Palazzo Berti

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Palazzo Berti
Altri nomiPalazzo Marcucci
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàGrosseto
Indirizzocorso Carducci / via Bertani
Coordinate42°45′42.17″N 11°06′46.43″E / 42.761715°N 11.112896°E42.761715; 11.112896
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Inaugurazione1894
Stileneorinascimentale
Pianiquattro
Realizzazione
ArchitettoGiuseppe Luciani
IngegnereGiuseppe Luciani

Palazzo Berti, conosciuto anche come palazzo Marcucci,[1][2] è un edificio situato nel centro storico di Grosseto, in Toscana.

Il palazzo si trova lungo il lato occidentale di corso Carducci, la principale via del centro storico, all'angolo con via Bertani nel punto in cui si apre piazza Socci.[2][3][4][5] Dirimpetto all'edificio sono situati il palazzo Cappelli e la chiesa di San Pietro.[2][3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il palazzo fu costruito in seguito ad un'opera di riqualificazione urbana su disegno di Giuseppe Luciani, ingegnere capo del Comune, che aveva realizzato l'antistante piazza Socci.[2] Lo stesso ingegnere, esponente della scuola architettonica locale nell'ambito dell'accademismo storicista, realizzò il progetto del palazzo da costruirsi in luogo di vecchie strutture settecentesche.[2][3] L'edificio fu terminato nel 1894.[1][2]

Già proprietà Berti, fu poi di Enrico Marcucci e Annina Bernieri che vi realizzarono il Caffè Greco, i cui interni erano decorati in stile liberty.[2][4] Ritrovo di anarchici e socialisti, fu bruciato dai fascisti nel 1921.[2][4] Dopo la guerra l'edificio passò alla famiglia Martinelli.[2][4]

Il palazzo è stato restaurato nel 2022.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Palazzo Berti si articola su quattro livelli, affacciandosi col suo prospetto principale lungo il corso e con la sua facciata laterale sinistra lungo un vicolo che vi si immette.[2][3] Si presenta pregevolmente decorato, col pian terreno completamente rivestito in bugnato.[2][3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Crispolti, Mazzanti, Quattrocchi 2005, p. 48.
  2. ^ a b c d e f g h i j k Celuzza, Papa 2013, p. 102–103.
  3. ^ a b c d e Parisi 2001, p. 37.
  4. ^ a b c d Innocenti 2005, p. 207, 230.
  5. ^ Franchina 1995, p. 88.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mariagrazia Celuzza e Mauro Papa, Grosseto visibile. Guida alla città e alla sua arte pubblica, Arcidosso, Edizioni Effigi, 2013.
  • Enrico Crispolti, Anna Mazzanti e Luca Quattrocchi (a cura di), Arte in Maremma nella prima metà del Novecento, Milano, Silvana Editoriale, 2005.
  • Letizia Franchina (a cura di), Tra Ottocento e Novecento. Grosseto e la Maremma alla ricerca di una nuova immagine, Monteriggioni, Grafiche Bruno, 1995.
  • Mario Innocenti e Elena Innocenti, Grosseto: briciole di storia. Cartoline e documenti d'epoca 1899-1944, edizione riveduta e corretta, Grosseto, Editrice Innocenti, 2005.
  • Marcella Parisi, Grosseto dentro e fuori porta. L'emozione e il pensiero, Siena, C&P Adver Effigi, 2001.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]