Palazzo Calchi

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Palazzo Calchi Taeggi
Ex convento
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàMilano
IndirizzoCorso di Porta Vigentina 15/a
Coordinate45°27′15.21″N 9°11′46.96″E / 45.454224°N 9.196377°E45.454224; 9.196377
Informazioni generali
Condizionida restaurare
Stileneoclassico
Usopubblico
Realizzazione
CostruttoreMonaci Scolari
ProprietarioDemanio del Comune di Milano

Palazzo Calchi (o palazzo Calchi Taeggi) è uno storico palazzo neoclassico di Milano, situato in corso di Porta Vigentina, già sede del collegio Calchi-Taeggi. Il palazzo è di proprietà del Demanio pubblico del Comune di Milano; nella primavera 2022 è stato annunciato che è in programma una sua ristrutturazione.[1] Gode di una storia privilegiata nel panorama milanese e fu scenario di molti avvenimenti importanti[2]. Fu dapprima convento (in quello che è rimasto del cortile del monastero, ora giardino di lettura della biblioteca pubblica rionale restano piante di fico e nespole centenarie sotto cui si può leggere e studiare) e il bellissimo cortile interno cinquecentesco. Successivamente divenne collegio importante dove insegnarono molti personaggi di spicco della cultura cattolica e dove insegnò a due anni dalla laurea, anche Emilio De Marchi nel secolo scorso. Fu anche scenario dei moti rivoluzionari delle cinque giornate di Milano, dove studenti e professori si unirono insieme in nome della libertà[3]. Divenuto caserma e successivamente scuola di musica, recentemente si sono stipulati accordi tra il Comune di Milano, che vi trasferirà i suoi uffici di Municipio 1, e l'Ente delle Dogane. È sede di una biblioteca, una scuola e varie associazioni cittadine. Ha ospitato durante la pandemia l'associazione che si è occupata di ospitare persone che vivevano per strada durante la notte.[4]

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il complesso di Palazzo Calchi Taeggi risale al Cinquecento. In origine vi trovava posto il monastero di San Bernardo, fino al 1506 di monache benedettine governate dai Padri Cistercensi di Chiaravalle, poi di monache domenicane[5]. Palazzo ricco di storia e di storie di incuria (tra cui il crollo nel 1971 della chiesa di San Bernardino di cui sopravvivono solo 3 archi della navata di destra), lega il suo nome alla famiglia Calchi, nobile famiglia di Pavia, e a Giovanni Ambrogio Taegio (m.1553), nobile milanese, che avevano disposto la fondazione dei due rispettivi collegi, poi aggregati [6].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il palazzo di corso di Porta Vigentina 15 sarà ristrutturato dall'Agenzia Dogane
  2. ^ Collegio Calchi Taeggi, su lombardiabeniculturali.it.
  3. ^ Storia del collegio Calchi Taeggi, su milanofree.it. URL consultato il 7 febbraio 2023.
  4. ^ Calchi Taeggi, il palazzo è da ristrutturare: la onlus Senza Margini rischia lo sfratto
  5. ^ Demanio. Palazzo Calchi Taeggi sarà un nuovo polo di servizi civici: ristrutturazione integrale a carico dell’Agenzia delle Dogane
  6. ^ Testamento di Giovanni Ambrogio Taeggi, 11 agosto 1553 per Notaio Giovanni Ambrogio Mantegazza di Milano, Copia autentica edita nel Generale Archivio Notarile di Milano il giorno 18 dicembre 1810, come riportato in Fasoli (2007), pp.168, 169. e disposizioni a Baldassarre Medici, come riportato in Guttierrez e Avancini (1916), pp 26, 27.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Sara Fasoli, Milano Benefica, Memoria e tradizione storica, Milano, Istituto di assistenza ai Minori e agli Anziani e Nexo, 2007.
  • Beniamino Gutierrez e Avancinio Avancini, Il Collegio Convitto Calchi-Taeggi di Milano,, Milano, Presso il Collegio Convitto Calchi-Taeggi, 1916.
  • Prof. Ugo Guido Mondolfo, Il Collegio Convitto Calchi - Taeggi di Milano attraverso quattro secoli (1516 - 1916), 1916.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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