Myotis scotti
Myotis scotti (Thomas, 1927) è un pipistrello della famiglia dei Vespertilionidi endemico dell'Etiopia.[1][2]
Descrizione[modifica | modifica wikitesto]
Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]
Pipistrello di piccole dimensioni, con la lunghezza totale tra 82 e 90 mm, la lunghezza dell'avambraccio tra 37 e 41 mm, la lunghezza della coda tra 40 e 44 mm, la lunghezza del piede tra 7 e 8 mm, la lunghezza delle orecchie tra 14 e 15 mm e un peso fino a 4,6 g.[3]
Aspetto[modifica | modifica wikitesto]
La pelliccia è densa e lanosa, con dei riflessi setosi. Le parti dorsali sono marrone scuro, con le punte dei peli bruno ramate, mentre le parti ventrali sono beige o bianche, con la base dei peli marrone scura. Il muso è marrone scuro. Le orecchie sono di medie dimensioni e marroni scure. Il trago è diritto e relativamente corto. Le membrane alari sono marroni scure e attaccate posteriormente alla base delle dita dei piedi, i quali sono piccoli. La coda è lunga ed inclusa completamente nell'ampio uropatagio, il quale è scuro e con il margine libero frangiato. Il calcar è lungo. La tibia è interamente ricoperta di peli.
Biologia[modifica | modifica wikitesto]
Comportamento[modifica | modifica wikitesto]
Si rifugia in piccoli gruppi all'interno di grandi foglie arrotolate come quelle del banano.
Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]
Si nutre di insetti, catturati al suolo nelle radure all'interno delle foreste.
Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]
Femmine gravide con un embrione sono state catturate in marzo.
Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]
Questa specie è endemica dell'Etiopia.
Vive nelle foreste afro-montane umide tra 1.300 e 2.500 metri di altitudine.
Conservazione[modifica | modifica wikitesto]
La IUCN Red List, considerato l'areale limitato, frammentato e il continuo declino nell'estensione e nella qualità del proprio habitat forestale, classifica M.scotti come specie vulnerabile (VU).[1]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b c (EN) Benda, P. & Lavrenchenko, L. 2008, Myotis scotti, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Myotis scotti, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
- ^ Happold & Happold, 2013.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Leonid A:Lavrenchenko, Sergei V:Kruskop & Petr N:Morozov, Notes on the Bats (Chiroptera) collected by the Joint Ethiopian-Russian Biological Expedition, with Remarks on Their Systematics, Distribution and Ecology (PDF), in Bonner Zoologische Beitrage, vol. 52, n. 2, 2004, pp. 127-147.
- Meredith & David C.D.Happold, Mammals of Africa. Volume IV-Hedgehogs, Shrews and Bats, Bloomsbury, 2013. ISBN 9781408122549
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
- Wikispecies contiene informazioni su Myotis scotti