Nègres marrons surpris par des chiens

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Nègres marrons surpris par des chiens
AutoreLouis Samain
Data1869-1894
Materialemarmo di Carrara
Altezza256 cm
UbicazioneAvenue Louise, Bruxelles
Coordinate50°48′58.06″N 4°22′19.18″E / 50.816127°N 4.371994°E50.816127; 4.371994

Nègres marrons surpris par des chiens ("Negri cimarroni sorpresi dai cani") è un'opera scultorea in marmo di Carrara dello scultore Louis Samain, situata a Bruxelles.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La scena si ispira al celebre romanzo La capanna dello zio Tom (1852) della scrittrice statunitense Harriet Beecher Stowe.[1] Samain creò il gruppo scultoreo a Roma e lo espose al salone triennale brussellese nel 1869.[2] Si trattava di un modello in gesso, ricoperto di una patina color bronzo, che oggi si trova al palazzo di giustizia. Dopo essere stata realizzata, la statua di marmo venne acquistata dallo stato belga nel 1894 e offerta alla città, quindi nel 1896 venne posta a Bruxelles, sull'Avenue Louise, nei pressi dell'intersezione con l'Avenue Legrand.[3] Nel XXI secolo, la scultura venne criticata da alcuni politici e deputati belgi in quanto ritrarrebbe una scena problematica per un'opera a cielo aperto:[4] il deputato Ecolo Kalvin Soiresse Njall propose di aggiungere una targa che spiegasse la presenza dell'opera nello spazio pubblico.[3]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

(FR)

«Parmi les nombereux groupes exposés cette année, il en est un qui m'a péniblement impresssionné [sic] par la nature de son sujet... Je devine! c'est celui de M. Samain, représentant des Esclaves marrons en fuite surpris par des chiens, des dogues dressés à la chasse de l'homme. Ce pauvre nègre et son fils, dévorés par ces chiens monstrueux, offrent, en effet, un spectacle d'autant plus navrant, qu'on sait le fait historique, qu'il existe encore aujourd'hui pays ou la civilisation autorise de pareilles horreurs.»

(IT)

«Tra i gruppi numerosi esposti quest'anno, ce n'è uno che mi ha impressionato dolorosamente per la natura del suo soggetto... Ho trovato! È quello del signor Samain, che rappresenta degli "Schiavi cimarroni in fuga sorpresi da dei cani", dei mastini addestrati alla caccia all'uomo. Questo povero negro e suo figlio, divorati da questi cani mostruosi, offrono, in effetti, uno spettacolo tanto più straziante, poiché conosciamo la storia, ché esiste ancora oggi un paese dove la civiltà autorizza tali orrori.»

La statua raffigura uno schiavo fuggito, nudo e in catene che protegge eroicamente suo figlio da due segugi. Gli schiavi che tentavano la fuga erano noti come cimarroni (marrons in francese) e l'atto stesso della fuga era noto come marronaggio. Lo scultore si ispirò a molti gruppi scultorei celebri della storia della scultura europea: con il motivo spesso citato del Laocoonte antico, l'artista mostra il tema della sofferenza eroica e mescola nella posa tesa dello schiavo una citazione diretta del Milone di Crotone di Pierre Puget, e sembra anche che si sia ispirato alle varie raffigurazioni di Ugolino e dei suoi figli (un soggetto tratto dalla Divina Commedia di Dante), come quella di Jean-Baptiste Carpeaux creata tra il 1857 e il 1861.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Nègres marrons surpris par des chiens – Inventaire du patrimoine architectural, su monument.heritage.brussels. URL consultato il 10 aprile 2023.
  2. ^ a b (FR) Revue artistique et littéraire, Aux Bureaux de la Revue, 1869. URL consultato il 10 aprile 2023.
  3. ^ a b (FR) 'Nègres marrons surpris par des chiens' : une œuvre jugée 'raciste' au bout de l'avenue Louise, su RTBF. URL consultato il 10 aprile 2023.
  4. ^ (FR) Décoloniser l’espace public impose davantage de rigueur, su La Libre.be. URL consultato il 10 aprile 2023.

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