Nitrosuree

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Nitrosuree
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareCH3N3O2
Numero CAS13010-20-3
PubChem105035
SMILES
C(=O)(N)NN=O
Indicazioni di sicurezza

Le nitrosuree sono farmaci antitumorali che appartengono alla categoria degli agenti alchilanti. A questa classe appartengono la carmustina, somministrata per via endovenosa, e la lomustina e la semustina, somministrate per via orale. Questi composti riescono a raggiungere concentrazioni pari al 30/40 % nel SNC, in particolare la carmustina, che può dare mielosoppressione in maniera molto tardiva rispetto agli altri alchilanti. La carumustina è instabile in soluzione acquosa e deve essere somministrata per endovenosa; attraversa la barriera emato-encefalica, per cui può essere utilizzata per tumori cerebrali primitivi.

Meccanismo d'azione[modifica | modifica wikitesto]

Le nitrosuree sono agenti alchilanti e acilanti dei gruppi nucleofili del DNA. Sono molecole instabili in soluzione acquosa, si decompongono spontaneamente in acqua dando due composti reattivi di cui uno (la idrossilamina) realizza l’alchilazione con il DNA.

Usi[modifica | modifica wikitesto]

Data la loro capacità di oltrepassare la barriera emato-encefalica vengono utilizzate per tumori a questo livello.[1] La Carmustina e Lomustina vengono usate in particolari tipi di linfoma, come il Linfoma di Hodgkin, nei linfomi non Hodgkin e nei tumori cerebrali.[2]

Tossicità[modifica | modifica wikitesto]

Hanno tossicità elevata, che non è quella classica degli antitumorali e si esprime soprattutto a livello renale ed epatico; causano anche piastrinopenia.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ antineop, su web.archive.org, 7 marzo 2009. URL consultato il 21 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2009).
  2. ^ (EN) Chris H. Takimoto, MD, PhD, Emiliano Calvo, MD, PhD, Principles of Oncologic Pharmacotherapy, in Cancer Network, 15 aprile 2009. URL consultato il 21 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2009).
  3. ^ E. Tucci, P. Verdiani e S. Di Carlo, Lomustine (CCNU)-induced pulmonary fibrosis, in Tumori, vol. 72, n. 1, 28 febbraio 1986, pp. 95–98. URL consultato il 21 gennaio 2020.

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