Otto von Botenlauben

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Il conte Otto von Botenlauben affida a un messaggero la sua canzone, raffigurata come un rotolo (Codex Manesse, XIV secolo).

Conte Otto von Henneberg, dopo il 1206 noto principalmente come Otto von Botenlauben (Henneberg, probabilmente 1177Bad Kissingen nei pressi, prima del 1245), è stato un Minnesänger tedesco, crociato e fondatore di un monastero.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Otto von Botenlauben era il quarto figlio del conte Poppo VI di Henneberg e della sua consorte Sophie, nata dalla famiglia di Andechs. Nei documenti più antichi (1196 e 1197) si fa chiamare conte di Henneberg. Nell'anno 1206 si definisce conte di Botenlauben, dal Castello di Botenlauben (Burg Botenlauben) nei pressi di Kissingen, attualmente diroccato.

Solo nel 1197 si ha testimonianza di Otto alla corte di Enrico VI, alla cui crociata italiana prese parte. In seguito si recò in Terra santa e fece carriera nel Regno di Gerusalemme. Durante la sua permanenza il Regno ottenne prestigio e benessere ed egli sposò nel 1208 Beatrix de Courtenay, la figlia del siniscalco Joscelin III di Edessa. Nel 1220 Otto vendette i propri possedimenti all'Ordine Teutonico e ritornò definitivamente in Germania, dove negli anni seguenti sarebbe stato in più occasioni presente alla corte imperiale. Dal 1206 si fa chiamare principalmente "Otto von Botenlauben", scritto anche "Bodenlauben". Entrambi i suoi figli, Otto e Heinrich, come anche suo nipote Albert, entrarono a far parte del clero, cosicché la linea dinastica di Otto si estinse senza eredi.

Otto fondò nel 1231 insieme a sua moglie il monastero cistercense di Frauenroth, dove sono sepolti entrambi. Sebbene il monastero sia stato distrutto nella Guerra dei Trent'Anni, il loro monumento funebre è tuttora conservato.

Otto figura tra i Minnesänger raccolti nel Codex Manesse. La sua opera è modesta in dimensioni: poco più di dieci Werbelied e Tagelied[1] accanto a un Leich[1]. Suoi testi si trovano anche nella Weingartner Liederhandschrift e nella Kleine Heidelberger Liederhandschrift (una poesia, sotto il nome di Niune) e anche nei Carmina Burana.[2][3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b I Tagelied sono un genere della poesia cortese medievale il cui tema è l'addio degli amanti all'alba, dopo una notte passata assieme. Il Leich è un genere della poesia lirica tedesca mutuato sostanzialmente dal Lai francese.
  2. ^ Peter Weidisch: Otto von Botenlauben. Minnesänger, Kreuzfahrer, Klostergründer. Schöningh, Würzburg 1994, ISBN 3-87717-703-4 (Bad Kissinger Archiv-Schriften 1)
  3. ^ Bernd Ulrich Hucker: Das Grafenpaar Beatrix und Otto von Botenlauben und die deutsche Kreuzzugsbewegung. In: Hans-Jürgan Kotzur (Ed.): Die Kreuzüge. Mainz 2004. P.23-47. ISBN 3-8053-3240-8

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Otte von Bottenlouben, in: Deutsche Liederdichter des 13. Jahrhunderts, edito da Carl von Kraus, vol. I: Text. Seconda ristampa, riveduta da Gisela Kornrumpf, Tübinga: Niemeyer 1978, pagg. 307-316 (=Nr. 41).

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