Myasishchev M-58

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Myasishchev M-58
Descrizione
TipoBombardiere strategico a decollo ed atterraggio verticale a tre componenti
ProgettistaVladimir Michajlovič Mjasiščev
CostruttoreBandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
Data ordine1958
Data primo volol'aereo rimase sulla carta
Data ritiro dal servizioprogramma cancellato
Utilizzatore principaleSovetskie Voenno-vozdušnye sily
Esemplarinessuno
Sviluppato dalMyasishchev M-56
Dimensioni e pesi
Lunghezza28 m
Apertura alare11,65 m
Altezza5,85 m
Peso max al decollo175.000 kg (al lancio)
Propulsione
Motoreprimo stadio: 4 razzi a propellente liquido D-13
secondo stadio: 2 statoreattori
terzo stadio: 1 razzo a propellente liquido
Potenzaprimo stadio: 4 x 66.000 kgf
secondo stadio: 2 x 8.000 kgf
terzo stadio: 1 x 21.000 kgf
Prestazioni
Velocità max4.860 km/h
Autonomia7.500 km (complessiva)
Tangenza25.000 - 30.000 m
Armamento
Missiliun Myasishchev M-45

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Myasishchev M-58 è un bombardiere strategico posacoda in grado di operare atterrando e decollando in verticale. Venne sviluppato dall'OKB-23 di Vladimir Michajlovič Mjasiščev nel 1958, a partire dal bombardiere Myasishchev M-56. Il velivolo, che avrebbe dovuto essere composto da tre parti, rimase interamente sulla carta.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Sviluppo[modifica | modifica wikitesto]

L'OKB-23 aveva maturato una certa esperienza nell'utilizzo di razzi per la riduzione della lunghezza della pista di decollo per gli aeromobili, e nella seconda metà degli anni cinquanta iniziò a lavorare a soluzioni del genere per i Myasishchev M-52 ed M-56[1]. Tuttavia, in seguito, venne sviluppata l'idea di un aeromobile in grado di decollare ed atterrare verticalmente. Il progetto preliminare relativo a tale sistema era pronto per la fine del 1958, e riguardava nella sostanza una nuova versione dell'M-56K. Tale progetto prese il nome di Myasishchev M-58[1].

I progettisti avevano previsto un sistema strategico composito, formato da tre stadi. Il primo stadio in pratica serviva per le operazioni di decollo, il secondo era pilotato e portava sul dorso il terzo stadio, che nella sostanza era un missile aria-superficie Myasishchev M-45[1].

L'OKB-23 condusse una serie di analisi per indagare i pregi di un sistema di questo tipo, stabilendo che[1]:

  • la velocità sarebbe aumentata di molto, fino a Mach 4.5;
  • la quota operativa sarebbe stata incrementata di valori compresi tra i 5 ed i 10 chilometri;
  • le località di lancio sarebbero state meno vulnerabili;
  • il carico bellico sarebbe stato maggiore.

Inoltre, si trattava di una soluzione che aveva il pregio di non richiedere la presenza di aeroporti, estremamente vulnerabili e costosi[1].

Il Myasishchev M-58, comunque, rimase interamente sulla carta.

Descrizione tecnica[modifica | modifica wikitesto]

L'M-58 era un sistema strategico composito, formato da tre stadi.

  • Primo stadio: era spinto da quattro razzi a propellente liquido D-13, con una potenza di 66.000 kgf l'uno. Il peso complessivo alla partenza era di 175 tonnellate[1].
  • Secondo Stadio: era spinto da due statoreattori, con due piloti a bordo. Si trattava di un velivolo che utilizzava la formula dell'ala volante, con i motori posti alle estremità alari e doppi impennaggi. Il peso al momento dell'accensione degli statoreattori era di 70 tonnellate e mezzo[1].
  • Terzo stadio: si trattava dell'arma vera e propria, costituita da un missile aria-superficie Myasishchev M-45, pesante al lancio 6.400 kg. Questo era trasportato sul dorso e lanciato in volo[1].

Secondo i progettisti, il funzionamento doveva essere il seguente. I quattro razzi del primo stadio provvedevano al decollo, facendo accelerare l'aeromobile fino alla velocità di Mach 4 e portandolo alla quota di 15-18 miglia (circa 24-29 km) con un'inclinazione di 10-15°. Poi, l'M-58 doveva assumere l'angolo di attacco: accendeva gli statoreattori e si portava all'altezza di 25 km, ad una velocità di 4.860 km/h (Mach 4,5). Durante questa fase, il missile si separava dal velivolo-madre e si dirigeva verso l'obiettivo[1].

Conclusa questa fase, il bombardiere iniziava ad attuare le manovre di rientro. In particolare, giunto nei pressi della zona di atterraggio, a statoreattori spenti, decelerava fino alla velocità di 400–600 km/h e, all'altezza di 100-300 metri, iniziava le manovre di atterraggio. In particolare, queste prevedevano una rotazione, al termine della quale l'M-58 si ritrovava con la prua rivolta verso l'alto. Nella manovra avrebbe dovuto essere aiutato da un motore a razzo contenuto in una camera di combustione sterzante, posta dietro al bombardiere. Una volta a terra, l'M-58 si sarebbe ritrovato sulla coda[1].

I progettisti dell'OKB Myasishchev incontrarono parecchie difficoltà proprio nella messa a punto del sistema di atterraggio, nonostante il fatto che lo avessero ritenuto tecnicamente fattibile[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k testpilot.ru.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]