continuarono sotto il Partito d'Unità Nazionale Cambogiano e il Governo provvisorio dell'Unione nazionale e salvezza nazionale di Cambogia.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Alan John Day, Richard German, and John Campbell (Ed.). Political Parties of the World. 1996. New York: Stockton. p. 109.
  2. ^ a b c Bogdan Szajkowski (Ed.). Revolutionary and Dissident Movements of the World. John Harper Publishing. 2004. p. 54.
  3. ^ (EN) Thai / Cambodia Border Refugee Camps 1975-1999 Information and Documentation Website.
  4. ^ (EN) CAMBODIA (Radhsphea Ney Preah Recheanachakr Kampuchea - National Assembly).
  5. ^ (EN) CPSR - document_view.
  6. ^ The Europa World Year Book Volume I. Europa Publications Limited. 1997. p. 775.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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