Nitinol

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L'intermetallo Ni-Ti, anche detto Nitinol (Nichel Titanium Naval Ordinance Laboratory), è una lega SMA di nichel e titanio con una percentuale atomica approssimativamente uguale dei due elementi.

Esso presenta una deformazione recuperata pari a circa 8,5%, non è magnetico, e ha una ottima resistenza a corrosione e buona duttilità[1]. È inoltre un materiale dotato di buona biocompatibilità.

Queste caratteristiche, unite alla sua superelasticità, lo rendono adatto per una serie di applicazioni nelle quali può agire da attuatore recuperando la sua forma originale, oppure esercitare forze, anche grandi, sulle strutture a cui è vincolato.
Viene utilizzato ad esempio nella realizzazione di termostati per caffettiere, accoppiamenti di condotti idraulici, montature per occhiali, e nel comparto biomedico per stent vascolari, fili per archi ortodontici, per ortonixia podologica, strumenti chirurgici flessibili. In oculistica è stato introdotto per la chirurgia della cataratta, per dividere meccanicamente, con uno strumento a cappio, i nuclei più duri, prima di facoemulsificarli.

Per sfruttare la sua proprietà di memoria di forma, si deve far attenzione alla temperatura di esercizio della specifica applicazione.

Scoperto nel 1959 dal metallurgista William J.Buehler.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Smith, p. 338.
  2. ^ Devis Bellucci, 5. Questioni di cuore. Metalli dalla memoria lunga, in Materiali per la vita: le incredibili storie dei biomateriali che riparano il nostro corpo, Torino, Bollati Boringhieri, 2022, ISBN 978-88-339-3778-6.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • William F. Smith e Javad Hashemi, Scienza e tecnologia dei materiali, a cura di Alberto Cigada, Silvia Faré e Maria Cristina Tanzi, 3ª ed., Milano, McGraw-Hill, 2008, ISBN 978-88-386-6402-1.

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