Museo degli indigeni

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Museo degli indigeni
La sede del Museo degli indigeni nel quartiere carioca di Botafogo
Ubicazione
StatoBandiera del Brasile Brasile
LocalitàRio de Janeiro
IndirizzoRua das Palmeiras, 55
Coordinate22°57′07″S 43°11′28″W / 22.951944°S 43.191111°W-22.951944; -43.191111
Caratteristiche
TipoAntropologia scientifica
Istituzione1953
FondatoriDarcy Ribeiro
Apertura1953
DirettoreFundação Nacional do Índio
Sito web

Il Museo degli indigeni di Rio de Janeiro (anche Museo degli indiani, Museo degli indios o degli indio, ufficialmente Museu do Índio) è un istituto per lo studio e la ricerca della storia, della cultura e delle tradizioni delle popolazioni autoctone brasiliane. È diretto dalla Fundação Nacional do Índio e fu creato su iniziativa dell'antropologo brasiliano Darcy Ribeiro nel 1953.

È l'unica istituzione ufficiale dedicata completamente alle culture indigene.

La sua prima collocazione fu un edificio a Rua Mata Machado nel quartiere di Maracanã. Nel 1978, una parte delle collezioni vengono trasferite in un'altra sede, una struttura ottocentesca in Rua das Palmeiras, a Botafogo. La dimora, composta da 11 sale, è elencata tra i beni culturali della nazione dall'Instituto do Patrimônio Histórico e Artístico Nacional, fu costruita come casa padronale dall'imprenditore João Rodrigues Teixeira coinvolto nell'industria alimentare.

La sua ricca collezione sulle società indigene brasiliane più contemporanee, è composto da 14.000 pezzi etnografici; 16.000 pubblicazioni nazionali ed internazionali specializzate in etnologia e in altri settori correlati nella Biblioteca "Marechal Rondon"; 50.000 immagini in vari media, essendo 3000 foto già acquisiti e memorizzati su CD-ROM; quasi duecento film, video e registrazioni audio, oltre a 500.000 documenti di testo storici su diversi gruppi indigeni e la politica indigena in Brasile intrapresa dalla fine del XIX secolo fino ai giorni oggi.

Il 22 marzo del 2013, per volontà del governo, la polizia tenta un ennesimo sgombero della struttura di Maracanã dalle popolazioni indio che la tengono occupata dal 2006 per scongiurarne la demolizione, ed evitare la dispersione dell'istituzione museale, misure che dovevano essere effettuate per l'ampliamento dello stadio "Mário Filho" e la costruzione di un parcheggio pubblico, opere ipotizzate per servire la domanda ai Mondiali di Calcio nel 2014.[1][2][3] A seguito delle proteste e dell'indignazione pubblica che ne è seguita il governo e le amministrazioni locali sono ritornate sui loro passi, decidendo di non distruggere l'edificio ottocentesco e di riaprire il museo.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La protesta degli indigeni in un museo abbandonato di Rio de Janeiro, su ilpost.it, 14 gennaio 2013. URL consultato il 6 luglio 2013.
  2. ^ Mercedes Auteri, Occupy Maracanã. In Brasile vogliono abbattere il Museo degli Indios per far posto a un centro commerciale e a un parcheggio per il mitico stadio di Rio: e loro resistono, difendendosi con arco e frecce, su artribune.com, 14 gennaio 2013. URL consultato il 6 luglio 2013.
  3. ^ Rio De Janeiro: sgomberato l'ex museo indigeno occupato dal 2006, su infoaut.org, 27 marzo 2013. URL consultato il 6 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2014).
  4. ^ Laura Pavesi, Brasile: il Museo degli Indios è salvo, su buonenotizie.it, 18 gennaio 2013. URL consultato il 6 luglio 2013.

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Controllo di autoritàVIAF (EN130881821 · ISNI (EN0000 0001 2158 105X · LCCN (ENn79034188 · WorldCat Identities (ENlccn-n79034188