Palazzo Ciccarelli di Cesavolpe

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Palazzo Ciccarelli di Cesavolpe
Facciata
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàNapoli
Indirizzopiazza Santa Maria degli Angeli
Coordinate40°50′06.81″N 14°14′42.67″E / 40.835226°N 14.245185°E40.835226; 14.245185
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1570 circa
Usoprivato
Realizzazione
ArchitettoCesare Cardona (rifacimento del XIX secolo)
ProprietarioComune di Napoli

Il palazzo Ciccarelli di Cesavolpe è un palazzo monumentale di Napoli situato in piazza Santa Maria degli Angeli a Pizzofalcone, nel quartiere San Ferdinando.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1575 apparteneva insieme ad un palazzo attiguo su via Monte di Dio ai principi di Melfi Doria del Carretto per passare poi in eredità, alla morte di Zenobia del Carretto Doria al consorte di quest'ultima, Gianandrea Doria, che nel 1595 lo vendette ai teatini.

L'edificio passò in proprietà a don Pietro Castellet, reggente della Vicaria, il quale fece eseguire importanti lavori di ristrutturazione per l'arrivo del Cardinale Zapata, che fu qui ospitato prima di trasferirsi nel palazzo situato nell'odierna piazza Trieste e Trento.

In seguito Luigi Castellet, figlio di don Pietro, nel 1642 cedette i due immobili al nuovo reggente della Vicaria, don Diego Bernardo Zufia. Alla morte di questi l'immobile venne diviso tra le sue figlie, Giuseppa e Isabella.

Successivamente nella metà del XIX secolo il marchese di Cesavolpe, don Francesco Ciccarelli, acquistò entrambi i palazzi dai Ruffo di Scilla e li abbellì affidando i lavori all'architetto Cesare Cardona che ne fece una dimora di gran lusso e grandiosità, tanto da essere considerato uno dei palazzi più belli della città[1].

All'inizio del XX secolo divenne possedimento della famiglia Del Balzo dopo il matrimonio tra don Nicola del Balzo, duca di Presenzano ed Enrichetta Ciccarelli, marchesa di Cesavolpe. In codesto palazzo abitarono Matilde Serao e Edoardo Scarfoglio, dopo che il 28 febbraio del 1885 convolarono a nozze e nel quale ebbero quattro figli, tutti maschi: Antonio, Carlo e Paolo (gemelli) e Michele.

Oggi ospita molti appartamenti privati, ma anche la sede della Municipalità 1 di Napoli.

Altre immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giovanni Battista Chiarini, Notizie del bello, dell'antico e del curioso della città di Napoli

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]