Paralouatta

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Scimmia di Cuba
Cranio di Paralouatta marianae
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
SuperordineEuarchontoglires
(clade)Euarchonta
OrdinePrimates
SottordineHaplorrhini
InfraordineSimiiformes
ParvordinePlatyrrhini
FamigliaPitheciidae
SottofamigliaCallicebinae
TribùXenotrichini
GenereParalouatta
Rivero & Arredondo, 1991
Specie

Per scimmia di Cuba s'intendono le due specie estinte di primati platirrini della famiglia dei Callicebidae appartenenti al genere Paralouatta (Rivero & Arredondo, 1991).

Il nome del genere, Paralouatta, è dovuto alla somiglianza della conformazione del cranio di questi animali con i crani delle scimmie urlatrici del genere Alouatta, rispetto alle quali avevano anche dimensioni e peso simili: tale caratteristica portò gli studiosi a pensare ad una parentela fra i due generi[1]. Tale parentela è stata tuttavia smentita con un'analisi accurata della chiostra dentaria[2], che ha messo in evidenza similitudini con le scimmie caraibiche della tribù Xenotrichini, evolutasi a partire dalla sottofamiglia dei Callicebinae fra l'Oligocene ed il Miocene[3].

Seppure appartenenti ad una famiglia di scimmie strettamente arboricole come i Pitecidi, la conformazione delle ossa pelviche di questi animali simile a quella di alcune scimmie semiarboricole (genere Presbytis) lascia presupporre che passassero del tempo al suolo.

Non è ancora chiaro il perché dell'estinzione di questi animali: i fossili finora trovati, infatti, non lasciano supporre che la presenza dell'uomo sull'isola influisse significativamente sulla loro popolazione, tanto più che queste scimmie si estinsero molto prima dell'arrivo degli europei a Cuba.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Al genere vengono attualmente ascritte due specie, ambedue vissute sull'isola di Cuba:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Rivero, M. & Arredondo, O., Paralouatta varonai, a new Quaternary platyrrhine from Cuba, in Journal of Human Evolution, vol. 21, 1991, pp. 1-11.
  2. ^ Horovitz, I. & MacPhee, R.D.E., The quaternary Cuban platyrrhine Paralouatta varonai and the origin of the Antillean monkeys, in Journal of Human Evolution, vol. 36, n. 1, 1999, pp. 33-68, DOI10.1006/jhev.1998.0259 .
  3. ^ MacPhee, R.D.E. & Horovitz, I., New Craniodental Remains of the Quaternary Jamaican Monkey Xenothrix mcgregori (Xenotrichini, Callicebinae, Pitheciidae), with a Reconsideration of the Aotus Hypothesis, in American Museum Novitates, vol. 3434, n. 1, 2004, pp. 1-51, DOI10.1206/0003-0082(2004)434<0001:NCROTQ>2.0.CO;2.
  4. ^ MacPhee, R.D.E., Iturralde-Vinent, M.A., and Gaffney, E.S., <0001:DDZAEM>2.0.CO;2 Domo de Zaza, an Early Miocene Vertebrate Locality in South-Central Cuba, with Notes on the Tectonic Evolution of Puerto Rico and the Mona Passage, in American Museum Novitates, vol. 3394, n. 1, febbraio 2003, pp. pp. 1–42, DOI:10.1206/0003-0082(2003)394<0001:DDZAEM>2.0.CO;2.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Mikko's Phylogeny archive, su fmnh.helsinki.fi. URL consultato il 20 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 25 giugno 2007).
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