Museo Antica Casa Walser

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Museo Antica Casa Walser
(wls) Alts Walserhüüs Van Zer Burfuggu
Facciata del museo dalla strada
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàBorca
IndirizzoVia Monterosa, 232
Coordinate45°57′37.91″N 7°59′25.33″E / 45.96053°N 7.99037°E45.96053; 7.99037
Caratteristiche
Tipoetnografia e Walser
Istituzione1982
Visitatori4 096 (2019)
Sito web

Il Museo Antica Casa Walser di Borca (in lingua walser Museo Alts Walserhüüs Van Zer Burfuggu) è un museo etnografico con sede a Macugnaga.

Il museo si occupa di raccogliere, catalogare e preservare oggetti e peculiarità della vita rurale della popolazione walser insediata nel territorio dell'alta Valle Anzasca, nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola. Il museo è ospitato nell'antica casa parrocchiale della frazione Borca, risalente al XVII secolo.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il museo ha sede nella casa parrocchiale di Borca, costruita nel XVII secolo. La proposta museale vide la luce nel 1982, raccogliendo oggetti originari dei walser donati dalla popolazione di Macugnaga.[2]

L'edificio è composto da quattro piani, dei quali 3 adibiti a museo più il sottotetto utilizzato dagli antichi abitanti ma attualmente non agibile al pubblico. Il percorso museale si sviluppa sui tre piani principali:

  1. il piano interrato, anticamente una cantina con pavimento in terra battuta, attualmente adibita a sala tematica; essa ospita una collezione permanente di vecchie fotografie in bianco e nero del territorio di Macugnaga, oltre ad eventuali mostre temporanee;
  2. il pianterreno, composto da tre diversi ambienti:
    1. la "sala crocevia", cioè l'antico ingresso con il grosso portale e le scale per la cantina e i piani superiori;
    2. la sala del focolare utilizzata come cucina, che espone gli strumenti utilizzati per la cottura dei cibi;
    3. la stobu, la sala più grande ed elaborata dell'edificio, utilizzata in passato come centro nevralgico della famiglia, sia per far dormire gli inquilini più deboli (bambini, donne e anziani) che per le attività invernali;
  3. il piano alto, cioè le vecchie stanze da letto per gli uomini giovani, che nell'esposizione museale ospita le attrezzature degli antichi mestieri, principalmente quelli di falegname e calzolaio[3]

Le collezioni[modifica | modifica wikitesto]

La stobu
La stanza del pane
La cucina

Il patrimonio del museo conta oltre 650 reperti databili tra il XVI e il XX secolo, donati dagli abitanti di tutte le frazioni di Macugnaga e realizzati principalmente in legno, pietra e ferro. Questi strumenti testimoniano le attività svolte dalla popolazione walser della valle, come falegname, boscaiolo, stagnino, bottaio, calzolaio ed altre attività artigianali, ma soprattutto contadino e minatore.

Gli oggetti sono esposti nelle diverse sale per seguire un andamento tematico, che ben si leghi all'antico uso della stanza:

  • nella stanza del focolare sono esposti gli oggetti utilizzati per la preparazione del cibo, quali i paioli e i lavelli, ma anche gli attrezzi in legno per la produzione del burro e del formaggio;
  • nel crocevia d'ingresso sono esposti gli abiti da lavoro, oltreché calzature, lampade a carburo, fucili e ramponi;
  • la stobu è dominata dalla presenza di un'antica stufa in pietra ollare del 1720 (ancora funzionante) che serviva per riscaldare l'intero edificio; in questa stanza avvenivano la maggior parte delle attività degli abitanti della casa, oltreché ad essere il luogo adibito al riposto delle persone più fragili, alla cura dei figli e al consumo dei pasti;
  • nel disimpiego del piano sopraelevato sono conservati gli strumenti del falegname, del bottaio e del calzolaio;
  • la sala del pane presenta gli attrezzi utilizzati per la cottura e la conservazione del pane (la panificazione avveniva solo una volta all'anno, a novembre dopo la festa di Ognissanti);
  • la sala documentaristica racchiude in teche gli abiti tipici della cultura walser, riccamente decorati, oltre ad attrezzi e libri in tedesco e italiano legati all'attività mineraria.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Indagine ISTAT 2019 sui musei e le istituzioni similari, su istat.it.
  2. ^ La storia, su museowalser.com. URL consultato il 14 agosto 2022.
  3. ^ La Casa Museo, su museowalser.com. URL consultato il 14 agosto 2022.
  4. ^ Le Collezioni, su museowalser.com. URL consultato il 14 agosto 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Paolo Sibilla e Valentina Porcellana, Alpi in scena: le minoranze linguistiche e i loro musei in Piemonte e Valle d'Aosta, Torino, Daniela Piazza, 2009.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]