Palazzetto Scali-Buondelmonti

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Palazzetto Scali-Buondelmonti
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàFirenze
Indirizzoborgo Santi Apostoli 22
Coordinate43°46′11.55″N 11°15′05.23″E / 43.769874°N 11.251453°E43.769874; 11.251453
Informazioni generali
CondizioniIn uso

Il palazzetto Scali-Buondelmonti è un edificio civile del centro storico di Firenze, situato in borgo Santi Apostoli 22.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Nell'insieme si presenta sulla via come edificio cinquecentesco (seppure con vari rifacimenti), sviluppato per tre assi su tre piani, con cornici di ricorso e finestre ad arco decorate di bozze rilevate. Così Marcello Jacorossi[1]: "La casa faceva parte del ceppo di antichi fabbricati che gli Scali possedevano intorno al loro palazzo di piazza Santa Trinita e che era limitato da un vicolo oggi richiuso. Quando la potente famiglia decadde da suo splendore, la maggior parte dei beni vennero impegnati e venduti. Questo palazzetto subì numerosi passaggi di proprietà: nel 1466 era di un Frosino di Benvenuto Banchi che lo vendé, nel 1488, ai Cambi e nel 1517 l'acquistarono Lionardo e Lorenzo Buondelmonti, insieme al palazzo di piazza Santa Trinita. Ai Buondelmonti si deve la riduzione del palazzetto all'aspetto attuale. Ai lati delle finestre sono anelli portatorce in ferro battuto".

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ in Palazzi 1972

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Guido Carocci, Una vecchia strada di Firenze: Borgo SS. Apostoli, in "Rivista Fiorentina", I, 1908, 1, pp. 8-14.
  • I Palazzi fiorentini. Quartiere di San Giovanni, introduzione di Piero Bargellini, schede dei palazzi di Marcello Jacorossi, Firenze, Comitato per l’Estetica Cittadina, 1972, p. 102, n. 188;
  • Franco Cesati, Le strade di Firenze. Storia, aneddoti, arte, segreti e curiosità della città più affascinante del mondo attraverso 2400 vie, piazze e canti, 2 voll., Roma, Newton & Compton editori, 2005, II, p. 559.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]