Operazione Prosperity Guardian

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Operazione Prosperity Guardian
parte Guerra civile dello Yemen e di Guerra Hamas-Israele del 2023
Bombardamenti in Yemen del 2024
Data18 dicembre 2023 - in corso
LuogoBab el-Mandeb, Mar Rosso, Golfo di Aden
CausaAttacchi degli Huthi contro le navi dirette in Israele
EsitoConflitto in corso
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
in fase di definizioneSconosciuti
Perdite
10 morti, 2 feritiSconosciuto
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L'operazione Prosperity Guardian (in italiano Guardiano della prosperità)[4] è un'operazione militare guidata da una coalizione multinazionale formata il 19 dicembre 2023 per rispondere agli attacchi alle navi nel Mar Rosso[5]. Tale operazione rientra all'interno del Combined Task Force 153, una delle cinque task force multinazionali che compongono le Combined Maritime Forces (CMF).

Annunciata dal segretario alla difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin, questa coalizione marittima internazionale mira a rispondere agli attacchi e alle minacce degli Houthi contro le navi mercantili e in particolare quelle considerate da questi ultimi legate a Israele, in risposta all'offensiva di terra israeliana del 2023 nella Striscia di Gaza[6].

Stati partecipanti[modifica | modifica wikitesto]

In una dichiarazione del 18 dicembre 2023, il segretario alla difesa Austin ha indicato esplicitamente nove paesi che, oltre agli Stati Uniti d'America, parteciperanno alla missione: Bahrein, Canada, Francia, Italia, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito, Seychelles e Spagna[7].

Dopo questo annuncio vi sono state tuttavia alcune precisazioni. La Francia ha annunciato il suo sostegno alle operazioni di sicurezza alla navigazione nel Mar Rosso e il dispiegamento nella zona di una sua fregata (la Languedoc della classe FREMM), ma ha dichiarato che le sue forze opereranno esclusivamente sotto il controllo francese; similmente, l'Italia ha annunciato lo schieramento in Mar Rosso di una fregata della Marina Militare (la Virginio Fasan della classe FREMM) ma al di fuori della struttura di comando dell'operazione Prosperity Guardian. La Spagna ha dichiarato la volontà di partecipare unicamente a missioni militari coordinate dalla NATO o dall'Unione europea, e si è chiamata fuori dall'operazione[8].

Il Regno Unito ha annunciato il suo contributo all'operazione nella forma del cacciatorpediniere della classe Type 45 HMS Diamond, già schierato precedentemente in Mar Rosso[8]. La Grecia, non inclusa nell'elenco di Austin del 18 dicembre, ha espresso l'intenzione di partecipare alla missione inviando una fregata[8][9]; similmente, la Danimarca ha annunciato l'intenzione di inviare una fregata a prendere parte all'operazione[10]. Altre nazioni come Canada[11], Paesi Bassi e Norvegia[8] hanno annunciato l'invio di ufficiali di collegamento presso il quartier generale della missione ma non lo schieramento di unità navali, in questo imitate anche dall'Australia che tuttavia ha escluso l'invio di proprie navi o aerei militari nella regione[12]. Le Seychelles hanno annunciato che la propria partecipazione all'operazione consisterà unicamente nell'invio e nella ricezione di informazioni[13].

A gennaio 2024 anche Sri Lanka e Singapore hanno deciso di partecipare alla missione[14].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Chi sono gli Houthi e cosa faranno adesso? Che ruolo ha l’Iran?, su corriere.it.
  2. ^ Attacco agli Houthi in Yemen, le possibili conseguenze e il ruolo dell’Iran, su tg24.sky.it.
  3. ^ Blitz dei Navy Seals Usa sequestra missili iraniani per gli Houthi, su ansa.it.
  4. ^ Una nuova coalizione vuole fermare gli attacchi dei ribelli huthi nel mar Rosso, su Internazionale, 19 dicembre 2023. URL consultato il 21 dicembre 2023.
  5. ^ (FR) Une coalition en mer Rouge créée pour contrer les attaques des Houthis, su Le Point.
  6. ^ (FR) Mer Rouge: la France dans une coalition de 10 pays lancée par les Etats-Unis contre les attaques des Houthis, su Libération, 19 dicembre 2023.
  7. ^ (EN) Statement from Secretary of Defense Lloyd J. Austin III on Ensuring Freedom of Navigation in the Red Sea, su defense.gov. URL consultato il 28 dicembre 2023.
  8. ^ a b c d (EN) Dmitry Zhdannikov; Rachel Armstrong, What is U.S.-led Red Sea coalition and which countries are backing it?, su reuters.com, 22 dicembre 2023. URL consultato il 28 dicembre 2023.
  9. ^ (EN) Vassilis Nedos, Dendias: Greece will dispatch frigate to Red Sea, su ekathimerini.com, 21 dicembre 2023. URL consultato il 28 dicembre 2023.
  10. ^ (EN) Denmark to send frigate to US-led task force in Red Sea, su jpost.com, 29 dicembre 2023. URL consultato il 4 gennaio 2024.
  11. ^ (EN) Canada to participate in United States-led Operation PROSPERITY GUARDIAN, su canada.ca. URL consultato il 28 dicembre 2023.
  12. ^ (EN) Rod McGuirk, Australia to send military personnel to help protect Red Sea shipping but no warship, su apnews.com, 21 dicembre 2023. URL consultato il 28 dicembre 2023.
  13. ^ (EN) Betymie Bonnelame, Seychelles' participation in "Operation Prosperity Guardian" is only information exchange, su seychellesnewsagency.com, 20 dicembre 2023. URL consultato il 28 dicembre 2023.
  14. ^ Singapore, Sri Lanka to join US-led Red Sea operation, su aa.com.tr.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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