Parassita (ontologia)

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Il parassita, in ontologia, esiste solo in riferimento a qualcos'altro, quindi solo come caratteristica, qualità o assenza di altro.

Esempio di parassita ontologico è il buco, descritto come "sempre in qualcos'altro e non può esistere isolatamente.[1]" così come "immateriale: ogni buco ha un "ospite" materiale (il materiale circostante, come la parte commestibile di una ciambella) e può avere un “ospite” materiale (come il liquido che riempie una cavità), ma non sembra esso stesso fatto di materia".[2]

Esempi[modifica | modifica wikitesto]

Il parassita ontologico esiste solo come un aspetto del suo ospite.

  • Buco
  • Confine. "La maggior parte delle teorie realistiche sui confini, interpretate come entità di dimensioni inferiori, condividono l'idea che tali entità siano parassiti ontologici: punti, linee e superfici non possono essere separate e non possono esistere in isolamento dalle entità che legano"[3]
  • Colore
  • Forma

Alcuni filosofi considerano ontologicamente parassitarie tutte le proprietà delle relazioni tra le cose (come la forma e il colore)[4]

Teorie[modifica | modifica wikitesto]

Il concetto di parassita ontologico presenta una serie di teorie filosofiche ed esperimenti mentali sull'"esistenza" del parassita stesso, come le percezioni dell'assenza di qualcosa (buco) come se stesso una cosa e la categorizzazione dei parassiti come aventi una più bassa dimensione ontologica[5] rispetto ai loro ospiti.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ K. Tucholsky, Zur soziologischen Psychologie der Löcher, Die Weltbühne, 1931, pp. 389.
  2. ^ Roberto Casati e Achille Varzi, Holes, 5 dicembre 1996.
  3. ^ Achille Varzi, Boundary, Edward N. Zalta; Metaphysics Research Lab, Stanford University, 2015. URL consultato il 26 settembre 2020.
  4. ^ Fraser MacBride, Relations, in Zalta (a cura di), The Stanford Encyclopedia of Philosophy, Fall 2020, Metaphysics Research Lab, Stanford University, 2020. URL consultato il 26 settembre 2020.
  5. ^ Achille Varzi, Boundary, in Zalta (a cura di), The Stanford Encyclopedia of Philosophy, Winter 2015, Metaphysics Research Lab, Stanford University, 2015. URL consultato il 26 settembre 2020.
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