NGC 1981

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NGC 1981
Ammasso aperto
NGC 1981
Scoperta
ScopritoreJohn Herschel
Data1827
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneOrione
Ascensione retta05h 35m 09s[1]
Declinazione-04° 25′ 54″[1]
Distanza1300[2] a.l.
(400[2] pc)
Magnitudine apparente (V)4,2[1]
Dimensione apparente (V)25"
Caratteristiche fisiche
TipoAmmasso aperto
ClasseIII 3 p n
Età stimata2-6 milioni di anni
Altre designazioni
Cr 73, OCl 525, LUND 187, h 362, GC 1184[1]
Mappa di localizzazione
NGC 1981
Categoria di ammassi aperti

Coordinate: Carta celeste 05h 35m 09s, -04° 25′ 54″

NGC 1981 è un giovane e brillante ammasso aperto visibile nella costellazione di Orione.

Osservazione[modifica | modifica wikitesto]

Mappa della Spada di Orione.

Costituisce la parte più settentrionale dell'asterismo della Spada di Orione, essendo visibile ad occhio nudo come una macchia sfocata; le sue componenti sono stelle giovani e azzurre di magnitudine compresa fra 6 e 8, le più luminose delle quali formano un arco nella parte ad est dell'ammasso, mentre quelle meno luninose si dispongono ad ovest. L'ammasso viene risolto completamente con un binocolo 10x50 in nottate limpide; con un telescopio da 100mm offre una bella visione anche a bassi ingrandimenti. NGC 1981 è immerso nel grande Complesso nebuloso molecolare di Orione, e le sue stelle illuminano parzialmente la nebulosa NGC 1977.

La sua posizione giace quasi a cavallo dell'equatore celeste; ciò comporta che la sua osservazione sia possibile da quasi tutte le regioni della Terra, ad eccezione di pochi gradi attorno al polo nord. La sua visibilità è inoltre quasi identica per le coppie di latitudini opposte, da cui si presenta quasi alla stessa altezza sull'orizzonte.[3] Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale è quello compreso fra novembre e aprile.

Storia delle osservazioni[modifica | modifica wikitesto]

NGC 1981 venne individuato per la prima volta da John Herschel nel 1827 attraverso il telescopio riflettore da 18,7 pollici appartenuto a suo padre William Herschel; egli lo inserì in seguito nel suo General Catalogue of Nebulae and Clusters col numero 1184.[4]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

NGC 1981 è costituito da alcune decine di stelle giovani e brillanti situate alla distanza di circa 400-430 parsec (1300-1400 anni luce);[2] fisicamente fa parte quindi del Braccio di Orione ed è uno degli addensamenti più rilevanti dell'Associazione Orion OB1, una delle associazioni OB meglio studiate a causa della sua vicinanza.

Orion OB1 è suddivisibile in base alla sua evoluzione e alla dislocazione delle sue componenti in quattro sottogruppi principali, dove il gruppo più antico è Orion OB1a, con un'età di 8-12 milioni di anni; Orion OB1b è situato in direzione della Cintura di Orione ed ha un'età di 1,7-8 milioni di anni, mentre Orion OB1c, cui appartiene anche NGC 1981, forma la Spada di Orione. Orion OB1d, infine, è il gruppo più giovane ed è direttamente legato alla vicina Nebulosa di Orione.[5] Dal gruppo Orion OB1c provengono anche le celebri stelle fuggitive AE Aurigae e μ Columbae, due astri che si muovono in direzioni opposte nello spazio e che in seguito ad interazioni sono state espulse dall'associazione.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d SIMBAD Astronomical Database, su Results for NGC 1981. URL consultato il 13 agosto 2013.
  2. ^ a b c WEBDA page for open cluster NGC 1981, su univie.ac.at. URL consultato il 13 agosto 2013.
  3. ^ Una declinazione di 4°S equivale ad una distanza angolare dal polo sud celeste di 86°; il che equivale a dire che a sud dell'86°N l'oggetto si presenta circumpolare, mentre a nord dell'86°S l'oggetto non sorge mai.
  4. ^ Catalogo NGC/IC online - result for NGC 1981, su ngcicproject.org. URL consultato il 13 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2009).
  5. ^ Brown, A. G. A.; de Geus, E. J.; de Zeeuw, P. T., The Orion OB1 association. 1: Stellar content, in Astronomy and Astrophysics, vol. 289, n. 1, settembre 1994, pp. 101-120. URL consultato il 13 agosto 2013.
  6. ^ Blaauw, Adriaan, OB Associations and the Fossil Record of Star Formation, in The Physics of Star Formation and Early Stellar Evolution, NATO Advanced Science Institutes (ASI) Series C, vol. 342, Charles J. Lada and Nikolaos D. Kylafis, 27 maggio - 8 giugno 1991, p. 125. URL consultato il 13 agosto 2013.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Catalogo NGC/IC online, su ngcicproject.org. URL consultato il 7 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2009).
  • Tirion, Rappaport, Lovi, Uranometria 2000.0, William-Bell inc. ISBN 0-943396-14-X

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