Noor Abuarafeh

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Noor Abuarafeh (Gerusalemme, 1986[1][2][3]) è un'artista palestinese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

L'accademia gerosolomitana in cui ha studiato l'artista

Ha conseguito un Master of Arts presso l'Ecole Cantonale d'Art du Valais (Sierre) e un Bachelor of Arts presso l'Accademia di belle arti Bezalel (Gerusalemme).[4][5] Durante gli studi, ha partecipato a un forum Homeworks dell'organizzazione Ashkal Alwan (Beirut).[4] Nell'estate 2018 è stata artista in residenza della Delfina Foundation.[6] Vive e lavora tra Gerusalemme[4][2][6][5] e il Cairo[2][5].

Tematiche[modifica | modifica wikitesto]

Il lavoro di Abuarafeh si occupa del tema della memoria e dell'archivio storico, nonche delle «possibilità di tracciare l'assenza».[4][6][5][1] Si estrinseca sotto forma di video, performance e testi sulla complessità della storia e delle sue rappresentazioni, il rapporto tra realtà e finzione, tra immaginazione e documentazione.[4][6][5] La ricerca dell'artista è altresì orientata sulle «mostre perdute» e sulle opere d'arte palestinesi vittime del colonialismo europeo[2][6], nel contrasto tra ciò che il potere decide di conservare o destinare all'oblio.[1] Questa ricerca è sfociata in particolare nella pubblicazione del 2018 Rumours Began Some Time Ago[6] e nel cortometraggio dello stesso anno Am I the Ageless Object at the Museum?[1][2] in cui evoca parallelismi tra musei, zoo e cimiteri come luoghi della preservazione.[1]

Partecipazioni[modifica | modifica wikitesto]

Abuarafeh ha partecipato, tra le altre manifestazioni e mostre, a: Tokyo Wonder Site (Giappone, 2013), Salt and Water presso la Or Gallery (Canada, 2014); Instant Videos Festival (Francia, 2015); Suspended Account presso le Mosaic Rooms (Londra, 2016); Intermolecular Space (Aalborg, 2016); Qalandia International (Gerusalemme, 2016); Off-Biennal - Gaudipolis (Budapest, 2017); Sharjah Biennale13 (2017);[4][5] 11ª Biennale di Berlino (2020); Mediterranea 19 Young Artists Biennale (San Marino, 2021);[4] 59ª Biennale di Venezia (2022)[1].

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2016, Abuarafeh è stata finalista del Emerging Voices Award a New York, e ha conseguito il secondo premio del Qattan Foundation’s Young Palestinian Artist Award.[4][5]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • The Earth Doesn't tell its Secrets, romanzo e installazione (2019)[4]
  • Am I the Ageless Object at the Museum?, video installazione (2018)[4][2]
  • Rumours Began Some Time Ago, saggio (2018)[6]
  • Observational Desire on a Memory that Remains, video installazione (2015)[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Madeline Weisburg, NOOR ABUARAFEH, su labiennale.org, La Biennale di Venezia. URL consultato il 5 novembre 2022.
  2. ^ a b c d e f (EN) Ana Teixeira Pinto, Noor Abuarafeh, su 11.berlinbiennale.de, Berlin Biennale for Contemporary Art. URL consultato il 5 novembre 2022.
  3. ^ Anche riportata come nata in Palestina in altre fonti citate nella voce.
  4. ^ a b c d e f g h i j k (EN) Noor Abuarafeh, su mediterraneabiennial.org, Mediterranea Biennal. URL consultato il 5 novembre 2022.
  5. ^ a b c d e f g (EN) NOOR ABUARAFEH, su partout.panch.li, Partout. URL consultato il 5 novembre 2022.
  6. ^ a b c d e f g (EN) NOOR ABUARAFEH: RUMOURS BEGAN SOME TIME AGO, su delfinafoundation.com, Delfina Foundation. URL consultato il 5 novembre 2022.