Non si deve profanare il sonno dei morti

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Non si deve profanare il sonno dei morti
Foto di scena del film
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia, Spagna
Anno1974
Durata95 min
Genereorrore
RegiaJorge Grau
SceneggiaturaSandro Continenza, Marcello Coscia
ProduttoreEdmondo Amati
FotografiaFrancisco Sempere
MontaggioDomingo Garcìa
Effetti specialiGiannetto De Rossi
MusicheGiuliano Sorgini
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Logo ufficiale del film

Non si deve profanare il sonno dei morti (conosciuto anche col titolo Da dove vieni?) è un film del 1974 diretto da Jorge Grau.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

In Inghilterra, nella regione di Manchester, il ministero della sanità permette l'uso degli ultrasuoni per eliminare i parassiti che rovinano i raccolti. La tecnica sembrerebbe funzionare ma qualcosa va storto e inizia a sprigionarsi una epidemia di zombie. La polizia locale indaga ma pare brancolare nel buio. George ed Edna, due hippie di passaggio, riescono a risolvere il mistero ma sono sospettati dalle autorità come responsabili della catastrofe.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il produttore Amati contattò Grau affinché realizzasse un lungometraggio ispirato a La notte dei morti viventi di George Romero. Il regista spagnolo aveva già lavorato in Italia, affiancando Sergio Leone come assistente alla regia.[1]

Nonostante si tratti di una produzione italo-iberica, il film è girato nei dintorni di Windermere (Cumbria), nel distretto di Peak e nella città metropolitana di Manchester.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Uscito nelle sale cinematografiche europee nel 1974, fu, successivamente, esportato negli USA dove venne proiettato nei drive-in, insieme al cult L'ultima casa a sinistra.

È stato riproposto in formato home video ed è presente in streaming sulla piattaforma Prime Video.

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Paolo Mereghetti, nel suo dizionario omonimo, commenta il lungometraggio come un «divertente horror post-romeriano, con risibile messaggio ecologico».[2]

La rivista Sentieri Selvaggi recensisce il film come un «piccolo classico del filone “zombie”».[3]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Eredità[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Historia de nuestro cine, su rtve.es. URL consultato il 14 aprile 2021.
  2. ^ Paolo Mereghetti, Il Mereghetti, Milano, Baldini+Castoldi, p. 2596
  3. ^ Non si deve profanare il sonno dei morti, su sentieriselvaggi.it. URL consultato il 13 aprile 2021.
  4. ^ Trivia, su imdb.com. URL consultato il 13 aprile 2021.

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