Parametri orbitali di Tritone

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A differenza di tutti gli altri principali satelliti naturali del sistema solare, Tritone possiede un'orbita retrograda (ovvero ruota attorno a Nettuno in senso opposto rispetto al verso di rotazione del pianeta su se stesso); questa caratteristica è presente solo in alcuni satelliti minori presenti nel sistema solare esterno, il maggiore dei quali, Febe, possiede solo lo 0,03% della massa di Tritone. L'orbita retrograda rende evidente che Tritone non può essersi formato nella stessa regione della nebulosa solare di Nettuno, ma è con tutta probabilità un oggetto della fascia di Kuiper catturato in un secondo momento.[1]

Un'altra caratteristica relativamente unica dell'orbita di Tritone, dovuta alle intense forze mareali esercitate da Nettuno, è la sua estrema circolarità; la sua eccentricità è pari a zero fino a sedici cifre decimali dopo la virgola. L'effetto è dovuto alla relativa vicinanza del satellite al pianeta madre, approssimativamente pari a quella della Luna dalla Terra.

Tritone precede Nettuno nella sua orbita, con un periodo di 678 anni terrestri, corrispondenti a 4,1 anni nettuniani.[2][3]

Decadimento dell'orbita[modifica | modifica wikitesto]

A causa del moto retrogrado le forze di marea stanno facendo lentamente decadere l'orbita di Tritone, già assai vicino a Nettuno, e si prevede che entro i prossimi 3,6 miliardi di anni entrerà nel limite di Roche del pianeta,[4] quindi Tritone colliderà con l'atmosfera di Nettuno o andrà a formare un nuovo anello planetario attorno al pianeta.

Ciclo delle stagioni[modifica | modifica wikitesto]

L'orbita di Tritone (in rosso) è retrograda e inclinata rispetto al piano orbitale di Nettuno (in verde).

Anche l'asse di rotazione di Tritone è insolito, e mostra un'inclinazione di 157 gradi rispetto all'asse di Nettuno (un'inclinazione superiore a 90° indica un moto retrogrado), a sua volta inclinato di 30 gradi rispetto al piano dell'orbita. L'inclinazione complessiva oscilla tra 127° e 173° e attualmente ha un valore attorno a 130°.

La conseguenza dei due fenomeni è che l'asse di rotazione di Tritone punta quasi direttamente verso il Sole, similmente a quanto avviene per il pianeta Urano. Seguendo Nettuno nell'orbita intorno al Sole, i poli di Tritone si alternano nell'esposizione diretta alla luce solare, dando probabilmente origine a radicali cambi stagionali. All'epoca del sorvolo da parte della Voyager 2, Tritone rivolgeva verso il Sole il proprio polo sud; l'emisfero meridionale del satellite è allora apparso quasi interamente coperto da una cappa di azoto e metano ghiacciati.

Tritone è in rotazione sincrona con Nettuno e gli mostra pertanto sempre la stessa faccia; l'equatore è quasi esattamente allineato al piano orbitale.[5] Attualmente l'asse di rotazione di Tritone è inclinato di circa 40° rispetto al piano orbitale di Nettuno, il che comporta che durante il suo periodo di rivoluzione ciascuno dei poli punterà a un certo punto verso il Sole, come fanno anche i poli di Urano. Di conseguenza anche i poli di Tritone saranno alternativamente volti verso il Sole, variando così la loro illuminazione e innescando delle variazioni di tipo stagionale, come è stato recentemente osservato.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Craig B Agnor, Douglas P Hamilton, Neptune's capture of its moon Triton in a binary–planet gravitational encounter, in Nature, vol. 441, n. 7090, maggio 2006, pp. 192–194, DOI:10.1038/nature04792, PMID 16688170.
  2. ^ Jacobson, R. A. — AJ, Planetary Satellite Mean Orbital Parameters, su JPL satellite ephemeris, JPL (Solar System Dynamics), 3 aprile 2009. URL consultato il 26 ottobre 2011.
  3. ^ The Orbits of the Neptunian Satellites and the Orientation of the Pole of Neptune, in Astronomical Journal, vol. 137, n. 5, 3 aprile 2009, pp. 4322–4329.
  4. ^ (EN) C.F. Chyba, D.G. Jankowski e P.D. Nicholson, Tidal evolution in the Neptune-Triton system, in Astronomy and Astrophysics, vol. 219, 1–2, 1989, pp. L23–L26.
  5. ^ (EN) M. Davies, P. Rogers e T. Colvin, A Control Network of Triton (PDF), in J. Geophys. Res., 96(E1), 1991, pp. 15675–15681, Bibcode:1991JGR....9615675D, DOI:10.1029/91JE00976.
  6. ^ Seasons Discovered on Neptune's Moon Triton, su space.com, Space.com, 2010. URL consultato il 5 ottobre 2011.
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