Partito Nazionale Socialista Russo

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Partito Nazionale Socialista Russo
StatoBandiera della Russia Russia
Fondazione1999
IdeologiaNeonazismo
CollocazioneEstrema destra
Sito webwww.nationalism.org/rnsp/display_ENG.htm

Il Partito Nazionale Socialista Russo (in russo Русская Национальная Социалистическая Партия, Russkaja Nacional'naja Socialističeskaja Partija, RNSP) è un partito politico neonazista russo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il partito nasce subito dopo il crollo dell'Unione Sovietica dall'iniziativa di Konstantin Kasimovskij, un membro della classe dirigente dell'organizzazione Pamyat. Kasimovskij esce dal Fronte Nazionale Patriottico del Pamyat nel 1992 e forma l'anno seguente un suo partito, chiamato Unione Nazionale Russa (Ру́сский Национа́льний Сою́з). L'RNU riappare poi come "Partito Nazionale Socialista Russo" nel 1998. Il partito sostiene che il periodo storico a partire dal 1917 al 1991 sia stato un vero e proprio indebolimento dell'etnia russa a causa della mescolanza tra le varie etnie che abitavano nell'Urss. È stato inoltre accusato di essere un partito ideologicamente nazi-fascista nonché razzista e fondamentalista religioso. Il partito nonostante nel suo programma mira ad instaurare un regime totalitario fascista in alcune occasioni ha dato il proprio sostegno al presidente Vladimir Putin.

Il partito è fondato su cinque principi che sono:

Il simbolo del partito è il labarum di Costantino il Grande e dal 1999 pubblica un giornale chiamato Pravoe Soprotivlenie ("Resistenza di Destra"), erede del precedente giornale Šturmovik ("truppa d'assalto", nome che si rifà volutamente a quello della rivista nazista tedesca Der Stürmer di Julius Streicher.

Il video dell'esecuzione di due immigrati[modifica | modifica wikitesto]

Il 15 agosto 2007 Victor Milkov, uno studente ventitreenne del Maykop State Technological Institute di Adygea, e membro dell'RNSP, è stato arrestato per aver diffuso via internet un video che mostra la presunta esecuzione di due immigrati da parte di un'"ala militante" dell'RNSP.[1][2][3][4][5][6][7]

Le didascalie sul video riportano che le due vittime sono musulmane, una della regione russa del Dagestan e l'altra del Tagikistan. Nel video si sentono le vittime dire "Siamo stati arrestati da socialisti del RNSP". Poi due uomini mascherati in mimetica decapitano la prima vittima e sparano alla testa la seconda.

Nell'ottobre 2007 esperti del Ministero dell'Interno russo affermano che il video sarebbe un falso[8]. Successivamente, nel giugno 2008, le autorità russe cambiano pista, affermando che il video rappresenta una scena reale.[9][10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Robert Lindsay, Russian Neo-Nazi Beheading Video, su robertlindsay.wordpress.com, 15 agosto 2007. URL consultato il 29-7-2009 (archiviato dall'url originale il 26 agosto 2018).
  2. ^ (EN) Robert Lindsay, Russian Neo-Nazi Video Is Real, su robertlindsay.wordpress.com, 25 giugno 2009. URL consultato il 29-7-2009 (archiviato dall'url originale il 26 agosto 2018).
  3. ^ (EN) Russian held over 'deaths' video, in BBC, 15 agosto 2007. URL consultato il 29-7-2009.
  4. ^ (EN) An Execution Link Led to Its Master, in Kommersant, 16 agosto 2007. URL consultato il 29-7-2009 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2009).
  5. ^ (EN) Novaya Gazeta, 16 agosto 207, https://web.archive.org/web/20080612092734/http://en.novayagazeta.ru/data/2007/62/01.html. URL consultato il 29-7-2009 (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2008).
  6. ^ Video neo-nazi sulla rete russa: arrestato un uomo, in RAI News 24, 15 agosto 2007. URL consultato il 29-7-2009.
  7. ^ Dalla Russia con orrore: esecuzione shock sulla rete russa, in RAI News 24, 10 agosto 2007. URL consultato il 29-7-2009 (archiviato dall'url originale il 14 marzo 2012).
  8. ^ Russia: video neo-nazi era un falso, in Excite, 20 ottobre 2007. URL consultato il 29-7-2009 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011).
  9. ^ (EN) Internet execution video was real: prosecutors, in Russia Today, 5 giugno 2008. URL consultato il 29-7-2009 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2009).
  10. ^ (EN) Michael Schwirtz, Video Draws Attention to Growing Violence Against Minorities in Russia, in The New York Times, 12 giugno 2008. URL consultato il 29-7-2009.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Sito ufficiale, su nationalism.org. URL consultato il 4 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 3 giugno 2009).