Orlando De Tommaso

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Orlando De Tommaso
NascitaOria, 16 febbraio 1897
MorteRoma, 9 settembre 1943
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armata Regio Esercito
CorpoArma dei Carabinieri
GradoCapitano
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna d'Italia
BattaglieDifesa di Roma
DecorazioniMedaglia d'oro al valor militare alla memoria
Nemici storiciBandiera della Germania Germania nazista
Fonte [1]
voci di militari presenti su Wikipedia

Orlando De Tommaso (Oria, 16 febbraio 1897Roma, 9 settembre 1943) è stato un militare italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Orlando Elia Barsanofio De Tommaso nacque a Oria, capoluogo di mandamento e sede vescovile, dove compì gli studi primari e si formò.

Nel 1907 la famiglia De Tommaso si trasferì nella vicina Taranto, dove il giovane Orlando frequentò il ginnasio-liceo "Archita" e al cui distretto militare nel 1916 si presentò volontariamente per arruolarsi. Ammesso alla Scuola Militare di Modena l'anno successivo, dopo il corso di aspirante ufficiale, fu nominato sottotenente prestando servizio nei momenti più difficili per l'Italia della Prima guerra mondiale. Nel 1918 fu promosso al grado di tenente, venendo congedato nel 1920.

Successivamente si arruolò nel Corpo della Regia guardia per la pubblica sicurezza; allo scioglimento di quest'ultima, venne incorporato nel febbraio 1923 nell'Arma dei Carabinieri, conservando il grado di tenente.

Comandò la tenenza di Tagliacozzo; nel 1924 fu trasferito alla Legione Carabinieri di Roma e nel 1942 a quella di Milano. Dopo essere stato insignito della Croce di Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia nel 1936, nel 1937 fu promosso capitano e assegnato alla Legione Allievi di Roma.

Allo scoppio della Seconda guerra mondiale prestò servizio al Comando Superiore dell'Arma dei Carabinieri dello Stato Maggiore mobilitato, mentre nel 1941 gli fu assegnato il comando della IV compagnia del II Battaglione della Legione Allievi Carabinieri di Roma.

Al momento dell'Armistizio era in servizio nella capitale e alla guida della sua compagnia, il 9 settembre 1943, si impegnò personalmente a guidare i suoi uomini durante le delicate operazioni della difesa di Roma; mise in atto un coraggioso tentativo di respingere le forze tedesche presso il ponte della Magliana, cadendo eroicamente. Fu insignito di medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare alla memoria - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di compagnia allievi carabinieri impegnata per la difesa della capitale, nella riconquista di importante caposaldo che truppe tedesche avevano strappato dopo sanguinosa lotta a reparto di altra arma, mosse all’attacco con slancio superbo, trasfondendo nei suoi giovanissimi gregari grande entusiasmo ed alto spirito combattivo. Dopo tre ore di aspra ed alterna lotta, in un momento decisivo delle sorti del combattimento, per trascinare il suo reparto inchiodato dal fuoco nemico a poche centinaia di metri dall’obiettivo e lanciarlo contro l’ultimo ostacolo, non esitava a balzare in piedi allo scoperto, sulla strada furiosamente battuta, affrontando coscientemente il supremo sacrificio. Colpito a monte da una raffica di arma automatica, cadeva gridando ai suoi carabinieri: «Avanti! Viva l’Italia». Il suo grido e il suo olocausto, galvanizzando il reparto, lo portarono d’impeto, in una nobile gara di eroismi, alla riconquista dell’obiettivo. Magliana di Roma, 9 settembre 1943.»

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Flavio Carbone, La partecipazione dell'Arma dei Carabinieri alla difesa di Roma - 8-9 settembre 1943, in Rassegna dell'Arma dei Carabinieri, n.4/2002, pp. 85–89.
  • Anna Maria Andriani, Una vita per un ideale, Lecce, Milella, 2017.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]