Muhammad VI di Granada

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Muhammad VI
sultano di Granada
In caricagiugno/luglio 1360 –
25 aprile 1362
PredecessoreIsmaʿil II
SuccessoreMuhammad V
Nome completoAbu Abdullah Muhammad ibn Ismail
NascitaGranada, 1332
MorteSiviglia, 25 aprile 1362
DinastiaNasridi
PadreIsmail ibn Abdullah
ReligioneIslam sunnita

Abū ʿAbd Allāh Muḥammad VI, anche noto con il suo soprannome castigliano el Bermejo ("Il Rosso") e il nome regale al-Ghālib bi 'llāh (الغالب بالله, letteralmente 'Il Vincitore per Grazia di Dio') e al-Mutawakkil ʿalā 'llāh (المتوكل على الله, letteralmente 'Lui ripone la sua fiducia in Dio') (in arabo "أبو عبد الله الأحمر محمد بن إسماعيل "الغالب ﺑالله?; Granada, 1332Siviglia, 25 aprile 1362), è stato il decimo sultano nasride del Sultanato di Granada. Soprannominato al-Aḥmar (il Rosso) o forse al-Asmar (lo Scuro). Salì al potere dopo aver deposto il cognato Ismāʿīl II.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Muḥammad al-Aḥmar fomentò e sostenne il colpo di Stato del cognato Ismāʿīl II contro il legittimo sultano Muḥammad V al-Ghanī

Colpo di Stato[modifica | modifica wikitesto]

Nell'agosto del 1359 un centinaio di cospiratori scalarono le pareti dell'Alhambra, prendendo di sorpresa le guardie ed uccidendo il visir Abū al-Nūr Radwān, prendendo il controllo del palazzo e costringendo il fratellastro di Ismāʿīl II, il legittimo sovrano Muḥammad V, a fuggire con la famiglia a Guadix, da dove raggiunse via mare il Marocco, dove ottenne asilo e protezione da parte dei Merinidi.

Regno[modifica | modifica wikitesto]

Ismāʿīl II mantenne il potere per meno di un anno, Muḥammad al-Aḥmar lo fece assassinare assieme al fratello Qays e ai suoi visir, prendendo quindi il potere.
La sua brutalità, rozzezza e indole nervosa lo resero presto impopolare sia tra la nobiltà sia tra il popolo.
I cronisti Mori dell'epoca lo descrivono come un uomo grossolano nel vestire e nei modi di fare.

Si alleò con il Regno d'Aragona. Nel gennaio del 1362 fece molti prigionieri a seguito di un'incursione in territorio Castigliano.

Pietro il Crudele dopo aver vinto la battaglia di Nájera in cui sconfisse i ribelli castigliani sostenuti dagli Aragonesi e dalla Francia, decise di aiutare Muḥammad V al-Ghanī a riconquistare il trono. Verso la fine di febbraio del 1362, Pietro incontrò Muḥammad V al-Ghanī a Castro del Río, e insieme marciarono verso Granada.
Pietro il Crudele fece credere a Muḥammad VI al-Aḥmar che gli avrebbe dato ospitalità e protezione, ma quando Muḥammad VI al-Aḥmar raggiunse Siviglia fu catturato e giustiziato da due soldati di Pietro il Crudele, il 25 aprile del 1362, la sua testa venne inviata a Muḥammad V al-Ghanī.

Muḥammad V al-Ghanī risalì quindi al trono.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie