Naama (moglie di Salomone)
Naama (in ebraico נַעֲמָה?; romanizzato: Na'amah; lett. "piacevole"[1]) fu una delle settecento mogli e concubine del re Salomone, citate in 1 Re 11:1-5[2].
Secondo 1 Re 14:21-31[3] e 2 Cronache 12:13[4], Naama diede alla luce Roboamo, erede del re Salomone. Di stirpe ammonita, fu l'unica straniera fra le matriarche della Samaria e del Regno di Giuda[5], nonché l'unica delle mogli di Salomone ad essere menzionata nella Bibbia ebraica, privilegio riservato in genere alle madri e in particolare alle genitrici dei primogeniti eredi al trono.
Nella letteratura[modifica | modifica wikitesto]
La moglie di Salomone è menzionata anche nel Bava Kamma 38b come la protagonista di un monito divino a Mosè, che ricevette ordine di non muovere guerra agli Ammoniti, adoratore del dio pagano Molech, poiché il loro popolo avrebbe dato i natali a Naama.[6]
Secondo il romanzo Divrei Y'mai Naamah (in ebraico דברי ימי נעמה?) di Aryeh Lev Stollman pubblicato da Aryeh Nir/Modan a Tel Aviv, Naama fu una principessa di Ammon, nell'odierna Giordania, che all'età di quattordici anni fu accolta a Gerusalemme per diventare la sposa del re Salomone e iniziatrice della sua progenie, in traduzione ebraica con il titolo.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Le donne menzionate nella Bibbia, su biblistica.it. URL consultato il 6 luglio 2020 (archiviato il 6 luglio 2020).
- ^ 1Re 11:1-5, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ 1Re 14:21-31, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ 2Cronache 12:13, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ P. J. Berlyn, The Great Ladies, in Jewish Bible Quarterly, vol. 24, n. 1, 1996, p. 28.
- ^ The Jewish Encyclopedia, su jewishencyclopedia.com.
