Paśupati

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Sigillo raffigurante la divinità della Civiltà della valle dell'Indo identificato come proto-Paśupati. Raffigura la divinità Paśupati in forma antropomorfica, con il pene eretto, forse in una postura "yogica" e il volto a tre facce munito di un'acconciatura a forma di corna. Tale figura, posta su una pedana, è circondata da un bufalo, un rinoceronte, un elefante e una tigre, sotto la pedana sono poste due capre (o forse cervi).

Paśupati o Pashupati (devanagari: पशुपति), letteralmente "signore del bestiame"[1] è il nome attribuito a una divinità del pantheon hindu[2] che viene individuato fin nei sigilli della Civiltà della valle dell'Indo, laddove è raffigurato circondato da un certo numero di animali.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Tempio di Pashupatinath a Kathmandu, in Nepal.

In India questo appellativo verrà attribuita a diverse figure divine, innanzitutto a Śiva[3] nell'induismo, specie in Nepal,[4] ma anche al dio vedico Puṣan che nel Ṛgveda è identificato come il signore degli animali. L'indologia ha dibattuto a lungo sull'identità di questa figura che, nelle rappresentazioni vallinde, si può accostare ad altre divinità "cornute" come Cernunnos[5] presso i Celti e lo stesso Pan[6] tra i Greci.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vedasi Paśupati (पशुपति) in Shiva Sahasranama e la traduzione "Lord of all animals". Vedasi anche Sharma (1996), p. 291.
  2. ^ Jeanette Ellis (2009), p. 52.
  3. ^ Wolf-Dieter Storl (2004), p. 36.
  4. ^ Chiara Letizia (2003), p. 93.
  5. ^ Shiva e Cernunnos, somiglianze fra divinità lontanissime, dall'India alla Danimarca at Yogasutra
  6. ^ Robert Barzan (1995), p. 55.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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