Nicolas Froment

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Cristo e Santa Marta
in: Resurrezione di Lazzaro, pannello di sinistra

Nicolas Froment (Uzès, 1430? – Avignone, 1486) è stato un pittore francese.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dapprima al lavoro a Firenze e poi nella corte di Renato d'Angiò, lo si ritrova in attività ad Avignone dal 1468. Fu uno dei pittori più rappresentativi della Scuola di Avignone. Fu influenzato dalla scuola fiamminga.[1]

Le sue opere più famose sono il trittico del Roveto Ardente, commissionato da Renato d'Angiò per la cattedrale di Aix-en-Provence, opera con la quale raggiunse una piena maturità manifestando una monumentalità e una esemplare semplificazione di piani con cui descrive il re e la regina stilizzandone i tratti e le caratteristiche psicologiche, e il trittico della Resurrezione di Lazzaro (1461), ora agli Uffizi di Firenze, opera altamente espressionistica, ma con le figure del donatore e degli accoliti ci riporta alla grande ritrattistica provenzale e alcuni particolare dell'anta sinistra ad una prospettiva non più empirica ma impostata scientificamente alla maniera toscana.[2][3]

Da ricordare anche la Legende de Saint Mitre (1465) con motivi olandesi nella figura del boia e richiami provenzali nei panneggi angolosi del Santo giustiziato. Riscoperto nel 1871 fu dapprima confuso con il fiammingo Jan van der Meire.

Galleria di opere di Nicolas Froment[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nicolas Froment nell’Enciclopedia Britannica, su britannica.com. URL consultato il 28 febbraio 2015.
  2. ^ "Le Muse", De Agostini, Novara, 1965, vol. 5 p. 126.
  3. ^ Nicolas Froment nell’Enciclopedia Treccani, su treccani.it. URL consultato il 28 febbraio 2015.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AA. VV., Dizionario della pittura e dei pittori, diretto da Michel Laclotte con la collaborazione di Jean-Pierre Cuzin; edizione italiana diretta da Enrico Castelnuovo e Bruno Toscano, con la collaborazione di Liliana Barroero e Giovanna Sapori, vol. 1-6, Torino, Einaudi, 1989-1994, ad vocem, SBN IT\ICCU\CFI\0114992..

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